Consigli di lettura – Marzo

Consigli di lettura: Ogni mese vengono proposti dieci titoli eterogenei. Diversi gli autori, le nazionalità, i generi letterari e spesso molto diversi possono essere gli anni in cui i romanzi proposti sono stati pubblicati (la data scritta è l’ultima data di pubblicazione). Ciò che li accomuna è il piacere di leggere. Ci auguriamo che ogni mese i nostri lettori possano trovare almeno un libro da leggere. Il nostro appuntamento è curato dal collettivo di operatrici culturali “Tessera” formato da: Paola Bernardini, Giulia Silvestri, Anna Giannessi e Valentina Gori che ringraziamo calorosamente

Hassan Blasim
Il matto di piazza della libertà

Utopia Editore
Or.: اَلْعَرَبِيَّةُ

2024

In questa raccolta di racconti, Hassan Blasim descrive la precarietà irachena, il lato oscuro della migrazione e le difficoltà di integrazione in un’Europa diffidente e superficiale. Mentre alcuni clandestini, in viaggio verso un futuro migliore, sono vittime dell’ennesima carneficina, un soldato, rimasto chiuso in una stanza per diversi giorni con la donna che ama, si nutre del suo corpo per sopravvivere. Tra un padre che avvelena le figlie e un figlio che porta in valigia lo scheletro della madre, mentre i cadaveri parlano e le anime scrivono romanzi, i neonazisti in europa scatenano la propria violenza contro gli immigrati. La follia sembra l’unica salvezza, una strategia per sublimare l’inferno in cui certe volte si nasce.

Selva Almada
Ragazze morte

Polidoro Editore
Or.: Español (Argentina)

2025

Argentina, anni ’80. Tre adolescenti vengono uccise, ma i loro assassini non vengono mai identificati o puniti. Selva Almada si mette alla ricerca della verità e denuncia una realtà inquietante: il femminicidio è un problema sociale sistemico, che ha radici profonde nella cultura e nella politica.
Attraverso le storie di María Luisa Quevedo, Sarita Mundín e Andrea Danne, Selva Almada si immerge nel problema della violenza di genere con un romanzo testimoniale – nello stile di A sangue freddo di Truman Capote o Hiroshima di John Hersey –, per dare attenzione alla catastrofe attuale che sono i femminicidi. Lontano dalla cronaca poliziesca, questa è una storia intima, una sorta di negativo dell’autobiografia di una giovane donna che guarda altre donne giovani, in una società in cui la misoginia e la violenza sono ancora una questione quotidiana. Almada costruisce una cronaca di potenza inaudita, gettando luce, catturando l’invisibile e illuminando una nuova strada nella narrativa giornalistica, in un viaggio allucinante nell’inferno del femminicidio.

Fabrizio Niglio
Il libro scomparso. Le indagini dell’agenzia “Nessuno” CASO LIVORNO 01/23

Betti Editrice
Or.: Italiano

2024

«Il delitto è la fine. La storia inizia molto prima. A volte anni prima con tutte le cause e gli eventi che portano certa gente in un certo posto ad una certa ora di un certo giorno» Agatha Christie.

Perché a Livorno scompaiono ragazzi senza lasciare traccia? Cosa si cela dietro il furto di un antico volume dalla biblioteca napoleonica di Portoferraio? E cosa accade nelle enigmatiche ville elbane legate all’Imperatore? A far luce su questi enigmi sarà il Commissario Diomira Masetti, investigatrice capace ma poco amata dai colleghi, che insieme al dottor Francesco Corsi e alla sua intraprendente governante livornese Anita formeranno l’agenzia “Nessuno” in un’indagine tra il presente e il XIX secolo.

Yusuf Atilgan
Lo sfaccendato

Calabuig Editore
Or.: Türkçe

2017

Quattro stagioni e un anno della vita di un uomo. Un uomo contro tutto e tutti, che si aggira indolente per le strade di Istanbul, in cerca di un amore, che sfiora senza mai raggiungere. Uno sfaccendato, che non ha neanche un nome. Lo scrittore lo chiama «C.». C. non sopporta la vita ordinaria, la monotonia delle abitudini, cerca diversità, giustizia, ma è, prima di ogni altra cosa, cosciente dell’inutilità del suo sforzo. Un carattere difficile, una vita difficile, un romanzo di una travolgente essenzialità.

Sarah Rose Etter
Qui non c’è niente per te, ricordi?

