PISA – Il 4, 5 e 6 maggio, il Centro Espositivo SMS ha ospitato tre esposizioni, di cui due mostre fotografiche: Ovoessenza, l’esposizione di Alessia Mazzei, 4.45 e Negli occhi di Koh Rong, le mostre fotografiche presentate rispettivamente da Irene Carmassi e Valerio Stoppa.
Sono i giorni del festival dell’educazione al civismo, Civic, «nato con l’obiettivo di promuovere e diffondere il senso profondo del vivere sociale e dell’educazione al civismo come risorsa per capire e comprendere la società al fine di incentivare comportamenti e pratiche virtuose da parte dei cittadini, delle famiglie, dei bambini e delle bambine e degli studenti, dando il via e favorendo un percorso di partecipazione alla vita nella comunità e delle sue istituzioni» e che propone «una feconda opportunità per poter diffondere e condividere importanti principi e contenuti che riguardano il vivere nella comunità organizzata».
«L’isola di Koh Rong è situata nel golfo della Thailandia, a 25 chilometri a largo delle coste della Cambodia», con queste parole inizia la presentazione della mostra fotografica di Valerio Stoppa, Negli occhi di Koh Rong, la prima in cui ci imbattiamo nello spazio dedicato dal Centro Espositivo Sms.
«In questa esposizione fotografica» leggiamo, «Valerio Stoppa ha scelto alcuni dei suoi più significativi scatti realizzati in un mese di permanenza sull’isola, rappresentando tramite ritratti di bambini e luoghi di vita comune il sereno e spensierato vivere di chi si accontenta di quel che ha».
Girando lo sguardo veniamo catturati dagli scatti di Irene Carmassi, messi in mostra col nome di 4.45. Scopriamo subito che la giovane fotografa è innamorata del reportage sociale, che ama raccontare la vita, i sentimenti.
4.45 nasce come progetto di formazione fotografica per la Nuova accademia di belle arti di Milano (NABA); Irene ci dice di aver dovuto lavorare sull’autoritratto e quindi, stavolta, la ragazza ha dovuto parlare di sé.
«Non importa andare tra le bombe per raccontare la guerra», leggiamo nella sua presentazione: è il suo percorso di lotta personale contro la bulimia e l’anoressia a far da protagonista in questo progetto.
«È il mio percorso», dice appunto Irene mentre spiega le sue foto; un percorso che porta alla liberazione grazie alla fotografia.
Parallele agli scatti di Irene, troviamo le opere di Alessia Mazzei, specializzanda e laureata in Scienze Politiche. Il suo progetto presentato per Civic si focalizza sul «rapporto perverso fra psicologia del singolo in rapporto con una realtà esterna omologata e giudicatrice», come scrive Alessia, i cui principi li troviamo nelle opere esposte: Ovoessenza e Non io.
Oltre alle opere, sono anche le parole della giovane artista a colpire: «rischiamo di diventare esseri indefiniti nel giogo di chi pensa per noi» scrive Alessia per Ovoessenza e poi, per Non io: «il nostro corpo finisce così per prostituirsi a pensieri che non sono suoi».
Foto di: Marco Vissani, Elisa Berrugi
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