Glenn Gould è di certo una delle figure più iconiche del Novecento musicale: amato, criticato, conosciuto tanto per il suo genio musicale quanto per il suo carattere quantomeno estroso.
Nonostante la sua fama non abbia mai conosciuto flessioni, ma – anzi – sia sempre andata via via aumentando, si riscontra un dato curioso: nel nostro Paese, Glenn Gould non ha mai ricevuto particolari attenzioni, né a livello critico né in ambito storiografico o bibliografico. L’unica eccezione degna di nota è Piero Rattalino, autore del libro Glenn Gould. Il Bagatto. La notizia di un documentario tutto italiano incentrato proprio sulla figura del pianista di Toronto non può che essere accolta con entusiasmo. Nice to meet you, Glenn!, prodotto da D Major TV e realizzato dal regista Alberto Collini, si è già guadagnato un posto di alto rilievo nel panorama nazionale di studio e ricerca su Gould e ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento su questo campo per gli studiosi di tutto il mondo.
Girato proprio a Toronto – la città in cui Gould spese quasi tutta la propria vita – il documentario è curato e raccontato dalla Alida Altemburg, pianista, ricercatrice, nonché appassionata fan di Glenn Gould dall’età di undici anni. Altemburg ci mostra il pianista attraverso gli occhi dei suoi amici, ne evoca il ricordo in alcuni dei luoghi simbolo della sua vita, ad esempio la casa natale o il suo (ormai celebre) appartamento al n. 110 di St. Clair Avenue, Toronto, e quello che ci consegna è un ritratto intimo e, sotto molti aspetti, inedito: nel documentario, in prossima uscita, si potrà udire per la prima volta Verne Edquist – l’ormai novantunenne accordatore di Glenn Gould – suonare il pianoforte e svelare alcuni aspetti affatto noti di Gould, si potranno ascoltare le parole di John A. Fraser, giornalista e amico di Gould, svelare alcuni particolari della loro amicizia e di un misterioso viaggio in Cina. A queste interviste, uniche nel loro genere, faranno da contrappunto anche degli estratti dal libro Mirabilmente singolare di Kevin Bazzana.
La produzione, realizzata in collaborazione con la Glenn Gould Foundation di Toronto e l’Ambasciata canadese in Italia, si avvale anche di una colonna sonora decisamente in linea con il personaggio: il pianista Luca Carnicelli, associato di D Major TV, ha interpretato 18 delle 32 Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, la composizione che forse resta più legata al nome di Glenn Gould.
Per informazioni: www.glenngould.tv
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