Erinni
o del rimorso
venerdì 29 maggio ore 21 e 22
due studi da 30 minuti – ingresso limitato a max 30 partecipanti
prenotazione su prenotazioni@teatrorossiaperto.it
Ideazione e regia Alice CONTI
Testo Chiara ZINGARIELLO
Drammaturgia Alice CONTI e Chiara ZINGARIELLO
Luci, Audio e Scene Alice COLLA
Costumi Eleonora DUSE
Maschere e Decorazioni Greta CANALIS
In scena Alice CONTI e Veronica LUCCHESI
uno spettacolo di Ortika, con la complicità di:
Cavallerizza Reale Liberata, Torino
Teatro della Caduta, Torino
Teatro Sociale Gualtieri, Reggio Emilia
Teatro Rossi Aperto, Pisa
La Rappresentante di Lista, Palermo
Le Erinni nella mitologia sono Furie, personificazioni femminili della vendetta, donne selvagge simili a bestie feroci che perseguitano chi si macchia di un delitto, rappresentando il rimorso che scaturisce dai fatti di sangue piu efferati. Il loro compito e di vendicare i delitti e torturare l’assassino fino a farlo impazzire. Dunque la figura di una furia che travalica i limiti, di un femminile amorale che esige giustizia. Immaginiamo le Erinni oggi e pensiamo al rimorso, a ciò che letteralmente ci “mangia dentro”; il mostro che divora, e che a volte c’inghiotte, non siamo altro che noi stesse. Abbiamo pensato ai sintomi della depressione, o piu sottilmente a quel processo di imputridimento dei giorni che s’innesca quando smetti di fare ciò che ami, quando rinunci a qualcosa che hai desiderato profondamente, quando smetti di alimentare un talento – qualcosa per cui hai lottato una vita intera – e ripieghi sulla sicurezza di un impiego mediocre, perché prima o poi bisogna crescere; quando ti accorgi che l’esistenza si e trasformata in una “morte in vita”. Questa opzione di ripiegamento – specie nella contemporaneità spietata di un paese come il nostro, in cui e così difficile coltivare e difendere il proprio lavoro – questo abdicare senza condizioni e il suo corollario di conseguenze – anche patologiche – sono dietro l’angolo per tutti. Su questa soglia si apre il racconto di Erinni, sul bilico di un inghiottitoio dal collo stretto, nel punto di rottura, dove la protagonista della nostra storia ha deciso di farla finita con il susseguirsi di giorni in cui non si riconosce più. Tenta il suicidio, discende. E comincia un viaggio dentro se stessa, dove l’Io incontra la sua Ombra alla ricerca di una possibile integrazione. O di una rivoluzione. Attraverso la morte della sua forma attuale comincia una digestione alchemica che la condurrà a una nuova forma. Il suo corpo che in vita era agonizzante, inutilmente auto- mutilato, e ora tagliato e cotto e prende un nuovo sapore.
L’ora di non tremare davanti al nero baratro
Di slanciarti a quello stretto varco
E sia pure col pericolo di dissolverti nel nulla
Faust
Son coeur est un luth sospendù;
Sitòt qu’on le touche il resonnè.
De Berenger
Gli uomini hanno paura della morte.
I bambini hanno paura del buio.
F. Bacon
Ripercorrendo le tappe di quello che Jung chiamerebbe un “viaggio notturno in mare”, una ragazza oltrepassa la soglia del coraggio e discende nel suo “dentro”, il luogo piu buio della nostra contemporaneità; fronteggia il suo inconscio rimosso, incontra la sua Ombra.
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