Pippo Delbono non lascia indifferenti. Come si suol dire, può piacere o non piacere (infatti divide e suscita sentimenti forti), ma sicuramente è un autore dal pensiero non banale, legato alle contraddizioni del nostro presente e intriso di vita vera e vissuta. Ed è proprio di nuovo dalla sua esperienza personale, come già per i suoi precedenti lavori, che è partita la ricerca di Pippo Delbono, una ricerca cui dà corpo, voce ed emozioni: Vangelo, lo spettacolo che ora approda a Pisa, al Teatro Verdi, in cartellone nella Stagione di Prosa: sabato 27 gennaio alle ore 21 e domenica 28 alle ore 17.
Qual è stato lo spunto primo di Vangelo? Una richiesta che la madre dell’autore, prima di morire, rivolse al figlio, ovvero di creare uno spettacolo dedicato al Vangelo per trasmettere un messaggio d’amore agli spettatori. Un desiderio che Delbono ha esaudito secondo la propria cifra e le proprie urgenze. «Ho pensato a tutte le conquiste, le stragi, le guerre, le menzogne, le false morali create per quell’ipotesi di Dio – annota Delbono – Ma anche alla bellezza, all’arte, e alla poesia che quell’idea di Dio ha portato in questi duemila anni. E a quello che diceva Marx: “La religione è un sospiro dell’anima in un mondo senz’anima”. E così ho iniziato a filmare e a fotografare le immagini che ho incontrato nei miei viaggi … Immagini di Madonne, di Cristi, di martiri. Ovunque trovavo qualcosa che aveva una relazione con quella storia. Ovunque ho visto Cristi dai volti dolorosi, seri. Molto poco ho visto la gioia nei volti di quei Cristi. Mi sono sentito come in prigione…E così mi sono perduto, come faccio sempre quando costruisco i miei spettacoli, dimenticando quel Vangelo, o forse portandomi dietro di quel Vangelo solo il nome».
Pippo Delbono ha filmato frontiere, carceri, muri, ospedali, ha fotografato immigrati arrivati dall’Africa e dal Medio Oriente, zingari che abitano in luoghi di totale degrado, persone che hanno vissuto la tragedia della guerra, quanto doppio, trovando ogni volta conferma di quanto disperato e grottesco sia il tempo che stiamo attraversando, un tempo «dove non riconosci più il vero dal falso, il reale dall’irreale, dove l’esasperazione del moderno ci ha fatto dimenticare qualcosa di sacro di antico».
Saranno proprio quelle immagini, durante lo spettacolo, insieme con la straordinaria musica di Enzo Avitabile, a guidarci dentro quelle voci, quei suoni, quegli echi, quei silenzi, ma anche «dentro quella forza vitale, quell’inspiegabile gioia trovata nei luoghi deputati del dolore».
Vangelo è una fusione tra arte e vita, un lavoro corale creato a Zagabria con l’orchestra, il coro, i danzatori e gli attori del Teatro Nazionale Croato insieme agli attori della compagnia che accompagna Pippo Delbono da anni e che si nutre anche della memoria degli attori che hanno attraversato una delle guerre più feroci della storia contemporanea.
Così, com’è stato annotato in una delle recensioni allo spettacolo, «contesa tra umano e divino, tra sacro e blasfemo, tra spettacolare e rituale, tra finzione visionaria e volti di rifugiati nascosti tra steli di canne verdissime, la composizione finisce per incarnare la contraddizione stessa della figura di Cristo, umano e divino, rilanciando un messaggio di verità, amore e rispetto».
In scena, con lo stesso Delbono, Iolanda Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò, Margherita Clemente, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella, Nina Violić, Safi Zakria, Mirta Zečeviće con la partecipazion,e nel film, dei rifugiati del centro di accoglienza PIAM di Asti.
Le scene sono di Claude Santerre, i costumi di Antonella Cannarozzi, il disegno luci di Fabio Sajiz.
Vangelo è una coproduzione internazionale che vede insieme Emilia Romagna Teatro Fondazione ,Croatian National Theatre di Zagabria, il Théâtre de Vidy Lausanne / Maison de la Culture d’Amiens – Centre de Création et de Production / Théâtre de Liège.
Alla fine della recita di domenica è previsto un brindisi con tutta la compagnia.
Pochi i biglietti rimasti per sabato sera, maggiore disponibilità sulla pomeridiana di domenica. In vendita al Botteghino del Teatro Verdi e nel circuito vivaticket. Tra i vari sconti, il 50% per gli under26 e gli studenti dell’Università di Pisa.
Per informazioni tel 050 941 111 e www.teatrodipisa.pi.it
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