Questo fine settimana al Verdi uno spettacolo di impegno civile, da un testo di Pietro Grasso
DOPO IL SILENZIO: SEBASTIANO LO MONACO E MARIANGELA D’ABBRACCIO IN SCENAPER SCONFIGGERE IL SILENZIO OMERTOSO
Pietro Grasso e Francesco Nicolini fanno diventare la parola teatrale
uno strumento di indagine sulla storia di un Paese.
«Il silenzio omertoso è una delle armi della mafia: il teatro invece è parola, comunicazione, presa di coscienza.»
Dopo la significativa esperienza di Per non morire di mafia, tratto dall’omonimo libro del senatore Pietro Grasso, Sebastiano Lo Monaco affronta una nuova sfida teatrale contro la mafia, a partire nuovamente da un testo di Pietro Grasso, “Liberi tutti”, con Dopo il silenzio, questa volta insieme con Mariangela D’Abbraccio e Turi Moricca.
Dopo il Silenzio, firmato da Francesco Niccolini (autore dell’adattamento teatrale insieme con Margherita Rubino) e da Alessio Pizzech (sua la regia), dopo il successo al Festival di Spoleto 2013 e una tournée che lo ha visto e lo vedrà nei principali teatri italiani, arriva finalmente anche a Pisa, al Teatro Verdi, sesto appuntamento della Stagione Teatrale: sabato 14 febbraio alle ore 21 e domenica 15 febbraio alle ore 17.
Se il palcoscenico, come annota Alessio Pizzech, «è il luogo della Storia, di una storia collettiva che attraversa le piccole vicende personali di ognuno di noi e che quindi può in sé contenere le fondamenta di un possibile ri-orientamento nazionale, in questa ottica anche in Dopo il Silenzio la parola teatrale diventa strumento di indagine di una Storia di un Paese, l’Italia, che coincide, si scontra talora, diverge e poi trova punti di contatto con la storia della mafia con i suoi addentellati politico / economici, con il su»o ribaltamento valoriale che si è unito ad un imbarbarimento dei costumi e della vita pubblica. »
Dopo il Silenzio è un dialogo a tre voci tra un uomo e una donna (Sebastiano Lo Monaco e Mariangela D’Abbraccio) che hanno vissuto per la legalità e un giovane (Turi Moricca) attratto dalla mafia, unico mondo con cui ha avuto contatto insieme a violenza e crimine. Un percorso di conoscenza quindi, partendo dal presupposto che il futuro si costruisce con i giovani; uno scambio tra generazioni e universi distanti che riescono a incontrarsi e a comprendersi. Dall’amara consapevolezza dell’esistenza di un cancro profondamente radicato nella società, occorre non arrendersi alle difficoltà e confidare sempre che un cambiamento sia ancora possibile.
Uno spettacolo che si caratterizza per l’alta tensione emotiva e civile, sia per la forza e l’etica di Pietro Grasso che per merito di un cast molto generoso e concentrato.
«[…] Il tutto, poco più di un’ora, avviene nel segno di una passione vibrante ma controllata, senza alcun cedimento a quella retorica che sarebbe facile sbandierare, ma di cui un argomento come questo non ha alcun bisogno», così Masolino d’Amico; ed Enrico Groppali: «[…] Grasso torna a commuoverci e ad accenderci di sdegno raccontandoci i soprusi di quella faida che continua a perseguitarci col suo mortifero afflato. […] con l’irruzione dolente di una figura femminile. Ossia la madre generosa di Mariangela D’Abbraccio che di volta in volta si cancella dalla scena per tornare ad esibirsi in accenti commossi e suadenti. Dando voce alle innumerevoli vittime di un costume atavico duro a morire che pare espandersi dalle sue stesse ceneri mentre cede con dignità il passo a Lo Monaco coinvolto nel suo ruolo di testimone e di aedo che enuncia con voce appena incrinata dall’emozione l’ignobile marcia di un’oppressione che sembra non finire mai. In un allestimento […] che ci indica guidandoci passo dopo passo su una nuova via che non è più quella scontata di un teatro politico di parte ma di una scena civica che ha fatto della scena una bandiera» .
Scene di Giacomo Tringali, costumi di Cristina Da Rold, musiche di Dario Arcidiacono, canti originali di Carlo Muratori, coro registrato “Discantus” diretto da Salvo Sampieri, luci di Luigi Ascione, interventi video di Giacomo Verde, produzione Teatro Tina di Lorenzo di Noto, Sicilia Teatro, Spoleto Festival.
Biglietti in vendita al Botteghino del Teatro Verdi, nel circuito Charta Vivaticket e al punto biglietteria del Porto di Marina di Pisa. Fra le varie riduzioni, il 50% per gli under 26 e gli studenti dell’Università di Pisa.
Su questo spettacolo la Fondazione Teatro di Pisa ha lanciato la promozione last minute San Valentino“porta a teatro chiunque tu ami”: acquistando un biglietto al Botteghino si ha in regalo il biglietto per l’altra persona (la promozione vale fino ad esaurimento dei posti disponibili; ne è esclusa la 2^ galleria).
Per maggiori informazioni tel 050941111.
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