PISA – Martedì 18 settembre è avvenuta la presentazione del cartellone della 51^ stagione dei Concerti della Normale nella storica cornice della Sala Azzurra del Palazzo della Carovana, come da tradizione.
Un’edizione che si preannuncia molto interessante, anche in virtù di quattro grandi cambiamenti, annunciati nella cordiale introduzione del direttore della Normale Vincenzo Barone, quattro “novità” che hanno acceso l’interesse di molti: innanzitutto un ritrovato connubio fra tradizione e innovazione o, per usare le parole di Barone, una «contaminazione, naturalmente con accezione positiva»; l’apertura al pubblico del Palazzo della Carovana, eletto a sede di alcuni degli appuntamenti del festival; l’individuazione di un file rouge all’interno della stagione, ossia la tematica del «diverso» come elemento che integra e arricchisce: Tuttavia la novità certo più attesa da parte del pubblico che ha gremito la Sala Azzurra è di certo il passaggio del testimone tra il passato direttore artistico – il signorile Jeffrey Swann – e Carlo Boccadoro, che aveva anche partecipato ad alcune delle scorse edizioni dei Concerti con l’ensemble Sentieri Selvaggi.
È stato proprio il M° Boccadoro ad illustrare nel dettaglio, dopo un conciso quanto efficace intervento dei rappresentanti delle istituzioni cittadine, le caratteristiche di questa attesissima stagione. A guidare le sue scelte c’è stata la volontà di inserire «novità nella continuità, novità nella tradizione», così come una «volontà di integrare i Concerti e la Normale, che fino a questo punto hanno viaggiato come due entità separate che dividono lo stesso spazio». In questo senso deve intendersi la scelta di affidare alcuni degli incontri preparatori ai concerti non solo ai musicisti stessi, come di comune prassi per i Concerti della Normale, ma anche ai docenti della Scuola Normale Superiore. Analogamente, per sottolineare ancor di più questa ritrovata “unione”, alcuni concerti entreranno letteralmente nella Normale: si tratta di tre appuntamenti racchiusi nel titolo di Scatola Sonora, fuori abbonamento, dedicati a musica fortemente cameristica e che avverranno nella sopracitata Sala Azzurra.
Un altro elemento che ha destato molto interesse è quella che possiamo chiamare “l’impronta personale” del M° Boccadoro, la sua firma: mai prima d’ora in un’edizione dei Concerti della Normale hanno convissuto a così stretto contatto (e in numero così elevato!) brani di musica classica e contemporanea, addirittura alcuni dei brani contemporanei sono stati appositamente commissionati dal Festival.
Insomma, cosa troveremo in questa edizione? Troveremo Bach, Haydn, Mozart, Beethoven, Liszt, Schumann, Brahms, ma anche Matteo D’Amico, Fabio Massimo Capogrosso, Silvia Colasanti, Antonio Anichini, Nicola Campogrande, Luciano Berio, György Ligeti e molti altri autori contemporanei di altissima levatura artistica che però è difficile trovare in una concentrazione tanto massiccia all’interno di un festival italiano.
La scelta davvero peculiare (e intelligente) del M° Boccadoro è di far dialogare classico e contemporaneo, inserendo quando possibile elementi dell’uno e dell’altro genere nello stesso concerto. «Questo non avviene in ogni concerto – ha sottolineato il M° Boccadoro – altrimenti sarebbe diventato un automatismo, ma dove possibile ho voluto instaurare un dialogo tra passato e presente».
Con la stessa oculatezza, il nuovo direttore artistico ha saputo anche creare dei concerti ad hoc per il festival, in modo da evitare doppioni con altre realtà concertistiche regionali e nazionali. Insomma, delle vere e proprie esclusive pisane.
Tra i concerti più interessanti, segnaliamo il concerto d’apertura del 18 ottobre, che vedrà i i Solisti Amsterdam Baroque Orchestra diretti da Ton Koopman e una serata dedicata a Bach e Vivaldi con i concerti per due, tre e quattro clavicembali; il concerto del 31 ottobre, che vedrà protagonisti il Quartetto d’archi della Scala e Fabrizio Meloni, primo clarinettista del Piermarini; l’esibizione del Sestetto Stradivari dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia il 7 novembre; Le ultime sette parole di Cristo sulla croce di Haydn, eseguite dal Quartetto d’archi di Torino impreziosito dalla voce recitante di Moni Ovadia il 26 marzo 2018; il clavicembalo di Mahan Esfahani tra Byrd, Bach, Berio e Ligeti il 28 marzo; il concerto del M° Jeffrey Swann interamente dedicato a Claude Debussy il 3 maggio (nella ricorrenza del centenario della morte del compositore); il grande ritorno di Beatrice Rana che eseguirà il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Brahms il 14 maggio e il concerto conclusivo del 15 giugno, una chiusura non ortodossa per una stagione concertistica incentrata sulla musica classica dato che vedrà sulle tavole del Teatro Verdi Michael Nyman e la sua band, con un programma dedicato alle musiche da lui composte per il cinema (tra cui la colonna sonora di “Lezioni di piano”). Potete trovare il programma completo della stagione sul sito della Normale.
lfmusica@yahoo.com
- Pisa celebra il “suo” Guglielmo Tell - 4 Marzo 2020
- “Don Giovanni” al Teatro Verdi di Pisa, un succès de scandale - 27 Gennaio 2020
- “Ernani” ritorna al Verdi di Pisa in cappa e spada - 17 Dicembre 2019