Intervista a Massimiliano Ghimenti, sindaco di Calci
CALCI (PI) – Il 21 luglio 1867 è la data ufficiale del decreto regio che sancisce la nascita del Comune di Calci. Alla vigilia del consiglio comunale aperto che si terrà proprio venerdì 21, abbiamo intervistato il sindaco Massimiliano Ghimenti.
Sindaco, il 2017 è un anno importante per il comune da lei amministrato. Calci festeggia il 150° dalla sua nascita. L’amministrazione ha deciso di celebrare questa ricorrenza con un calendario di eventi che attraversa tutto l’anno. Perché è importante ricordare la nostra storia? La memoria è ancora un valore?
«La memoria è un valore assoluto. Per noi un impegno programmatico di mandato. Ogni territorio ha la sua storia, che è fatta di momenti, personaggi e trasformazioni. Si può vivere consapevolmente un territorio solo con la curiosità di scoprirli. Noi vogliamo stimolare i cittadini verso questa curiosità. Calci ha dato tanto al territorio pisano, anche prima di essere comune. Basti pensare al fatto che era l’area produttiva pisana, con i suoi cento mulini. E nonostante le piccole dimensioni, mantiene ancora oggi un forte prestigio proprio per questo passato. Con orgoglio vogliamo presentarlo».
Guardiamo gli eventi organizzati per l’occasione. Un calendario eterogeneo che alterna arte, sport, musica, fotografia e tanto altro. Eventi importanti che travalicano i confini del comune ed eventi più specifici pensati proprio per i residenti. Qual è stata la linea guida che ha portato alla realizzazione di questo articolato calendario di festeggiamenti?
«Abbiamo costituito un comitato: amministratori attuali, ex sindaci, esperti del territorio. Il filo conduttore è far conoscere Calci, i personaggi storici, le trasformazioni del territorio (formazione del territorio comunale che conosciamo oggi, trasformazioni urbanistiche e del tessuto produttivo), lavorare sulle tradizioni locali e alcuni momenti istituzionali simbolici, come il consiglio comunale aperto per riflettere sull’importanza dei piccoli comuni. Come presidio di democrazia e non solo. Inoltre abbiamo raccolto le proposte dei cittadini, che hanno risposto alla lettera consegnata a domicilio».
La Certosa di Calci. Gli eventi che ruotano intorno al suo complesso monumentale sono davvero molti: dalla “Cena sotto le stelle“, alla presentazione del nuovo video, dal restauro del chiostro, al Festival della Certosa, tuttora in corso, per citarne solo alcuni. Quanto conta per Calci la presenza di questo importante complesso monumentale?
«La Certosa è per Calci una sorta di biglietto da visita: ci dà lustro e notorietà. Porta quasi 100 mila persone ogni anno in Valgraziosa. Ma la sfida vera è far scoprire tutto il resto, anche per poter avere una maggior ricaduta sull’economia locale dei flussi turistici. Per questo lavoriamo soprattutto sulla promozione delle caratteristiche ambientali, sentieristiche e della qualità della vita e dell’accoglienza».
Come si svolgerà esattamente la giornata del 21 luglio, giorno esatto della ricorrenza?
«Il consiglio comunale si svolgerà alle 21.15 direttamente in piazza Garibaldi. Una vera e propria festa di piazza. Il tema della discussione, scelto insieme al “Comitato per i 150 anni”, è “Celebrazione dei 150 anni del Comune di Calci. Tra passato presente e futuro”. La serata sarà aperta dalla relazione introduttiva del sindaco, seguita da una prima dichiarazione di un rappresentante per ciascun gruppo consiliare e proseguirà con una discussione – trattandosi di un consiglio comunale aperto – a cui anche il pubblico presente potrà contribuire. Durante la serata, sarà inoltre inaugurata una targa celebrativa voluta dal consiglio comunale».
Il Comune di Calci ha raggiunto in breve tempo una serie di risultati eccellenti (in primis il finanziamento ministeriale per il restauro della Certosa) e mai sulla stampa si era parlato così tanto di Calci (il concorso Fai “I luoghi del cuore“, l’acquario d’acqua dolce più grande d’Italia, la “Cena sotto le stelle”). Qual è il segreto del “metodo Calci”?
«Quando si lavora sodo spesso non ci si accorge appieno di quello che si sta realizzando. In qualche modo è avvenuto così anche per noi. L’espressione “modello Calci” infatti non l’abbiamo creata noi, bensì ci è stata attribuita dalla dottoressa Federica Armiraglio del FAI Nazionale e responsabile del progetto “I luoghi del cuore”. Il riconoscimento del fatto che Calci, una piccola comunità, ha ottenuto risultati straordinari, potendo in qualche modo fungere da modello proprio per altri. Una grande soddisfazione. Il segreto? Forse il tanto lavoro su diversi piani e soprattutto lo spirito di comunità che ci ha portati a remare tutti quanti – istituzioni, cittadini, associazioni – nella stessa direzione e con un unico obiettivo: valorizzare Calci».
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