A Palazzo Blu ” I Segni della Guerra”
A 100 anni dalla Grande Guerra, Palazzo Blu offre l’occasione di una retrospettiva storica che permetta la possibilità di una riflessione, oltre che di una conoscenza, su uno degli eventi storici più discussi del secolo scorso.
La nuova mostra I segni della guerra è stata pensata affinché la memoria della Prima Guerra Mondiale non incontri l’oblio o, peggio, l’indifferenza delle nuove generazioni.
Il Prof. Antonio Gibelli, ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Genova e studioso del periodo storico in questione, con la collaborazione del Prof. Carlo Stiaccini e del Dr. Gian Luca Fruci, interessati alle ricerche archivistiche, cura una mostra realizzata a partire da vecchie lettere, fotografie, cimeli, ricordi e cartoline di giovani soldati pisani indirizzate ai loro affetti. In esse è possibile leggere il tratteggio di una condizione umana, prima che storica, fatta di nostalgia e attesa, di grande paura e necessaria disillusione.
Sembrano lontani i toni animati dal grande impeto bellicoso che avevano dato voce alle aspettative di coloro che in questa guerra avevano osato scorgere echi di un recente Risorgimento.
Una mostra che vale la pena di una visita, alla quale Palazzo Blu affianca, come sempre, i tanto richiesti laboratori didattici a tema pensati per bambini e ragazzi.
Abbiamo chiesto direttamente ai responsabili di parlarci di questo nuovo progetto. Lasciamo a loro la parola.
Una nuova sfida ci aspetta. Quella di avvicinare i bambini e i ragazzi alla storia, ad un periodo storico che ha cambiato la storia dell’umanità: la Grande Guerra.
Porteremo i ragazzi e le ragazze in un viaggio indietro nel tempo, recuperando le memorie dei padri dei nostri nonni, inquadrando la Prima guerra mondiale nel contesto locale fornendo spiegazioni anche sulla toponomastica cittadina legata ad avvenimenti e personaggi protagonisti del conflitto.
Nonostante il tema molto specifico e inquadrato nei programmi scolastici soltanto per la classe terza della scuola secondaria di primo grado, abbiamo ritenuto di ampliare la proposta didattica anche alle classi della primaria.
Questi saranno i laboratori pensati per i piu piccoli:
Un pensiero formato cartolina in cui i giovani partecipanti vestiranno i panni di soldati e creeranno una cartolina e Istantanea di un conflitto dove attraverso un collage fotografico rielaboreranno liberamente il vissuto in mostra.
I ragazzi piu grandi invece in Storia intima della guerra partendo da documenti intimi quali diari, cartoline e lettere saranno invitati a riflettere sul valore storico di tali fonti e a ricostruire un’idea più soggettiva della vita al fronte; in “Caporetto: strategie in campo” saranno coinvolti attraverso tecniche di problem solving nella difficile atmosfera di quel momento drammatico.
Infine anche a loro è diretto Istantanea di un conflitto, in cui partendo da immagini di reportage della guerra i ragazzi saranno invitati a creare una loro personale e creativa immagine fotografica del conflitto.
Tutte le attività in laboratorio seguiranno alla consueta visita guidata in mostra.
Aspettiamo trepidanti questo nuovo appuntamento.
Giulia Buscemi
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