Ah ha l'ultima pièce della Gruwez

Lisbeth Gruwez porta in scena al Teatro Era la sua estrema ricerca sul corpo in estasi

La compagnia Voetvolk della belga Lisbeth Gruwez ha portato in scena, sabato 29 novembre, nella sala grande del Teatro Era, lo spettacolo AH HA. La ballerina di fama internazionale, classe 1977, è stata la musa del regista, coreografo, artista visivo, noto per le sue performance provocatorie, Jan Fabre. È stata protagonista per lui nel famoso Quando l’uomo principale è una donna del 2004, dove danzava nuda cospargendosi di olio d’oliva. La pièce era costruita intorno al concetto principale che “ sino al momento della nascita, ogni uomo è parte di una donna”. Con AH HA la Gruwez inaugura il suo personale percorso di ricerca sul corpo in estasi. Cinque i corpi in azione: quello della regista, poi Mercedes Dassy, Anne-Charlotte Bisoux, Vicente Arlandis Recuerda e Lucius Romeo Fromm.

Non c’è nulla sulla scena se non la pedana di tessuto verde sulla quale si muovono i cinque protagonisti, ed una lampada a neon appesa all’altezza del proscenio. L’attenzione è catalizzata dai corpi, quei corpi che lentamente, dondolando, si avvicinano, si incontrano, fino a produrre una delle manifestazioni umane più espressive e spontanee: la risata. Ma è una risata che sale, si espande, si fa ritmica, diventa assordante e perfino grottesca, è una risata che cambia le espressioni , gli sguardi e le posture dei corpi . Un lavoro complesso, dalla trama sottile, dove movimento e contatto sono calcolati con precisione certosina. Straordinari i ballerini, prima tra tutti la Gruwez, maestri nel controllo di ogni singola fibra del corpo . Uno spettacolo dal linguaggio non convenzionale, così ben costruito però da convincere anche i non addetti ai lavori.