Teatro Verdi 2018-2019: la stagione del coraggio

PISA – Il tradizionale appuntamento della presentazione della stagione del Teatro Verdi di Pisa è divenuto un autentico ritrovo per la cittadinanza, sempre più numerosa nella partecipazione. Per la presentazione della stagione teatrale 2018-2019 si è reso necessario occupare non solo il foyer ma anche parte del loggiato retrostante.

Ad accogliere il pubblico un particolarmente commosso Giuseppe Toscano, presidente uscente della Fondazione Teatro di Pisa, che, subito dopo essersi rivolto agli astanti, si è bruscamente interrotto. «Ho un momento di turbamento», ha ripreso dopo una lunga pausa; hai poi proseguito, visibilmente emozionato: «Ho un momento di turbamento perché probabilmente è l’ultima volta che faccio…», senza poter proseguire la frase a causa del forte applauso, di pubblico e colleghi, levatosi spontaneamente. Un momento durato per massimo un paio di minuti, ma che con la sua intensità e genuinità ha dimostrato l’affetto che un’istituzione simile può generare.

Dopo il proprio intervento, il presidente Toscano ha passato la parola al M° Stefano Vizioli, direttore artistico per le attività musicali, che ha illustrato brevemente la Stagione Lirica 2018-2019. Una stagione sicuramente “anomala”, con scelte di titoli inusuali per un teatro di provincia e tutti proiettati verso importanti collaborazioni nazionali e internazionali. È il caso dell’opera di apertura, The Beggar’s Opera di John Gay, una grande coproduzione italo-francese che – peraltro – coinvolge anche i musicisti dell’ensemble de Les Arts Florissants, e si presenta in una nuova versione elaborata da Ian Burton Robert Carsen. Di grande rilievo anche il monumentale Mosè in Egitto di Gioachino Rossini, che si ricollega al corrente centocinquantenario rossiniano (esattamente come la scorsa Italiana in Algeri); il Mosè si presenta anche come un grande spunto di riflessione sia sullo specifico momento storico che stiamo vivendo, sia sugli ottant’anni della promulgazione delle infami leggi razziali. 
Non poteva, naturalmente, mancare l’appuntamento con l’opera barocca, quest’anno rappresentata da un dittico buffo napoletano: La vedova ingegnosa di Giuseppe Sellitti e Il Maestro di Musica, un vivace pastiche tradizionalmente attribuito alla mano di Giovanni Battista Pergolesi; la ben più celebre Luicia di Lammermoor di Gaetano Donizetti costituisce un’ulteriore coproduzione internazionale, stavolta con l’Opéra Cote d’Azur di Nizza.
Da sottolineare il gradito ritorno – dopo l’assenza lo scorso anno – del progetto LTL Opera Studio, cui il M° Vizioli ha ammesso fin dall’inizio di essere particolarmente affezionato: in coproduzione con il Teatro Goldoni di Livorno, il Teatro del Giglio di Lucca e il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il progetto per questa stagione 2018-2019 si prefigge la realizzazione dell’opera La Bohème di Giacomo Puccini. A concludere la stagione un secondo, insolito, dittico: l’Edipo Re di Ruggero Leoncavallo e la splendida Voix Humaine di Francis Poulenc, dove saranno protagoniste rispettivamente Dimitra Theodossiou Anna Caterina Antonacci.

Notevole anche la programmazione per la Prosa – a cura del direttore artistico per la Prosa e il Balletto (si veda sotto) Silvano Patacca -, dove torna l’importante Compagnia della Fortezza con un nuovo spettacolo di Armando Punzo – Beatitudo – ispirato all’opera di Jorge Luis Borges; l’acclamato A testa in giù di Florian Zeller con la regia di Gioele Dix e la partecipazione di Emilio Solfrizzi. Notevole anche la presenza di Un borghese piccolo piccolo, tratto dal romanzo portato al successo dall’omonimo film di Mario Monicelli, che si avvale di un gigante come Massimo Dapporto. Da segnalare anche Va’, pensiero di Marco Martinelli, che trae origine dalla particolare temperie dell’Italia odierna, e il Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio, dove la leggendaria figura del seduttore viene mutata in donna, qui interpretata da Petra Magoni.

