Il Giovane Lovecraft

Il Lucca Comics e le sue mille scoperte

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 Giovedì mattina, ore 12:00, Lucca centro città.

In compagnia della mia fidata collega, nonché interprete e amica Giulia Buscemi, armata di entusiasmo e tanta curiosità, mi sono gettata dentro un mondo per me sconosciuto: quello del Lucca Comics and Games.

Non credo che il Lucca Comics abbia bisogno di grandi presentazioni. Ma, per i pochi profani (come me) che non lo sapessero, Il Lucca Comics and Games è un’importante fiera dedicata al fumetto, all’animazione, ai giochi e ai videogiochi e in generale all’universo fantasy, che si svolge ogni anno a Lucca, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, con crescente successo, oramai dal lontano 1993. Si tratta della più importante rassegna italiana del settore e di una delle più importanti del mondo per affluenza di pubblico.

Quest’anno abbiamo preso d’assalto il Lucca Comics per parlarvi di un fumetto, o meglio di una comic strip. L’ideatore si chiama Bartolo Torres, il suo fumetto “Il Giovane Lovecraft”. La casa editrice è la spagnola DIABOLO Edizioni, una delle principali case editrici di fumetti spagnole, nel cui catalogo figurano già più di 200 pubblicazioni.

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IMG_8821Questo mese parleremo solo di Bartolo Torres, con un’intervista che lui, in carne ed ossa, ci ha rilasciato proprio al Lucca Comics. Posso anticiparvi che il fumetto, di cui parlerò nella prossima uscita di TuttoMondo, è un piccolo gioiello che merita di essere letto, non solo perché stiamo parlando di una comic strip graficamente ineccepibile e assolutamente originale, ma anche e sopratutto perché Il Giovane Lovecraft, come ha scritto uno che di letteratura se ne intende, è un fumetto che fa ridere e fa ridere tanto.

A farmi conoscere Bartolo e il suo lavoro, che ha presentato al Lucca Comics, è stato infatti Jacopo Cirillo, responsabile editoriale del blog letterario collettivo, Finzioni.

Ma chi è Bartolo Torres?

Credo che il modo migliore di conoscerlo sia farlo attraverso i suoi disegni, ma, dovendomi affidare alle parole, ho scelto quelle con le quali la sua casa editrice, DIABOLO edizioni ( DIABOLO Edizioni è una delle principali case editrici di fumetti spagnole, che pubblica, nella terra d’origine, dal 2006 e dal 2009 anche negli Stati Uniti, potendo vantare nel suo catalogo già più di 200 pubblicazioni) presenta uno dei suoi fiori all’occhiello.

Bartolo Torres (Ibiza, 1978), inizia la sua attività artistica con diverse esposizioni nelle isole Baleari, dove da anni lavora come illustratore e disegnatore nell’editoria e per la televisione. Come fumettista, dopo varie collaborazioni con fanzine e riviste specializzate, ha affermato il suo stile attraverso le strisce de Il giovane Lovecraft.

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Ma veniamo alla nostra intervista che spero renderà merito alla creatività di un ottimo grafico e fumettista e alla spontaneità di una persona che si è concessa con una genuinità assolutamente impagabile.

Un ringraziamento speciale a Giulia Buscemi per la traduzione simultanea dallo spagnolo all’italiano.

Da dove è nata l’idea di disegnare un fumetto dedicato a Lovecraft e al suo mondo?”

Howie e il mondo dei suoi amici, Siouxsie, Glenn e il mitico Occhio di Rammenoth, sono nati un pò per caso a seguito della mia partecipazione ad un concorso per fumettisti, svoltosi alle isole Baleari, a Palma di Maiorca.

Ho inviato una mia strisca, è piaciuta molto e così mi hanno chiesto di fare del mio approccio grafico al disegno un lavoro più articolato.

L’arma vincente sembrerebbe essere stata il mio stile fresco e simpaticamente macabro, perfetto per parlare del mondo lovecraftiano.

