Dopo Tony Waag, Tutto Mondo intervista Barbara Duffy per parlare della sua carriera e della sua personale esperienza con l’improvvisazione nel tip tap.
1. Photo by courtesy of Barbara Duffy.
Barbara Duffy, nata in Massachusetts, è una tap dancer, una coreografa e un’insegnante riconosciuta a livello internazionale. Dopo i suoi studi con Leon Collins, C.B. Hetherington, Pam Raff, e Dianne Walker, si trasferisce a New York per studiare con Brenda Bufalino e diventa un membro della American Tap Dance Orchestra.
Fra le sue esperienze come ballerina, nel 1997, balla in Boom, una coreografia di tap di Gregory Hines per il Gala for the President.
Duffy ha creato una compagnia di tip tap tutta al femminile, la Barbara Duffy & Company, che ha debuttato al New York City Tap Festival nel 2001 con il suo pezzo, intitolato Speedball.
Salve Barbara Duffy, grazie infinite per questa intervista, una grossa opportunità per Tutto Mondo News.
Cosa significa per lei tip tap e che cosa ama di questo stile di danza?
«Per me, il tip tap è esprimere emozioni attraverso il ritmo, il suono e il movimento corporeo, integrando tutti e tre per raccontare una storia. Amo poter essere allo stesso tempo musicista e ballerina.
2. Photo by courtesy of Barbara Duffy.
Qual è stato il suo spettacolo preferito in cui ballare, durante la sua carriera, e perché? Ha qualche ricordo che vorrebbe condividere con noi?
«Ho molti ricordi di spettacoli divertenti che ho fatto negli anni, ma uno dei momenti salienti della mia carriera è stato, nel 2019, essere ballerina/attrice nel cortometraggio di Anthony Morigerato, When Snow Falls, insieme a Ted Louis Levy. È la storia di un uomo che ricorda un amore passato durante il periodo natalizio. Il processo di imparare una nuova coreografia, girare in una villa a nord di New York con una troupe meravigliosa è stato un piacere immenso e artisticamente molto gratificante. Il cortometraggio ha vinto diversi premi ed è una “Selezione ufficiale” in numerosi film festival. Penso sia prevista l’uscita questo autunno, prima di Natale».
Barbara Duffy, ha qualche tap dancer preferito di ieri e/o di oggi?
Uno dei miei tap dancer preferiti è il compianto e immenso Bunny Briggs. Ha sempre raccontato una storia mentre ballava. Ho inoltre amato la sensibilità ritmica e la libertà mostrata da Gregory Hines. Anche Ted Louis Levy è tra i miei preferiti. È un performer e cantante meraviglioso, così come un tap dancer che sa veramente cos’è lo swing! E ovviamente, amo i bellissimi suoni melodici di Brenda Bufalino».
3. Barbara con Bunny Briggs e Harold Nicholas nel 1999, photo by courtesy of Barbara Duffy.
Studiare con Leon Collins è stato un momento importante nei suoi studi come tap dancer. Come, lo stile di lui, ha influenzato la sua carriera?
«Quando ero bambina, prendevo lezioni di danza in una scuola locale in Massachusetts. Ho studiato danza classica, jazz e tap. Ho imparato lo stile Broadway di tip tap, un bel po’ di passi sui metatarsi dei piedi con posizioni delle braccia codificate. Sognavo di essere un giorno in uno show di Broadway. Non avevo mai visto nessun altro stile di tap, eccetto nei film con Gene Kelly e Fred Astaire.
Quando mi trasferii a Boston, intorno al 1980, presi di nuovo lezioni di tap dance, ancora una volta in stile Broadway. Mia sorella lavorava per una compagnia assicurativa e nell’edificio c’era un teatro. Mi parlò di un tap show che avrebbe avuto luogo proprio lì. Andammo a vedere lo spettacolo e per la prima volta vidi Leon Collins ballare. Il suo stile, molto musicale e con un footwork attaccato al pavimento, era molto diverso da quello che mi era stato insegnato e ne fui immediatamente attratta. A quel tempo, non sapevo che avrei potuto essere solamente una tap dancer. Leon mi mostrò che ciò era possibile.
