Agrifiera 2017: le voci degli espositori

Dallo stand di Slow Food, le nostre interviste

PONTASSERCHIO – Nel grande stand di Slow Food, dedicato alle tradizioni gastronomiche tipiche del territorio toscano, troviamo oltre venti produttori che mettono in mostra e promuovono i propri prodotti ai numerosi visitatori dell’Agrifiera. Noi di Tuttomondo, media partner della manifestazione, abbiamo raccolto alcune voci di coltivatori e produttori che cercano di conservare le tradizioni e la genuinità dei propri prodotti, contrariamente a quello che avviene nell’industria alimentare di massa.

« Alla base della nostra produzione – afferma il proprietario della “Cinta di Guido”, specializzata in salumi –  vi è l’impiego di cereali selezionati ed esclusivamente toscani come mangime per i nostri animali,  la differenza tra un prodotto industriale e uno come il nostro sta proprio nella base, oltretutto se si è un produttore locale, si può avere un contatto diretto con il cliente e stabilire un miglior rapporto di fiducia.»

« Noi veniamo all’Agrifiera per promuovere i nostri prodotti nella zona di Pontasserchio – afferma la proprietaria de “La Sfogliamatta” di Riglione, che produce e vende pasta fresca, dolci e biscotti secchi – e il cliente finale dovrebbe scegliere i prodotti locali, perché sono freschi e salutari, non contengono conservanti o additivi chimici. Sono adatti ai bambini e a quelle persone che soffrono di colesterolo»

Il Comune di San Giuliano Terme quest’anno, ha invitato anche un’impresa di Norcia, il cui negozio è stato distrutto a causa del terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016, aiutando così la ripresa economica delle zone colpite dal sisma.

Altre realtà locali hanno aderito alla fiera per continuare una tradizione centenaria, come ad esempio l’azienda agricola Castrogiovanni Maria di Volterra che ha sempre apprezzato l’Agrifiera poiché «è una bella esperienza» sopratutto per la promozione dei propri prodotti curati sin dalla materia prima. L’azienda si occupa, infatti, della produzione e vendita di latte e formaggi, con un controllo diretto su tutta la filiera produttiva e lavorando con passione.

Partecipare all’Agrifiera significa anche «valorizzare ciò che offre il territorio» come afferma il proprietario del birrificio “La staffetta” che si occupa anche di creare una rete di contatto tra i produttori di luppolo e canapa,«poiché nelle produzioni locali si punta sopratutto alla qualità e non al profitto, potremmo dire bevi meno ma bevi meglio!»

La qualità e la tradizione che da 109 anni accompagnano lo spirito dell’Agrifiera vi aspettano al padiglione di Slow Food fino al 1 maggio.

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