8119964_origTesti: José Oliver Disegni: Bartolo Torres Edizione Italiana: Diabolo Edizioni, cartonato 21 x 15 cm, 104 pagine a colori, 14,95 €

Quanto credi sia vero , Bartolo, che dietro un grande scrittore ci sia un bambino non toppo felice e un’ infanzia non propriamente fortunata?”

Sicuramente l’infanzia di Lovecraft non è stata felice e spensierata (la famiglia lo vestiva da donna, la madre non lo faceva uscire di casa perché era brutto) e questo deve aver avuto peso nell’elaborazione del suo mondo macabramente fantastico.

Noi abbiamo voluto sciogliere la narrazione dalle vicende della sua infanzia, decidendo di raccontare una storia che il pubblico potesse recepire in modo fresco e autoironico.

Si ricrea l’infanzia dello scrittore a partire dai reali eventi della sua biografia, ma per approdare a storie in cui fantasia e realtà si mescolano, in un mondo dove il piccolo Howie resta vittima delle sue stesse ideazioni letterarie.

 Bartolo, perché  raccontare le avventure del giovane Lovecraft proprio attraverso la scelta grafica della comic strip?”

Il giovane Lovecraft è nato prima sul web che sulla carta stampata. In un blog la scelta della comic strip da un lato è stata quasi obbligata dall’altro mi piaceva molto .

La comic strip è formata da 3 o 4 vignette che comunicano nell’immediato un storia comprensibile dal pubblico in modo chiaro e sintetico. Io desideravo proprio questo e non ci sarei riuscito optando, magari, per una graphic novel.

Bartolo a quale pubblico ti rivolgi? Per apprezzare il tuo lavoro è necessario conoscere Lovecraft e la sua letteratura?”

Il mio pubblico è assolutamente trasversale e per godere del fumetto non è assolutamente necessario aver letto prima Lovecraft.

Anzi molti, proprio attraverso la mia comic strip, si sono poi appassionati a Lovecraft e alla sua poetica, magari andando a leggere i suoi lavori.

Inoltre la storia non è strettamente legata ai romanzi dello scrittore. Noi raccontiamo le vicende quotidiane legate la vita del picciolo Howie e dei suoi amici.

Addirittura nel II tomo ( uscito da poco in Italia), Lovecraft non compare quasi mai e al suo posto la fanno da protagonisti altri personaggi, legati a lui come satelliti. Oltre a Lovecraft parliamo del mondo, anche letterario, in cui visse e così ad affiancarlo non sarà raro trovare Edgar Allan Poe o il poeta Rimbaud.

Domanda tecnica… per il giovane Lovecraft è nata prima la storia o prima un disegno sul quale costruire una sceneggiatura?”

Di solito è lo sceneggiatore, Josè Oliver, a mandarmi le storie sulle quali io realizzo poi la mia idea grafica.

La forza della nostra collaborazione sta nel fatto che di solito riesco perfettamente a capire la caricatura che Oliver ha in mente in base a ciò che scrive. A questo punto a me basta realizzarla.

Il nostro successo sicuramente è legato in gran parte proprio a questa sintonia e empatia scattata fin dal nostro primo incontro.

Data l’allarmante crisi di lettori sopratutto tra i giovani e i giovanissimi, pensi che il fumetto possa giocare un ruolo significativo nel rilanciare presso il pubblico il piacere del libro o della pagina sfogliata tra le mani?”

Io spero veramente di si, ma mi rendo conto che la gente è molto pigra, fa difficoltà a legger anche un fumetto come questo che è molto divertente, figurarsi se ci si mette leggere i grandi nomi della letteratura come Baudelaire o Edgar Allan Poe.

Però partire da una lettura più veloce e divertente potrebbe essere un modo per avvicinare i lettori anche a letture più impegnative.

In ogni caso anche il formato fumetto per PC potrebbe essere ugualmente interessante.

I giovanissimi forse si sentirebbero più a loro agio a leggere da uno schermo che non dai fogli di carta. Anche questo potrebbe essere un modo per rilanciare la lettura, non importa dove si legge purché si legga!

biancaBiancamaria Majorana

 

 

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