PISA, 14 Novembre 2016 – Una bella serata di cinema quella che ieri sera si è svolta nelle storiche sale del Cinema Arsenale di Pisa. Oggetto dell’evento era la proiezione – terza nazionale assoluta dopo il Festival di Venezia e di Trieste – del restauro di Zombi (Dawn of The Dead, George Romero, 1978). Il restauro in questione è stato curato dalla sempre più attiva Midnight Factory con la supervisione di Nicolas Winding Refn e il patrocinio di Dario Argento, regista che proprio con George Romero ha incrociato le proprie strade, producendo la versione europea del film. Proprio la versione europea è stata quella proiettata all’Arsenale: in questo cult sono presenti le musiche dei Goblin e un minutaggio differente.
I minuti che hanno preceduto la visione del film hanno visto come protagonisti Federico Frusciante (videotecaro e punto di riferimento per la critica su youtube), Alessio Porquier e Ciro Di Dato (Fi-Pi-Li Horror Festival), moderati da Antonio Capellupo del Cinema Arsenale. La prima parte dell’anteprima vedeva protagonista la videointervista che Federico Frusciante ha realizzato con George Romero durante l’ultimo Lucca Film Festival, mentre in seguito Frusciante e Porquier hanno introdotto la pellicola toccando argomenti disparati.
Abbiamo domandato ad Alessio Porquier com’è stata la genesi di questo incontro tra l’istituzione pisana dei cineclub e il giovane festival labronico. «Noi avevamo chiesto all’Arsenale se potevamo organizzare qualcosa insieme per Halloween – ci racconta Porquier – ovvero Zombi in versione restaurata. Loro hanno subito risposto con entusiasmo anche se per Halloween non abbiamo potuto realizzare l’evento perché la sala era occupata da altre proiezioni già programmate. Da parte loro, inoltre, c’è stato poi il contatto con Manlio Gomarasca (uno dei fondatori della rivista Nocturno e Direttore artistico dell’etichetta cinematografica Midnight Factory, n.d.r.), abbiamo avuto l’ opportunità di avere il film ad un prezzo relativamente giusto e di fare una proiezione esclusiva». Questa serata è anche uno sconfinamento dai territori labronici infatti ci dice Porquier che «abbiamo girato poco in questi anni come Fi-Pi-Li Horror Festival e venire qui, in uno dei posti più prestigiosi della nostra zona, è una bella cosa».
L’intervista di Federico Frusciante al regista di Zombi è stata presentata circa sette mesi fa durante l’ultima edizione del Fi-Pi-Li Horror Festival, inoltre è disponibile on-line; ma il fatto di gustarsela su un grande schermo e, per di più, nei giorni caldi del post-election-day statunitense ha reso la visione ancora affascinante vuoi per un Romero tifoso di Bernie Sanders, spaventato quasi più per Ted Cruz (uno dei papabili alla nomination repubblicana) che per Trump, confuso dall’ondata populista che ha fatto proseliti tra la classe operaia, ma anche per un’analisi lucida della situazione cinematografica americana, nella quale un regista come lui è stato messo in disparte.
La mezz’ora successiva ha visto salire sugli scudi Frusciante e la sua solita verve polemica è stata contagiosa. Toccando vari punti tra i quali politica USA, Netflix, le serie-tv ed il contagio mediatico che stanno avendo nell’ultimo triennio, la concezione di “vecchio” e “nuovo” tra la nuova audience cinefila, la distruzione della sala cinematografica come luogo culturale, ha fatto capire al pubblico dell’Arsenale quanto fosse rilevante il messaggio profetico di Zombi e quanto, oggi più che mai, questo messaggio non è riuscito ad arrivare a destinazione.
Tomas Ticciati
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