Sfortunatamente non potevo partecipare alle sue lezioni, per via del luogo in cui si trovava il suo studio. In quel periodo, c’erano molte tensioni razziali e l’area non era sicura. Ero così amareggiata e col tempo pensai semplicemente di smettere di danzare. In quel momento vidi un’insegna che indicava l’apertura di un nuovo tap studio nel mio quartiere. Si chiamava Tapper’s Paradise e l’insegnante era Leon Collins! Non potevo credere che Leon avesse trasferito il suo studio proprio sull’altro lato della strada in cui si trovava il mio appartamento! Fu decisamente un segno dell’universo!
Da quel giorno in poi, ho studiato nella sua scuola con i suoi partner CB Hetherington, Pamela Raff, Dianne Walker e, naturalmente, con Leon stesso. Ho imparato le sue routine, che sono ancora di grande valore, delle meravigliose lezioni di ritmo e tecnica. Attraverso Leon ho conosciuto Brenda Bufalino. Perciò, Leon Collins è la ragione per cui oggi sono una ballerina di tap. Ha cambiato la mia vita!».
4. Barbara con Gregory Hines e un allievo in Zinno’s, photo by courtesy of Barbara Duffy.
Dal 1986 al 1995 lei è stata un membro dell’American Tap Dance Orchestra e ha avuto l’opportunità di lavorare con Brenda Bufalino. C’è qualche aneddoto, a proposito di questa esperienza, che vorrebbe condividere con noi?
«Il motivo per cui mi sono trasferita da Boston a New York City nel 1985 è stato quello di studiare con Brenda Bufalino. Dopo aver preso parte a un paio di suoi workshop allo studio di Leon, sapevo che sarebbe dovuta essere la mia prossima insegnante (Leon è morto nel 1985). Non soltanto lei è una fantastica tap dancer/musicista e narratrice, ma è anche una docente generosa (Adesso ha ottantaquattro anni e ancora si esibisce!). Ha formato la ATDO con alcuni alcuni degli studenti dei suoi corsi al celeberrimo Fazil’s rehearsal studio. Ero una delle sue allieve.
Brenda ha creato un nuovo modo di ballare tap d’assieme, con piccoli gruppi all’interno dell’ensemble che eseguono passi e ritmi diversi nello stesso momento, creando perciò un’orchestra. All’epoca era una cosa all’avanguardia. Diventai la prima ballerina della compagnia e imparai di tutto, dalla musicalità, al metter su uno spettacolo, fino al creare le coreografie. L’ensemble ha lavorato insieme per tanti anni e divenne la mia famiglia di tap.
Collaboro ancora oggi con i membri fondatori, Tony Waag (il direttore dell’American Tap Dance Foundation) e Margaret Morrison, che dirige gli elementi cardine del Tap Teacher Training program. Ho ancora una relazione molto intima con Brenda. Sono così grata per tutto ciò che ha fatto per me e per la mia carriera. Ho dei bellissimi ricordi delle nostre tournée e di quando ballavamo e ridevamo insieme!».
5. L’American Tap Dance Orchestra, photo by courtesy of Barbara Duffy.
Barbara Duffy, lei si è esibita al Gala for the President nel 1996 in Boom, una coreografia di tip tap di Gregory Hines. Com’è stato lavorare con lui?
«Ho incontrato Gregory per la prima volta nel 1988, quando stavo ballando con L’American Tap Dance Orchestra di Brenda Bufalino. All’inizio del 1996, ho ricevuto una chiamata da Gregory nella quale mi chiedeva se avessi voluto ballare con lui. Anche Mark Mendonca e Cyd Glover sarebbero stati nella coreografia per uno show televisivo in onda ogni anno e chiamato Gala for the President. Gregory disse che avremmo ballato al Ford Theatre a Washington, DC, in onore del Presidente Bill Clinton e della sua signora. Naturalmente ero elettrizzata dal fatto che lo avesse chiesto a me. Ero calma al telefono ma dentro di me il mio cuore stava battendo all’impazzata. Era così casual a proposito dell’intera cosa, domandandomi se fossi libera in quelle date. Volai in California per provare.
L’atmosfera in sala prove era sempre giocosa e rilassata. Gregory non entrava come IL coreografo; bensì noi eravamo tutti tap dancer che lavoravano insieme. Non preparò nessuna coreografia per le prove ma veniva con un groove in mente. Creava i passi al momento, da un pezzo che gli piaceva, forse qualcosa dalla band Urban Nights o dal compositore Phillipe Masques, e quando creava un passo, adorava giocarci, provandolo in modi differenti finché non aveva raggiunto quello che lui pensava funzionasse meglio. La musica, intitolata Boom (chiamata così da Gregory) fu composta dal suo compositore e pianista Rick Cutler, con cui era solito collaborare, dopo che la coreografia era già stata strutturata.
