Intervista a Gabriele Collesano – scrittore
Gabriele Collesano, classe 1985, è un giovane scrittore proveniente da Pontedera. Nei suoi due romanzi ci ha raccontato l’amore in modo leggero ma non superficiale, tratteggiando personaggi ordinari senza abusare di situazioni banali o luoghi comuni. Gabriele è un narratore dei buoni sentimenti e in questa chiacchierata dimostra la sua grande passione per lo scrivere.
Ciao Gabriele, benvenuto sulle pagine di Tuttomondo. Noi cerchiamo sempre di dare spazio, in ogni sezione di cui ci occupiamo, ai giovani talenti provenienti dalla Toscana e, soprattutto, dalla provincia pisana. Come prima domanda, per l’appunto, ti volevo chiedere in che modo i protagonisti dei tuoi due romanzi – Da adesso in poi (2013) e M’illumino di te (2015) – interagiscono con l’ambiente che li circonda. Si sentono parte di esso o sognano mete lontane?
Ciao Tuttomondo, grazie per aver pensato a me. Parto da una premessa che si allaccia al vostro intento di dare visibilità ai giovani: il fatto che vi adoperiate in questo senso, sicuramente è uno stimolo in più nell’ìmpari (per tanti motivi) lotta che combattiamo per riuscire ad emergere. Purtroppo farsi conoscere oggi è difficile (soprattutto per autori indipendenti come me) e quindi il vostro spazio diventa davvero prezioso. Ma arrivo alla prima domanda: i protagonisti dei miei romanzi, mi riferisco a quelli principali, sono entrambi sognatori – non so se di mete lontane (uno forse sì ma vi invito a leggere Da adesso in poi per scoprirlo) ma sognatori “in generale” di certo. E questo rispecchia un po’ il mio modo di vivere e di pensare: nella vita bisogna sognare, nel senso di porsi obiettivi da raggiungere. E soprattutto bisogna credere di raggiungerli, nel senso di lottare per arrivarci. In questo i protagonisti dei miei romanzi non si tirano certo indietro, anzi, anche nelle difficoltà più ardue e improvvise da superare cercheranno sempre di trovare la forza per rialzarsi. Riguardo all’ interazione con l’ambiente che li circonda, sono due persone fortemente legate ai valori dell’amicizia e della famiglia, e quindi radicati nella provincia pisana (entrambi i libri sono ambientati a Pontedera, la mia città) per via di questi legami.
Il tuo debutto ha tutti i classici tratti del romanzo d’amore con alcuni spunti surreali (come il sogno ricorrente). Questo connubio tra sogno e realtà è presente anche nel tuo secondo lavoro? Quali sono le maggiori differenze tra i due lavori?
Sì, dici bene: nel mio primo romanzo, “Da adesso in poi” , un sogno ricorrente e un avvenimento reale scombussoleranno la fin lì tranquilla esistenza del protagonista. E proprio quel sogno ricorrente sarà il filo conduttore di una storia che, per colpa dell’avvenimento reale, diventerà una gara ad ostacoli nel tentativo di riuscire a ritrovare la serenità. Nel secondo romanzo, invece, nessuno spunto surreale, nonostante la situazione sia parimenti complicata a quella del debutto. Ed è qui che, sebbene i racconti siano completamente slegati tra loro, arrivo ad un punto d’incontro fra le due opere. Entrambi i personaggi principali vivono nella stessa convinzione: non smettere di sperare che il meglio deve ancora venire, anche nei momenti più bui, e impegnarsi fattivamente perché ciò accada.
Eugenio e Nicolò sono i due protagonisti maschili delle tue due opere. Come descriveresti i loro caratteri, atteggiamenti, vizi e virtù?
Caratteri e atteggiamenti di entrambi si forgiano nelle esperienze fin lì vissute e in quelle che vivranno nel corso della narrazione: Eugenio e Nicolò comunque sono due persone decise, sanno ciò che vogliono e non si fermano di fronte alla prima difficoltà, una grande virtù che li accomuna. Nicolò, per la situazione in cui si trova, forse è più diffidente (soprattutto con l’altro sesso) e forse, per quella stessa situazione, più maturo rispetto a Eugenio; sono più le cose che li avvicinano , tuttavia, rispetto alle differenze. Vizi? Sono giovani e come tutti i giovani di oggi non ne sono esenti… ma sempre nel rispetto di valori sani!
E invece le protagoniste femminili?
Quelle principali sono un paio per romanzo, croce e delizia di Eugenio e Nicolò. Te ne nomino soltanto una per storia, per non svelare troppo. Martina, in “Da adesso in poi” è la (ex) ragazza di Eugenio, colei che si porta sulle spalle il peso dell’avvenimento reale che a lui scombussolerà la vita, ossia la dolorosa decisione di chiudere dopo tanti anni insieme: se avrete modo di leggere, Eugenio vi fornirà una dettagliata visione di chi sia Martina. Antonella, invece, in “M’illumino di te”, è la madre di Nicolò, colei che gli ha aperto una ferita non rimarginabile scappando di casa quando era ancora in culla. Stesso discorso: vi invito a leggere per capirne di più…
Che rapporto hai con la letteratura rosa giovanile (se così è corretto definirla)? Sei un appassionato del genere?
Sono una persona curiosa, e ciò mi spinge a leggere qualsiasi cosa mi capiti a tiro: dalla Gazzetta dello Sport sotto l’ombrellone, a testi più impegnati, magari per rispondere a esigenze lavorative. Riguardo alla letteratura rosa giovanile non ti nascondo che, oltre a scriverla, mi piace leggerla: per esempio, ho letto e apprezzato qualcosa del tanto criticato Fabio Volo. In generale gradisco la letteratura italiana contemporanea, non per forza il romanzo d’amore. Soprattutto, mi prende quel tipo di narrativa nella quale l’autore non si spinge in giudizi spiccioli ma ti racconta un susseguirsi di eventi e concetti in cui riesci a specchiarti. Che sia un giallo, un rosa o altro.
Visto che mi occupo della sezione cinematografica di questo sito, e letteratura e cinema sono sempre andate a braccetto, mi viene da farti questa domanda. Ti piacerebbe scrivere soggetti e/o sceneggiature per il cinema o le serie TV?
Mi piacerebbe, certo che sì! Sinceramente però non so se ne sarei in grado, visto che l’opera letteraria e quella cinematografica/televisiva hanno meccanismi di stesura completamente diversi. Ecco, magari collaborare con un regista per vedere i miei libri diventare un film sarebbe un sogno!
Sei un grande appassionato di musica e sport. Hai mai pensato di scrivere un romanzo ambientato – ma sempre frutto della tua fantasia – nel mondo dei concerti o nel mondo dello sport?
Sì è vero, la musica e lo sport sono passioni che mi porto dietro da sempre: suono il pianoforte, gestisco il portale tematico dell’US Città di Pontedera che milita in Lega Pro e, oltre ad essere stato allenatore di pallacanestro, gioco a tennis quando posso. In realtà già nei miei primi due romanzi la musica e lo sport sono tematiche ricorrenti: per quanto riguarda la musica, non mancano riferimenti al cantautorato italiano (su tutti De Andrè) e a canzoni che fanno da colonna sonora alle vite dei personaggi (“Da adesso in poi” ad esempio è anche il titolo di una canzone di Ligabue e la cosa è voluta per omaggiarlo). Semmai scriverò un terzo romanzo, continuerò sicuramente su questa strada!
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