FORTE DEI MARMI – L’importante mostra dedicata a Marc Chagall – il ciclo di illustrazioni per il romanzo Anime morte di Gogol’ – si è conclusa lo scorso 24 giugno. Per festeggiare il termine dell’esposizione, l’amministrazione comunale di Forte dei Marmi, assieme alla Fondazione Villa Bertelli, ha predisposto un “saluto” in musica che ha visto protagonisti l’Orchestra “Domenico Scarlatti”, diretta dal M° Filippo Conti, il soprano Cristina Martufi e il baritono Franco Cerri.
L’evento, situato nella suggestiva cornice della centralissima Piazza Garibaldi, è stato immediatamente premiato da una grande affluenza di pubblico; in questo senso ha sicuramente giocato un ruolo determinante la selezione di un programma capace di offrire brani di altissima levatura artistica ma di ascolto non eccessivamente impegnativo e molto apprezzati anche dal grande pubblico. In questa serata di serena convivialità l’Orchestra Scarlatti – fronteggiando con classe magistrale tutti i disagi del suonare all’aperto – ha eseguito alcune delle più amate colonne sonore del cinema italiano e non, dalla suite di Nino Rota per il Gattopardo, a Gabriel’s Oboe e Nuovo Cinema Paradiso di Ennio Morricone e il celebre tango Oblivion di Astor Piazzolla.
Eccellente la performance del M° Martufi, sia in solo – come nell’applauditissima aria Un bel dì vedremo dalla Madama Butterfly – sia in duo con il baritono Cerri (è il caso di Là ci darem la mano dal Don Giovanni di Mozart e di Tace il labbro dalla Vedova allegra di Lehàr). La sua vocalità gentile e flessuosa la rendono un’interprete mozartiana e pucciniana eccellente, capace di grande coinvolgimento emotivo e potenza evocativa. Bravo anche il M° Cerri, dotato comunque di una buona presenza scenica; molto interessante l’esecuzione dei tre brani mozartiani in programma (Non più andrai farfallone amoroso dalle Nozze di Figaro e, dal Don Giovanni, il già citato duetto e l’aria Madamina, il catalogo è questo), luminosi e intensi.
Ultimo – ma non ultimo – merita un sincero applauso anche il M° Conti, che ha guidato e sostenuto la compagine orchestrale e i due solisti con gesto sicuro ed essenziale, senza mai tralasciare nemmeno il più piccolo dettaglio; insomma, si è comportato come ogni direttore d’orchestra dovrebbe fare.
Photocredit: Umberto Del Giudice.
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