6. Barbara in Boom al Gala for the President, photo by courtesy of Barbara Duffy.
A Washington, per la sera dell’esibizione, nella quale avrei danzato live sulla televisione nazionale per il Presidente degli Stati Uniti, ero così nervosa ma lui scherzava e dimostrava così tanta fiducia in noi che sapevamo saremmo usciti sul palco e avremmo avuto successo! Per lui, includerci in questo evento, dove avrebbe potuto esibirsi da solo, era la dimostrazione di quanto lui volesse che la tap dance venisse riconosciuta presentando all’America i giovani e multirazziali tap dancer emergenti del tempo.
Ballare con Gregory è stata una delle migliori esperienze della mia carriera e mi sento molto fortunata per aver lavorato con lui!».
Lei ha creato la Barbara Duffy & Company, una compagnia di tip tap tutta al femminile che ha debuttato nel 2001 con Speedball. Come le è venuta in mente l’idea di questa compagnia?
«Barbara Duffy & Company è nata in un momento della mia carriera in cui volevo trovare la mia voce come coreografa. Sono stata con Brenda per dieci anni, poi sono diventata una solista focalizzata sull’improvvisazione. Ho avuto l’idea di creare una compagnia con solo tap dancer donne, ognuna con la propria voce artistica e con il proprio stile. Gregory Hines supportava molto questa idea.
Il rhythm tap ha sempre avuto un grosso focus sugli uomini, cosa che non era un problema, ma nei tardi anni Novanta, sempre più donne stavano emergendo e diventando popolari e volevo creare un luogo dove l’unicità delle voci femminile potesse essere ascoltata. Sono orgogliosa di dire che la BDCO si è esibita in molti spettacoli ed è andata in tour con il proprio show. Alcuni dei membri della compagnia, tra gli altri, erano Michelle Dorrance, Lisa LaTouche, Chikako Iwahori e Claudia Rahardjanoto».
7. Barbara Duffy & Company, photo by courtesy of Barbara Duffy.
Storicamente parlando, dagli anni Sessanta in poi abbiamo assistito a un processo molto importante: l’emancipazione femminile. Possiamo trovare parallelismi nella storia della tap dance, a cominciare dal lavoro di donne come Dianne Walker, Brenda Bufalino, e più in generale nel ruolo delle donne nel tap, da una figura sui tacchi alti in stile Broadway, a una rhythm tap dancer forte e carismatica con scarpe basse che può essere e fare quello che vuole, senza dover cadere in una “categoria”. Qual è la sua opinione sull’argomento in quanto tap dancer parte di questo processo?
«Quando le donne indossarono le scarpe da tap senza tacco alto, principalmente cominciarono a farlo dagli anni Settanta (c’erano donne che ballavano già con le scarpe basse prima degli anni Settanta ma erano poche) e ciò era considerato piuttosto radicale. A mano a mano che le tap dancer diventarono sempre più interessate al rhythm tap, focalizzandosi più sulla musicalità del tip tap, fu logico indossare scarpe basse. I tacchi più grandi di questi modelli forniscono infatti un suono più grave di quello molto più piccolo delle scarpe dal tacco alto. Le donne vennero prese più sul serio (dai tap dancer uomini) quando erano in queste scarpe, ma penso che venisse spesso pensato di noi che volessimo ballare come gli uomini.
A dir la verità quando cominciai a studiare da Leon, presi immediatamente il modello basso, non pensando molto al significato. Era universalmente accettato che le donne avrebbero dovuto portare i tacchi per andare in scena a Broadway. Penso che ancora oggi sia sempre così.
Alcune donne più giovani sono capaci di eseguire rhythm tap sui tacchi, affermando in quel modo la loro femminilità. Penso che sia possibile esprimere la femminilità anche con i tacchi bassi e che il vecchio modo di pensare alle donne che cercano di ballare come uomini sia oggi nel passato. Grazie a Dio! Le donne adesso sono più libere di trovare la propria voce nel tap, sia sui tacchi che non».
Parliamo adesso del suo libro Tap Into Improv: a Guide to Tap Dance Improvisation. Perché ha deciso di scrivere un libro sul tip tap, e specificatamente su come improvvisare, un argomento, quest’ultimo, molto importante per la tap dance?
