CALCI (PI) – Nelle sere d’estate il terreno rilascia, soddisfatto, il calore assorbito durante il giorno. Accade ovunque, ma a Calci più lentamente. E si sta bene. Anche ad agosto, il più caldo che si ricordi.
Sono i giorni della fiera di Sant’Ermolao, patrono del piccolo comune in provincia di Pisa, e la gente del luogo fa di tutto per non mancare. A dire il vero lo fanno anche da fuori, turisti o abitanti dei comuni limitrofi, curiosi di vedere un centro così piccolo animato e colorato, almeno più del solito.
Sembrava di tornare al clima di festa tranquilla che si percepiva a giugno per la “Cena in bianco” davanti alla maestosa Certosa, animata dall’associazione Amici della Certosa.
Sant’Ermolao offre tutte insieme le ricchezze del territorio, mescolandole a musica, divertimenti per bambini, balli, visite culturali, volontariato. Senza dimenticare lo street food, tra le novità di quest’anno. Un’altra, certo da non dimenticare, era la luminara, per la quale il fiume Zambra è stato sapientemente ornato di candele sui sassi emersi al centro del proprio alveo. L’effetto ottenuto era per lo meno mistico.
«Quello di Sant’Ermolao è un culto che risale al 1111 quando i pisani portarono le reliquie da Istanbul alla Pieve di Calci. Almeno Dal 1463 si ha notizia che la Pieve di Calci è intitolata a Sant’Ermolao, il cui culto sarà festeggiato con cadenza annuale dal 1645. Dal 1792 il culto di Sant’Ermolao divenne anche fiera del bestiame e commerciale. I calcesani scelsero di festeggiare la prima domenica e lunedì d’agosto perché era il momento dove c’era meno acqua nelle Zambre e nei Vallini, pertanto si macinava lentamente, mentre la frangitura era finita da tempo».
Sono parole di Ferruccio Bertolini, insegnante e presidente della consulta delle associazioni calcesane. Che prosegue: «Sono molto felice di come si è svolta la fiera. Grazie alla collaborazione tra Comune (amministratori e dipendenti), Unità Pastorale della Valgraziosa, associazione nazionale carabinieri, Commercianti del Centro Commerciale Naturale, Circoli, Associazioni della Consulta e cittadinanza siamo riusciti a organizzare la nostra più antica tradizione. Belle le mostre e le visite guidate, belle le aperture della Pieve di Calci e dei due musei certosini, bella la riscoperta di illuminare il paese e la Zambra. Ottime le piazze con le iniziative per i bimbi, la mostra artigianale di Mestierando, il mercatino del riuso, la fiera del bestiame con le iniziative legate al cavallo. Ottima riuscita anche del cibo da strada, delle auto d’epoca, delle iniziative benefiche e soprattutto del luna park che è ritornato al suo posto. Belli gli spettacoli nelle piazze e nei circoli. Mi sento di ringraziare pubblicamente tutti coloro che hanno organizzato qualcosa o che hanno dato una mano affinché la fiera si sia potuta svolgere al meglio. La fiera è di tutti e solo con l’aiuto di tutti i calcesani potrà andare avanti, pertanto per il prossimo anno mi aspetto nuove persone disposte a dare una mano».
Il sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti, ha aggiunto: «Sono stati tre giorni intensi e partecipati quelli della fiera di Sant’Ermolao. Persone in giro, piazze piene per gli spettacoli – ottima musica e comicità -, bene lo street food che ha anche permesso più lavoro per le attività fisse, bellissima la Zambra illuminata (certamente la novità più fotografata), una splendida conferma la piazza de’ bimbetti, altra bella novità l’esposizione della “fiera del Bestiame”. Abbiamo anche mostrato ai calcesani l’ambulanza veterinaria che dal 4 ottobre offrirà un servizio migliore ai nostri amici a quattro zampe. Come sempre si può migliorare. Dateci una mano. Intanto ringrazio pubblicamente tutti coloro che hanno contribuito a rendere la fiera di quest’anno una festa riuscita e partecipata della nostra comunità: la consulta delle associazioni, volontari, singole associazioni e persone che hanno prestato le proprie opere o le proprie idee, uffici, vigili, amministratori e dipendenti comunali, forze dell’ordine (quest’anno presenti anche Guardia di Finanza e pattuglie dei Carabinieri dal Comando Provinciale – che ringrazio – per la sicurezza e la verifica del rispetto delle ordinanze). Ecco, è questo il significato che oggi deve avere la fiera. Non è certo più il luogo dove comprare al mercato (i mercati ci sono ovunque tutti i giorni i giorni) come invece avveniva un tempo, ma deve essere una festa della comunità, un’occasione per vivere il paese con un programma che tocchi il gusto di tutte le fasce d’età. Inoltre può e deve essere un’occasione di portare un po’ di risorse a spendere sul territorio. Se ci siamo riusciti, come spero, oltretutto con un budget non certo faraonico, è grazie all’aiuto e alla collaborazione di tantissimi soggetti. Ancora grazie a tutti».
Il vicesindaco Valentina Ricotta: «Esprimo un giudizio positivo sull’edizione di quest’anno della fiera di Sant’Ermolao, tre giorni di festa, di musica, di risate e di autentici sapori. Di sicuro un’attenzione la merita la piazza de’ bimbetti, che per l’ennesima volta si rivela un punto fondamentale della fiera. Attività, attrazioni, laboratori semplici ma gestiti con grande cura, fantasia, intelligenza e tanta pazienza in cui bambini, adulti e anziani hanno vissuto in perfetta armonia».
Sant’Ermolao tornerà nel 2018. Qui c’è un po’ di materiale dell’edizione di quest’anno.
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