PISA – Pisa Brick Art è giunto ormai alla quarta edizione, ed è diventato un appuntamento fisso in città, e come ci suggerisce il nome, è incentrato interamente sui mattoncini della Lego. L’evento ha avuto luogo al Palazzo dei Congressi di Pisa il 5 e 6 novembre. La dicitura “Revolution” è dovuta ad una piccola rivoluzione nella kermesse: a ogni esposizione tematica era correlata un’esposizione attinente ma senza i mattoncini. Infatti, se nelle passate edizioni c’era solo il Lego, stavolta c’erano delle aree tematiche collegate coi mattoncini.
All’entrata della fiera ci si imbatteva subito nella Torre Pendente costruita interamente coi mattoncini. Alta 1,75 e con un peso di 70 kg, è la più grande riproduzione mai fatta coi mattoncini danesi. L’opera è infatti frutto del progettista Luca Petraglia e dell’associazione organizzatrice del Pisa Brick Art, l’Orange Team.
Subito dopo si trovavano i negozi di Lego e non, con sfuso e scatole dalle dimensioni più incredibili. Oltrepassata la zona commerciale, si arrivava nell’area dei Lego Technic, dove sono stati invitati i ragazzi della formula Sae dell’Università di Pisa, che hanno presentato il loro bolide, denominato Kerub (infatti per l’occasione è stato costruito un modellino in Lego dell’autovettura). La particolarità dei modellini in technic è che sono costruiti con mattoncini particolari, e alcuni di questi mezzi sono telecomandati. Subito dopo si arriva nell’area cinema: la prima cosa che salta agli occhi è l’esposizione di cimeli di Harry Potter, dalla Nimbus 2000 al mantello dell’invisibilità. Ovviamente non poteva mancare il raro castello di Hogwarts in Lego, che risaliva al primo film, ossia Harry Potter e la pietra filosofale. Sempre nel settore cinefilo si trovavano le esposizioni delle creazioni a tema Marvel e DC comics, come ad esempio la batcaverna o la battaglia della civil war di Captain America. Ultimo, ma non per importanza, c’era lo stargate fatto dagli appassionati della saga dei film e telefilm, molto seguiti a cavallo degli anni ’80 e ’90.
Continuando a girare per il palazzo, si finiva nell’area Japan: qui l’associazione Mirai presentava i vestiti tipici giapponesi e le creazioni con gli ologrammi. Mentre la parte Lego era composta dai diorami a tema orientale: il primo che saltava agli occhi era un diorama storico, la rivolta dei boxer, ossia la guerra combattuta in Cina tra gli imperi coloniali e la Cina imperiale; accanto si trovava il giardino giapponese, un paesaggio che ritraeva un paesaggio nipponico caratteristico, infatti gli è valso il secondo premio al contest della manifestazione.
Uscendo dalla stanza, si arrivava all’area Star Wars, dove le creazioni coi mattoncini facevano a gara con le opere della saga stellare, per non parlare dei figuranti, come ad esempio Darth Fenner con la sua inimitabile voce. Tutta l’esposizione era curata da EmPisa, l’associazione locale che raccoglie i fan di Guerre Stellari.
Accanto a StarWars, c’era il “museo del mattoncino” con l’evoluzione del brick dagli anni ’30 ad oggi, e altre particolarità come l’evoluzione dei treni Lego.
Finito di visitare le aree citate, s i arrivava nell’auditorium, che per l’occasione è stato diviso in due: la parte alta dedicata alla visione del film Lego Movie e alla premiazione, mentre la parte bassa con le esposizioni generiche dei mattoncini. Nella parte bassa si trovavano il Duomo di Firenze, un acquario marino, dei diorami cittadini, Lego spazio e altre creazioni incredibili.
Inoltre, per creare un po’ di sana competizione tra gli espositori, sono stati indetti due concorsi diversi per le categorie di “diorama” e “costruzione libera”. Il vincitore veniva deciso per 50% dal pubblico e per l’altra metà dai dei giudici esperti in materia (come ad esempio, Antonio Moro, vicedirettore della webzine Lega Nerd). I vincitori delle rispettive categorie sono stati rispettivamente il Foro Romano e Il Castello dei Mostri.
Alla fiera sono passati oltre 8 mila visitatori, nonostante il tempo non eccelso.
Stas Okunevski
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