Presentato Trompe l’Oeil: la Certosa di Calci nel video di Lavinia Baroni
CALCI (PI) – Trompe l’Oeil è il video di Lavinia Baroni che ha per oggetto la Certosa di Pisa. Lavinia Baroni è nata a pochi metri dalla Certosa ed è cresciuta giocando nei suoi cortili. Trompe d’Oeil è un video immaginifico e reale al tempo stesso, possiamo scoprire la Certosa vista dagli occhi di una bambina e la Certosa vista con lo sguardo di una giovane artista, conoscitrice dell’arte e padrona di una sapiente tecnica.
Trompe l’Oeil è stato presentato a Calci nel refettorio della Certosa i primi di giugno alla presenza del Sindaco Massimiliano Ghimenti e dell’assessora alla cultura Anna Lupetti, della direttrice della Certosa Antonia d’Aniello e della storica dell’arte Ilaria Mariotti. Molte le persone presenti che hanno assistito alla proiezione del video, le cui riprese sono durate un anno circa. Il progetto è stato realizzato, infatti, grazie al finanziamento relativo al bando per le associazioni del Comune di Calci nel 2016. Ringraziamo il Comune per aver contribuito, in parte, alla realizzazione di un’opera pregevole e necessaria.
Come ha sottolineato il Sindaco Massimiliano Ghimenti durante la presentazione «quest’opera farà parlare di Calci, ben al di là dei propri confini».
Descrivere un video non è semplice, e se, come in questo caso, è un video forte visionario e racconta molto di più di un bene culturale pur maestoso come la Certosa, descriverlo non solo è difficile ma è inutile e forse anche sbagliato. Come l’autrice ha detto durante la presentazione «i lavori per immagini parlano da soli» e parlano in modo diverso a ognuno di noi, aggiungiamo. Così, attraverso la scelta di alcune delle parole che si sono susseguite durante la presentazione di Trompe l’Oeil, vi racconteremo solo ciò che ci colpito di più di quella giornata e lasceremo a voi tutte le emozioni e le sensazioni che il video di Lavinia Baroni riuscirà a suscitarvi.
Una giornata, quella della presentazione, fatta di musica, arte, silenzi e parole, sguardi e passaggi, con la bellezza della Certosa che incombeva su tutto. La regia della giornata, curata da Lorenzo Mucci, prevedeva di far visitare agli ospiti, i luoghi della Certosa che Lavinia ha impresso nel suo video, e le protagoniste del video Sabina Davide (soprano), Irene Luperini (mezzo soprano), Roberta Mancuso (contralto), Ellie Young (violoncello) e Marina Tanaka hanno coreograficamente accompagnato gli ospiti in questo viaggio all’interno della Certosa.
Trompe l’Oeil nasce dall’idea che ogni luogo può assumere le forme più svariate e può farsi portatore di molteplici riflessioni nello sguardo di chi lo attraversa. Niente è come sembra e dietro l’angolo un suono, un’immagine può portarci altrove. E’ un viaggio immaginifico all’interno di un monumento straordinario dove, insieme ai passi delle persone che oggi lo visitano, pare di continuare a udire echi molteplici delle numerose presenze che nei secoli qui si sono succedute. «Ho camminato molte volte da sola, all’interno di queste stanze – racconta Lavinia – nel silenzio assoluto e totale, a volte, si crea un affresco sonoro, con la pioggia, il vento, il canto degli uccelli. Una sinestesia di immagini e suoni unica».
Queste sensazioni, Lavinia riesce a crearle nuovamente in Trompe l’Oeil, un dialogo costruito grazie alla musica e al canto e, talvolta, anche grazie alla parola. La voce e la parola di Antonin Artaud. La voce off del video è infatti quella di Artaud, sono brani tratti da Pour en finir avec le jugement de Dieu una trasmissione radiofonica andata in onda sulla radio francese nel 1947. Si crea così un primo corto circuito, Lavinia Baroni dà voce a un luogo del silenzio, un luogo dove il silenzio ha regnato per centinaia di anni.
E, sono molti i corti circuiti che Trompe l’Oeil crea, proprio di questi parla Ilaria Mariotti, storica dell’arte. «La visione che Lavinia Baroni rende al pubblico con la sua opera è qualcosa di più della visione di un bene culturale, la Certosa diventa un luogo della memoria. Trompe l’Oeil crea spaesamento, lo stesso che ognuno di noi prova quando visita un luogo come la Certosa, ma l’aspetto che ho amato di più nell’opera di Lavinia – continua Ilaria Mariotti – è proprio la capacità che ha di creare corti circuiti». Così abiti da sera, violoncello, calzini e borse della spesa si fondono, si crea contaminazione, Lavinia crea un video in cui ci sono soltanto donne per celebrare un luogo che era interdetto alle donne, e la citazione di Duane Hanson diventa un modo per dare un nuovo significato alla stratificazione artistica già presente nel grande complesso monumentale della Certosa. Una stratificazione che vuole e deve continuare perché la Certosa è ancora un luogo vivo e vissuto.
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