«Molti anni fa, quando ho cominciato a ballare in questo stile ritmico di tip tap, ho imparato che parte integrante della forma artistica del tap è l’improvvisazione. Odiavo improvvisare! Avevo così paura di sbagliare. Sono cresciuta imparando routine e coreografie e mi sentivo sicura in queste. Ma, con il progredire della mia carriera, ci furono molte occasioni in cui dovevo improvvisare.
Ho realizzato che avrei dovuto cambiare il mio modo di vedere l’improvvisazione per poter superare le mie paure. Ho immaginato che anche i miei allievi probabilmente avevano le stesse paure, così ho cominciato a tenere lezioni d’improvvisazione e ho sviluppato degli esercizi per gli studenti (e per me!) su cui concentrarsi, invece di dare spazio alla paura.
Dopo circa trent’anni, ho deciso di mettere insieme tutte queste idee ed esercizi in una guida. Non c’è un altro libro come questo. Fornisce esercizi fisici, mentali, musicali ed emozionali che possono essere praticati sia da soli che in gruppo, allo scopo di espandere la creatività e la maestria nel tip tap per i ballerini di qualunque livello. Ho inoltre incluso consigli da altri tap dancer che ammiro. È meraviglioso anche per gli insegnanti».
9. Photo by courtesy of Barbara Duffy.
Barbara Duffy, che cosa suggerisce a studenti e ballerini che vogliono sviluppare la loro musicalità e il loro senso del ritmo? Qualche consiglio per i tap dancer italiani?
«Per tutti i tap dancer, penso che sia estremamente importante ascoltare la musica jazz, per le sue qualità melodiche e ritmiche. Imparare le differenze tra un ritmo quadrato, un ritmo swing, le terzine, il doppio tempo, i fraseggi e la sincopazione è essenziale. Cantare il ritmo che uno vuole fare permette anche ai ballerini di essere chiari in ciò che vogliono dire con i propri piedi.
Ci sono molti tap dancer fantastici in Italia! Alcuni sono venuti negli Stati Uniti per partecipare ai festival e al Tap Teacher Training a New York o per prendere lezioni per impare di più a proposito di questa forma d’arte americana. Ho fatto dei workshop a Milano, Genova e Roma e mi sono divertita molto!».
10. Barbara e Bob Kindred improvvisando da Zinno. Photo by courtesy of Barbara Duffy.
Dove sta andando, secondo lei, il tip tap oggi? Com’è cambiata la tap dance rispetto a quando lei ha iniziato?
«Il tip tap è cambiato molto da quando studiavo al Tapper’s Paradise nei primi anni Ottanta. Quando ero a New York nel 1985, non c’erano molte classi in confronto ad oggi. È diventato molto più popolare a partire dagli anni Novanta, grazie a spettacoli come Jelly’s Last Jam e Bring in da’ Noise, Bring in da’ Funk, in più c’è stato un incremento di compagnie di tap che presentano show sui concert stage e molti più tap festival vengono organizzati, tutti focalizzati sul rhythm tap, così che il pubblico comune è diventato sempre più conscio e informato del tip tap.
Oggi, ci sono molti più studenti che vanno a lezione e alcuni dei giovani professionisti stanno creando opere concettuali, che a me piacciono. Auspicabilmente, in futuro più film di tap verranno prodotti e più show di Broadway conterranno la tap dance».
Ultimo, ma non meno importante, quali sono i suoi piani per il futuro?
«Per quanto mi riguarda, continuerò a insegnare nei workshop, specialmente in quelli di improvvisazione. Continuerò ad essere nel corpo docenti del Tap Teacher Training program di ATDF, il quale è molto importante per il futuro del tip tap e continuerò a collaborare in alcuni progetti futuri con Ted Louis Levy».
11. Photo by courtesy of Barbara Duffy.
Ringraziamo Barbara Duffy per il tempo che ci ha dedicato.
Potete visitare, per maggiori informazioni sul suo lavoro, il suo profilo Instagram.
Per vedere Barbara Duffy ballare in Boom clicca qui.
Per vedere la coreografia di Speedball di Barbara Duffy clicca qui.
Potete trovare il libro di Barbara Duffy Tap into Improv, A Guide to Tap Dance Improvisation qui.
Per vedere il trailer del cortometraggio When Snow Falls clicca qui.
Read the interview in English here.
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