Nel ricco carnet offerto dalla Stagione di Danza tè d’obbligo segnalare Paquita, che di fatto aprirà la Stagione, uno dei balletti del repertorio romantico più amati e spettacolari, fortemente incarnato in un tessuto sociale ben definito. È parimenti d’obbligo menzionare la Tempesta che verrà portata sulle tavole del Verdi da una delle compagnie più in vista sulla scena nazionale, ossia Arteballetto, e anche un grande classico come La Bella Addormentata di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
A chiudere la Stagione, l’affascinante MessiaHaendel ideato da Paolo Mohovich su musiche di Händel, e Butterfly – Colori proibiti, della compagnia Artemis Danza e ideato da Monica Casadei.

Nella stagione 2018-2019 tornano anche i Teatri di Confine che, come di consueto, hanno generato spettacoli che trattano di tematiche importanti, spesso scomode, e sempre di importante levatura morale, uno su tutti Maryam, su testo di Luca Doninelli e musica di Luigi Ceccarelli, un monologo incentrato sulla figura di Maria e la sua centralità nel Corano e nella cultura islamica, quindi un ponte tra Cristianesimo e Islam.

Alla presentazione hanno partecipato anche Elisa Guidi, responsabile del servizio comunicazioni e relazioni esterne della Scuola Normale Superiore di Pisa, e – in collegamento telefonico – il M° Carlo Boccadoro, direttore artistico dei Concerti della Normale, fornendo alcune anticipazioni sulla prossima stagione dei Concerti che sarà poi presentata, come di consueto, a settembre. Tra gli interventi merita una menzione anche quello di Beatrice Magnolfi, direttore della Fondazione Toscana Spettacolo onlus e importante partner del Teatro Verdi.
Al termine c’è stato anche un intervento del neoeletto sindaco di Pisa, Michele Conti; alle forti richieste del presidente Toscano di sostegno da parte dell’amministrazione comunale (che resta uno dei maggiori pilastri del Teatro Verdi) e di continuità nella sinergia tra le due fondamentali istituzioni cittadine, Conti ha espresso parole di apertura e dialogo; sperando che in futuro siano rispettate.

In definitiva la Stagione 2018-2019 è la stagione del coraggio: coraggio nella selezione di particolari titoli, coraggio nella scelta di andare a toccare tematiche molto sensibili (talvolta dei veri e propri nervi scoperti), dalla percezione dell’«estraneo», al multiculturalismo, ai problemi legati ai rapporti di genere, alla figura della donna in diverse declinazioni. Si prospetta quindi una stagione estremamente interessante, in cui il Teatro Verdi tornerà ad assumere non solo il suo ruolo di «casa della città» ma anche di continua fonte di spunti di riflessione. In altre parole, si dimostrerà un teatro vivo.

STAGIONE LIRICA

20 e 21 ottobre 2018
J. Gay – THE BEGGAR’S OPERA

9 e 11 novembre 2018
G. Rossini– MOSÈ IN EGITTO

9 dicembre 2018
G. Sellitti – LA VEDOVA INGEGNOSA
G. B. Pergolesi – IL MAESTRO DI MUSICA

18 e 20 gennaio 2019
G. Donizetti – LUCIA DI LAMMERMOOR

16 e 17 febbraio 2019
G. Puccini – LA BOHÈME

1 e 3 marzo 2019
R. Leoncavallo – EDIPO RE
F. Poulenc – LA VOIX HUMAINE

STAGIONE DI PROSA

6 e 7 ottobre 2018
A. Punzo – BEATITUDO

4 e 5 novembre 2018
F. Zeller – A TESTA IN GIÙ

16 e 17 dicembre 2018
F. Coniglio – UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO

26 e 27 gennaio 2019
S. Massini – VAN GOGH – L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO

2 e 3 febbraio 2019
M. Martinelli – VA’, PENSIERO

9 e 10 febbraio 2019
W. Fontana – HO PERSO IL FILO

16 e 17 marzo 2019
DON GIOVANNI DI MOZART secondo L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

23 e 24 marzo 2019
L. Pirandello – IL PIACERE DELL’ONESTÀ

RASSEGNA DI DANZA

15 novembre 2018
Teatro Accademico Statale dell’Opera e del Balletto “M- Glinka” di Chelyabinsk – PAQUITA

21 dicembre 2018
Arteballetto – TEMPESTA

24 gennaio 2019
Junior Balletto di Toscana – BELLA ADDORMETATA

22 febbraio 2019
Eko Dance International Project – MESSIAHANDEL

29 marzo 2019
Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei – BUTTERFLY, COLORI POIBITI

 

Luca Fialdini
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