Quando tutti facevano i Befanini in casa ogni famiglia aveva la sua ricetta segreta

Ancora una volta è tornata la Befana, e un profumo sottile di anice e vaniglia si avverte nelle case di Viareggio, mentre le vetrine di pasticcerie e panifici si riempiono di biscotti dalle forme buffe: conigli, befanotti, befane, manine, cani, gatti, soli e cuori, cavalli e automobiline, tutti ricoperti di chicchini colorati: i Befanini.

 

I Befanini sono biscotti tipicissimi di Viareggio: si trovano anche in tutta la Lucchesia, ma solo qua hanno quel sapore unico, dato dagli anici profumati aggiunti alla morbida pasta, e quella secchezza rigida che assumono da cotti, che ha dato origine anche a un modo di dire: “è tegghio [tegghio = rigido nel vernacolo locale] come un befanino”, quando si parla di una persona rigida, anche e soprattutto in senso figurato.

I Befanini erano i dolci principali che riempivano la calza della Befana, che ogni bambino trovava la mattina del 6 gennaio accanto al letto o sotto l’albero, ed erano accompagnati da caramelle Moretto, Bananine di cioccolata, Cri-Cri, e per finire dall’immancabile pezzetto di carbone, che serviva a ricordarci che non eravamo stati sempre buoni durante l’anno. Ma penso che il carbone avesse anche un significato più profondo, una sorta d’insegnamento filosofico di base: “Bambini ricordatevi che la vita non è solo dolce, e un po’ di nero e di cattivo tocca a tutti.” Poi hanno inventato il carbone di zucchero, e la vita è sembrata migliore!

Quando tutti facevano i Befanini in casa ogni famiglia aveva la sua ricetta segreta, come aveva i suoi stampini, tramandati di generazione in generazione, e un profumo dolce invadeva non solo le case ma le strade di Viareggio fin dai primi giorni dell’anno.

C’era una sorta di gara a chi li faceva più buoni, si regalavano e intanto si assaggiavano i befanini degli amici e dei parenti, a volte commentandone la bontà o la scipitezza, e i bambini e i ragazzi la sera della vigilia si travestivano da befane e befanotti andando in giro a chiedere dolci alle porte delle case e nei negozi (non vi ricorda un po’ Halloween?)

Ora molto di quest’atmosfera è scomparsa, ma in Versilia ancor oggi non può esserci Befana senza aver la casa piena di questi biscotti, fatti o ricevuti in regalo o anche comprati, basta che siano quelli veri, ovvero quelli con gli anici e i chicchi di zucchero colorato sopra. Invece oggi molte pasticcerie li fanno senza, e così sono solo buoni biscotti, ma non Befanini!

 

Ci sono molte versioni sulla nascita della festa della Befana, che ha radice precristiane legate a perduti riti pagani attinenti al solstizio d’inverno, e che è stata anticamente ostracizzata dalla Chiesa, proprio per la sua componente pagana. Si credeva infatti che nelle dodici notti che seguono il solstizio d’inverno una dea volasse sui campi per propiziare la fertilità dei futuri raccolti.

La leggenda che più si avvicina alla nostra idea di festa della Befana è però questa: sembra che i Re Magi, mentre cercavano la strada per Betlemme, avessero chiesto informazioni in una casa dove abitava una vecchietta che, nonostante le loro insistenze, non si era voluta unire loro per portare un omaggio a Gesù Bambino. Poco dopo però la vecchietta si era pentita, e riempito un sacco di dolci era andata alla ricerca dei Re Magi, e non trovandoli aveva bussato a ogni porta lasciando un dolce a ogni bambino che trovava, sperando che fosse il piccolo Gesù Bambino.

 

E dopo questa dolce leggenda mettiamoci a fare i Befanini. Ecco la ricetta:

1 kg di farina, 600 gr di zucchero, 300 gr di burro, 4 uova intere più una per la decorazione, un po’ di vaniglina, un po’ di semi di anice (a piacere, se ne amate il profumo abbondate, altrimenti tenetevi più leggeri), una bustina di lievito, il succo di un’arancia grande e la sua buccia grattugiata, chicchi di zucchero colorati.

Mescolate la farina con le quattro uova ben sbattute in precedenza, il burro ammorbidito, lo zucchero, il succo e la buccia dell’arancia, gli anici e il lievito setacciato. Lavorate la pasta ben bene e lasciatela riposare per mezz’ora, poi spianatela ad altezza di mezzo centimetro, e usando gli stampini metallici dategli le forme che preferite. Sistemati i befanini sulla placca da forno, che avrete unto con burro e farina, cospargetene la superficie con un po’ d’uovo sbattuto e decorateli con i chicchi di zucchero. Cuocete in forno a 200° fino a quando non li vedrete prendere un bel colore dorato.

 

 

 

 

Claudia Menichini
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