La Gipsoteca dell’Università di Pisa tra arte antica e social media

Le magnifiche forme di déi, eroi e imperatori eternamente imprigionate nella statuaria classica, insieme all’umile vasellame quotidiano di etruschi e romani, convivono nel cuore della città di Pisa all’interno del suggestivo scenario offerto dalla Chiesa di San Paolo all’Orto, in un felice incontro tra passato antico e medievale.

Domenica 31 Gennaio 2016 le collezioni della Gipsoteca dell’ Università di Pisa si sono svelate in tutto il loro splendore di fronte agli sguardi attenti di un vasto pubblico, per lo più giovane, grazie all’ instan meet organizzato dai ragazzi di Iger Pisa, che servendosi della loro esperienza nel campo dei più popolari social network – tra cui Instagram – promuovono le tante bellezze, spesso ingiustamente dimenticate, celate nella città della Torre.

12660466_10204957708935131_917847817_nPisa quale storico centro universitario di primo piano non poteva non possedere una Gipsoteca. Raccolte di calchi in gessi riproducenti celebri sculture esistevano già nel mondo antico, ma a partire dal rinascimento entrano a far parte della vita artistica. Dapprima negli ateliers artistici, e quindi nelle accademie, esse fornivano una palestra per l’aspirante scultore che si esercitava a ricopiarne le fatture e a trarne bozze e disegni.
Solo a partire dall’ottocento si cominciò a farne uso scientifico all’interno delle maggiori università, nei laboratori sperimentali di archeologia.

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Grazie alle esaustive spiegazioni di Chiara Tarantini, un attento pubblico è stato guidato a riconoscere i miti e le storie che si celano alle spalle dei gessi fatti eseguire dai docenti di archeologia dell’ Università di Pisa, una delle prime al mondo a dotarsi di un tale strumento tra fine XIX e inizio del XX secolo. Il Laocoonte, la Lupa Capitolina, il Discobolo e altri capolavori della statuaria greca e romana insieme a stele etrusche rivivono all’interno della raccolta avviata da Gherardo Ghirardini nel 1887. In origine situata presso il Palazzo della Sapienza, tale collezione non comprende solo calchi perfettamente fedeli agli originali, ma anche azzardate ricostruzioni che completano con ipotetiche “protesi” le parti mancante di celebri statue venendo a creare originali ibridi come il satiro Marsia che danza al suono delle nacchere: una sorta di antenato in gesso delle nostre ricostruzioni virtuali a 3D!

Il tempo di una pausa caffè e il pubblico sempre più curioso è stato guidato attraverso una serie di scale fino ai nuovi allestimenti della Chiesa di San Paolo all’Orto composti da una piccola ma  suggestiva selezione dell’Antiquarium di Archeologia Classica, con pezzi originali che rappresentano quasi tutte le tipologie di manufatti dell’antichità romana ed etrusca. Tra mense e banchetti la vita degli antichi viene ricostruita passo per passo nella sua quotidianità fino alla tomba. Tanti pezzi di questa prestigiosa collezione giacciono ancora nei magazzini ma  « [… ]un giorno tutti saranno esposti magari proprio qui a San Paolo. » afferma convinta Chiara Tarantini.

12674179_10204957709695150_1675184861_n (1)La Gipsoteca grazie al lavoro di Fulvia Donati, docente di archeologia e responsabile delle collezioni della chiesa di San Paolo all’Orto, è divenuto un punto focale della vita culturale di Pisa, sono in programma lezioni archeologiche rivolte ai bambini e persino concerti musicali. Si tratta realmente di un vero e proprio fiore all’occhiello del Polo Museale dell’Università di Pisa e risulta essere un prezioso strumento che può permettere a studenti o semplici curiosi di ammirare da vicino la grandezza artistica del mondo antico ma anche di scoprirne un’inattesa quotidianità, il tutto a Pisa a pochissimi passi dalla Torre e dall’Università.

Se un pomeriggio voleste fare un tuffo nel passato, non vi resterebbe che bussare alle porte della Chiesa di San Paolo all’Orto!

Eleonora Serra

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2 comments to “La Gipsoteca dell’Università di Pisa tra arte antica e social media”
  1. Buonasera, sono una studentessa di Archeologia Classica presso l’Università di Pisa e volevo richiedere il vostro permesso per inserire le foto della Gipsoteca nella mia tesi di laurea.
    Grazie per l’attenzione.
    Cordialmente,
    Isabella Palmieri

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