Il Bello del Classico

Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino

#classico

Di questo libro, Calvino stesso disse: “E’ un romanzo sul piacere di leggere romanzi’”. E di piacere, se amate la lettura di romanzi, ne avrete sicuramente. Con un rammarico: di tutte le storie che leggerete, solo di una conoscerete il finale.

Il protagonista di questo romanzo è un lettore, o per meglio dire, il Lettore. Di lui sappiamo che compra il nuovo libro di Calvino che si intitola, appunto, Se una notte d’inverno un viaggiatore.

Incontro con Italo CalvinoIl libro lo coinvolge e, con lui, anche noi, gli altri lettori, ne rimaniamo affascinati. Il primo capitolo ci introduce in una misteriosa storia. Il Viaggiatore del titolo scende, in una notte d’inverno, in una piccola stazione di provincia. Ha con sé una valigia, ma forse neanche lui ne conosce il contenuto: sa che dovrà effettuare un rischioso scambio di bagaglio.

Mentre aspetta il misterioso contatto, conosce un’affascinante signora e una serie di altri personaggi sottilmente ambigui, che sembrano usciti da un film degli anni quaranta.

Ma nel momento di massima tensione, il Lettore e noi stessi non riusciamo ad andare avanti nella lettura: un odioso refuso ci impedisce di sapere che cosa accadrà.

Il Lettore, che a questo punto ci rappresenta tutti, cercherà disperatamente di procurarsi una copia non fallata del romanzo di Calvino, invece si troverà risucchiato in un vortice di storie e di libri, tutti diversi e interessanti, ma inesorabilmente tutti incompiuti, o non tradotti o male stampati.

Inizierà un’avventura che lo porterà a incontrare librai, editor, scrittori, traduttori, professori e falsificatori in un gioco continuo di rimandi, imbrogli, errori e segreti. Ma soprattutto il Lettore incontrerà lei, la Lettrice, affascinante e misteriosa ragazza che condividerà con lui il piacere della ricerca. Insieme, anche se la Lettrice sembra sempre essere un passo avanti a lui, il Lettore scoprirà dieci romanzi diversi per genere e stile, ma di essi potrà leggere solo le prime pagine. La sua biblioteca di incipit spazia dalla gangster story al romanzo intimista, dalla vicenda di ambientazione est-europea all’avventura parigina, da atmosfere giapponesi a storie d’amore e di ribellione.

Naturalmente il Lettore si innamorerà della Lettrice, anche se il passato della ragazza sembra essere legato agli ambigui personaggi che il Lettore ha incontrato nella sua ricerca; anzi, forse è per conquistare lei che il grande falsificatore, Ermes Marana, è diventato membro di una oscura ‘Organizzazione per la Produzione Elettronica d’Opere Letterarie Omogeneizzate’, probabilmente responsabile di tutti i refusi e gli ostacoli che il Lettore ha incontrato.

calvino2E il Lettore, forse, solo alla fine scoprirà il senso di questo suo viaggio letterario, e non solo, nelle parole di un altro lettore conosciuto in una biblioteca:

Il senso ultimo a cui rimandano tutti i racconti ha due facce: la continuità della vita, l’inevitabilità della morte.’

Libro di difficile definizione e catalogazione: non può essere chiamato fantasy, così come noi intendiamo oggi il fantasy, ma il genere è decisamente fantastico, a cominciare dalla struttura e per i personaggi e le situazioni che il Lettore incontra. I romanzi che iniziamo a leggere, però, sono così diversi tra loro che potremmo indicare per ognuno un genere o un sottogenere diverso.

Per la sua struttura, Se una notte d’inverno un viaggiatore è stato paragonato al Decameron. Anche qui, in effetti, c’è una cornice, che è la storia del Lettore, e questa cornice racchiude dieci storie diverse, i dieci incipit dei romanzi che il nostro eroe incontra ma non riesce mai a finir di leggere.

In realtà questo libro è un gioco intellettuale che nasce negli ambienti culturali parigini degli anni settanta, alimentati dallo strutturalismo. Calvino a Parigi conosce Barthes e Queneau e gli autori del gruppo sperimentale dell’Oulipo, (Laboratorio di Letteratura Potenziale).

Più che romanzo si può definirlo metaromanzo, labirinto di segni, tentativo di distruggere i ruoli tradizionali di scrittore e lettore, costruzione intertestuale.

Ma il piacere della lettura non viene mai meno. La grandezza di Calvino consiste, oltre che nella sua scrittura ammaliante e profonda, anche nell’aver costruito dieci incipit diversi tra loro per ambientazione e stile, dieci primi capitoli di romanzi che veramente ti lasciano la voglia di continuare a leggere.

Come Sherazade l’autore si interrompe nel momento di massima tensione, nell’attimo in cui si rivela un punto di vista nuovo sull’intera storia; storia che poi, però, non verrà sviluppata, lasciandoci con quel desiderio inappagato che spinge ogni amante della lettura a leggere ancora e ancora.

E questo succederà alla fine: continuerete a leggere, a cercare ovunque nuove storie, nuove emozioni nel mare della Letteratura di ogni tempo, per scoprire che, come nel viaggio, ciò che conta non è la mèta ma il viaggio stesso.

O forse, chissà, vi verrà la voglia di scrivere: prenderete uno di questi incipit e la vostra creatività e la vostra fantasia riusciranno a dire a tutti noi come finiva quella storia.

Mi piace pensare che, in fondo, Calvino, scrivendo Se una notte d’inverno un viaggiatore, avesse voluto anche questo.

Donatella Piccini

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