PISA – È il clavicembalista Carlo Pernigotti protagonista del terzo appuntamento della ventunesima edizione di Bach Forever – Festival Toscano di Musica Antica, organizzato da Auser Musici con il supporto del Comune di Pisa, il Teatro Verdi e la Regione Toscana.
Il concerto, avvenuto lo scorso 27 agosto, ha richiamato un folto pubblico che ha gremito la meravigliosa Sala del Capitolo del Convento di San Francesco d’Assisi a Pisa e presentava un programma assai peculiare: l’esecuzione integrale delle Sinfonie di Johann Sebastian Bach, note anche come Invenzioni a tre voci.
La particolarità, come ha sottolineato lo stesso M° Pernigotti , è che si tratta di composizioni didattiche realizzate da Bach per il figlio Wilhelm Friedemann per farlo esercitare nell’esecuzione di brani contrappuntistici a tre voci e dargli conoscenza dei vari stili compositivi (difatti la raccolta delle quindici Sinfonie presenta un’eterogeneità stilistica davvero notevole); in altre parole non si tratta di composizioni pensate né per un ambito concertistico né per essere eseguite integralmente.
Tuttavia, grazie al grande equilibrio che Bach ha saputo creare nell’inanellarsi delle Invenzioni è tale che anche un’esecuzione di questo tipo risulta molto gradevole, anche grazie alla grande varietà compositiva; varietà che Carlo Pernigotti ha saputo interpretare alla perfezione.
È forse questo l’aspetto più interessante dell’esecuzione: se nelle Invenzioni a tre voci Bach non richiede un particolare virtuosismo clavicembalistico, impone invece che l’esecutore sappia adattarsi in modo quasi camaleontico alla molteplicità di stili e prassi esecutive presenti nella partitura, ed è esattamente ciò che il M° Pernigotti ha fatto. Pernigotti ha dimostrato non solo di aver studiato a fondo la partitura ma anche di possedere un ottimo gusto musicale, raffinato e con una spiccata predilezione per la preziosità linguistica del barocco (ad esempio, nella nona Sinfonia, dove ha egregiamente esaltato la straordinaria mutevolezza armonica di Bach).
Da parte mia, in alcune Invenzioni avrei preferito una musicalità più aggressiva e meno compassata (come nella quinta e nella sesta), tuttavia si tratta di semplice gusto personale. Ho invece apprezzato in modo particolare le ultime quattro Invenzioni, caratterizzate appunto da questo suono aggressivo e audace, che fa emergere il vero spirito bachiano.
Al termine del concerto, il Maestro ha richiamato il pubblico alla drammatica situazione che sta tutt’ora vivendo il Centro Italia e ha voluto dedicare proprio alle vittime del sisma il bis, il Tombeau per Monsieur Blancrocher di Johann Jakob Froberger, una composizione carica di emotività, voce di un animo perturbato e commosso, grazie alla quale il M° Pernigotti non solo ha potuto dare fondo alla propria espressività ma anche regalare al pubblico un prezioso gioiello musicale prima del congedo.
Luca Fialdini
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