Tina, Tinissima. Conferenza-spettacolo al circolo Il Fortino

MARINA DI PISA – Per il ciclo “Delle donne e del Novecento”, prodotto dal Circolo il Fortino di Marina di Pisa e con il patrocinio della Associazione Casa della Donna, della CGIL di Pisa e dello SPI (Sindacato Pensionati CGIL), si rappresenta, il prossimo 3 febbraio alle 18, “Tina, Tinissima”, dedicato a Tina Modotti.
Dopo la sua morte precoce, nel 1942 quando aveva 46 anni, il riconoscimento della personalità umana, artistica e politica di Tina Modotti fu quasi immediato e per alcuni anni la sua vita e la sua opera restarono vive in buona parte dell’America latina. Poi cadde l’oblio, lungo almeno trent’anni. Inquietanti cause di questo silenzio/rifiuto si possono trovare nel provincialismo e nel dilagante moralismo del suo secolo, contrari alla valorizzazione di una donna libera e inserita nel grande filone della cultura laica. L’opera di Tina, che si trovava in buona parte negli Stati Uniti, venne tenuta nascosta nei cassetti dei Dipartimenti di fotografia per la nefasta influenza del maccartismo che rese impossibile, per molti anni e non solo in America, lo studio e la presentazione di un’artista che aveva creato immagini di qualità e militato nel movimento comunista internazionale.


Anche la sinistra storica non è esente da disattenzioni nei riguardi di questa friulana d’eccezione, la cui vita e la cui opera hanno continuato per molto tempo ad essere viste attraverso le lenti deformanti delle ideologie del ‘900 e delle vicende anche tragiche che le hanno funestate. Tutto ciò è avvenuto nonostante le novità e il fascino che caratterizzano la sua avventura umana: la sua complessa esistenza appare, con il solo raccontarla, un romanzo.
In questi giorni (il 28 gennaio) si chiude a Rovigo una grande e bellissima mostra dedicata a lei.

La “conferenza spettacolo” prodotta dal Fortino, invece, racconta della sua vita, ricostruita da Fabiano Corsini, e si avvale di una serie di inserti ammalianti, con le musiche eseguite al piano da Claudio Proietti e la voce cantante di Veronica Risi. I versi di Pablo Neruda, in morte di Tina, saranno recitati da Astore Ricoveri. Oltre alla foto di Tina come modella e come fotografa, la narrazione si avvarrà di un ricco apparato di filmati d’epoca.


Si inizia alle 18, dopo l’inizio non sarà consentito l’ingresso. E’ necessaria la tessera ARCI, si prenota allo 05036195
La consueta cena, alle 20:30, sarà a base di cacciucco.

Fonte: comunicato stampa

Chi era TINA MODOTTI – note biografiche

Infanzia in Italia

Assunta Adelaide Luigia Saltarini Modotti, conosciuta come Tina Modotti nasce a Udine il 17 agosto 1896. In realtà nasce il 16 agosto, ma come spesso capita all’epoca, sopratutto nelle famiglie di origine modesta, la nascita viene registrata il giorno successivo. Il padre di Tina è un operaio e la madre casalinga/cucitrice. Le vicende dell’infanzia di Tina Modotti sono simili a molte vicende di fine ottocento relative a famiglie di origine operaia e/o contadina: la casa dove abita è una misera e fatiscente casupola, la famiglia è numerosa e dovrà emigrare più volte per motivi di sussistenza. Come in molte altre famiglie operaie in casa si respira aria di socialismo e il padrino che ha battezzato Tina è un calzolaio anarchico. Tina Modotti frequenta con profitto le scuole elementari a Udine e a soli 11/12 anni comincia a lavorare come operaia. Aiuta anche lo zio paterno nel suo laboratorio fotografico.

1913- 1923: Dieci anni negli Stati Uniti

A diciassette anni raggiunge il padre emigrato in America. Qui la vita di Tina Modotti ha la sua prima svolta. Tina Modotti è giovane e bella, ha appreso un po’ di cognizioni sulla fotografia lavorando dallo zio, in Ameria lavora come operaia in una fabbrica ma prende anche lezioni di recitazione. Gli eventi della vita di Tina in America si susseguono molto velocemente. Giovanissima si sposa con  Roubaix de l’Abrie Richey, soprannominato Robo, pittore e poeta. A Hollywood interpreta tre film del cinema muto, che hanno un discreto successo di pubblico e critica. Il marito di Tina, muore in Messico, dopo soli tre anni dal loro matrimonio. In quel periodo Tina Modotti lavora anche come modella per il famoso fotografo  Edward Weston.

Tina Modotti e il Messico

Tina Modotti arriva in Messico non ancora trentenne e la sua vita è già un turbinio di eventi. Raccontarla in poche righe è quasi impossibile. La Tina degli anni venti, i famosi anni ruggenti, è una donna moderna, indipendente, e sopratutto libera. Frequenta artisti, intellettuali, rivoluzionari. Dopo esser stata operaia, attrice e modella adesso fa ciò che davvero diventerà il suo lavoro e la passione della vita: la fotografa

Per lavoro, gira il Messico insieme a Edward Weston che è diventato il suo compagno, fotografa situazioni di povertà e disagio. La sua è una fotografia estremamente realista e la sua attenzione è per gli ultimi: donne, bambini, miseria, lavoratori. Il suo impegno politico acquista sempre maggiore importanza e conosce e frequenta il movimento dei murales messicani. Diego Rivera e Frida Kalo che si sono conosciuti a casa di Tina Modotti festeggiano il loro matrimonio sulla terrazza di casa sua. Le fotografie di Tina sono molto apprezzate e pubblicate su varie riviste. Il 5 febbraio 1930 però, c’è un attentato contro il nuovo presidente messicano Pascual Ortiz Rubio; Tina Modotti viene ingiustamente accusata di essere una delle “mandanti ideali” dell’attentato. Viene arrestata e dopo pochi giorni viene espulsa dal Messico

Gli ultimi anni

Tina Modotti muore il 5 gennaio 1942. Trascorre questi dodici anni viaggiando sopratutto in Europa e Unione Sovietica. Prende parte, come infermiera, al Soccorso Rosso Internazionale, e si unisce alle Brigate Internazionali durante la guerra civile in Spagna. Nel 1940 rientra in Messico, sotto falso nome e qui muore due anni dopo

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