La nuova frontiera Edizioni
Or.: English

2024

Cassie vive e lavora a Silicon Valley, un ambiente dove il successo professionale è spietatamente legato al sacrificio personale. Immergendosi in un lavoro estenuante presso una startup tecnologica, si sente inghiottita da una vita che si fa sempre più insopportabile. Il buco nero che solo lei può vedere, una presenza costante e minacciosa, è il simbolo potente del suo malessere interiore, che si espande e si contrae insieme alle sue emozioni più oscure. La sua vita diventa una battaglia contro il vuoto, in un mondo che, pur in rovina, non sembra mai fermarsi. Per reggere la partita, Cassie utilizza la droga che assume fin dalle prime ore del mattino per essere produttiva, performante, diventando una finta-sé-stessa e confermando il motto del suo amministratore delegato: “Non fermarti mai. Lavora più sodo. Cresci più che puoi. Trascendi le tue paure. Lascia a casa i sentimenti. Conta solo il risultato”. Il cuore, invece, batte controcorrente.
La narrazione segue la trentatreenne nella quotidianità, tra il lavoro alienante, un amore impossibile e fallimentare, amicizie di convenienza e i suoi ricordi familiari, dove un affetto e una grande complicità la legano al padre, mentre sua madre è come una vespa che la punzecchia in continuazione. Anche San Francisco ha un preciso ruolo all’interno del romanzo: è la città degli opposti, dei ricchi e dei senzatetto, che trasforma le persone in tanti gusci vuoti. Quando l’amministratore delegato la spinge a usare qualsiasi mezzo, lecito o illecito, contro il loro principale concorrente, Cassie dovrà decidere se il miraggio del successo merita davvero quell’estremo sacrificio.
Lucido, caustico, profondo, Qui non c’è niente per te, ricordi? racconta l’odissea di una millennial che si barcamena in una società tardo-capitalista dove il fallimento personale, il crollo psicologico e l’alienazione si intrecciano con le catastrofi globali.

Wang Xiaobo
L’età dell’oro

Penguin Classic Editore
Or.: 中文

2023

Nella Cina della Rivoluzione Culturale, il ventunenne Wang Er viene spedito nelle remote campagne dello Yunnan. La sua ‘rieducazione’ si trasforma in un’iniziazione al sesso quando incontra la giovane dottoressa Chen Qingyang e comincia con lei una storia d’amore illecita, che dovrà descrivere nelle sue lunghe e scabrose ‘confessioni’ al Partito, infarcite di dettagli erotici a uso e consumo delle autorità.
Tempo dopo, Wang Er lavora a Pechino in università e passa le sue giornate nella mediocrità degli anni ’80, tra servilismo, trasgressioni e sesso gratuito, con il pensiero sempre rivolto al passato suo e dei suoi coetanei: anni di pestaggi e suicidi, di controllo sociale e delazioni, ma anche di amore vero, eroismo e audaci fughe dalla realtà. Scritto nel 1982 ma pubblicato in Cina soltanto nel 1994, L’età dell’oro continua ancora oggi ad appassionare e a commuovere.
Wang Xiaobo, autore di culto per generazioni di lettori, racconta un mondo grottesco e al contempo fin troppo autentico, in cui l’erotismo si fa ribellione politica, offrendo una satira coraggiosa e dissacrante della Cina del suo tempo.

Friedrich Glauser
Morfina

Sellerio Editore
Or.: Deutsch

1995

Tutta l’opera di Friedrich Glauser fa capo a due filoni all’apparenza distinti. Da un lato stanno i gialli, quelli che hanno a protagonista l’investigatore Studer, e che prefigurano quell’uso del racconto poliziesco che tanta diffusione ha conosciuto nel nostro secolo: l’investigatore di professione come più affilato strumento per rovistare la condizione umana, per inquisirla in totale disincanto, etico, ideologico, storico. Dall’altro sono i racconti autobiografici, legati alla vita di un uomo che ha visitato pressoché tutte le situazioni limite, dalla Legione straniera al manicomio, dalla bohème alla droga al tentato suicidio. E questi sono i ricordi di Gourrama, di Dada, Ascona e altri ricordi, di Oltre il muro e di questo Morfina. L’estremo della finzione, nel giallo, dunque, accanto all’estremo della verità, nell’autobiografia di una dissipazione ininterrotta.
Ma in realtà in questi estremi vi è più unità che contrasto: come il sergente Studer cerca dei suoi colpevoli il fondo d’innocenza che ne spiega il delitto, così Glauser cerca il fondo di innocenza di se stesso che ne spieghi la vita. Per esempio, il più caratteristico, e forse il più bello di questi racconti (e probabilmente tra i più belli in assoluto, nel suo genere), quello che dà il titolo all’intera raccolta – Morfina -, narra come un uomo intelligente e dotato possa regalare se stesso alla droga. E la narrazione procede senza un filo di rimpianto, di autocommiserazione, senza un lamento: ciò che si racconta è l’inquisizione dell’innocenza.

Nato nel 1896 a Vienna da padre svizzero francofono e madre austriaca, Friedrich Glauser non si sarebbe mai sentito a casa da nessuna parte. Sua madre muore quando aveva 4 anni, una perdita che lo tormenterà fino ai suoi ultimi giorni. A 13 anni scappa per la prima volta e a 14 suo padre lo rinchiude in un riformatorio sulle rive del Lago di Costanza. È lì che prova per la prima volta il cloroformio e l’etere, questi “veleni colorati ricchi di consolazione”, e fa il suo primo tentativo di suicidio. Tossicodipendente dall’età di 20 anni, Friedrich Glauser alterna soggiorni in cliniche psichiatriche a fughe avventurose. Frequenta i dadaisti a Zurigo, trascorre due anni in Marocco e Algeria sotto le bandiere della Legione Straniera, lavora come lavapiatti in un albergo a Parigi e come minatore sotterraneo in Belgio. Suo padre lo mette sotto tutela dal suo 22esimo anno. Nel frattempo la tossicodipendenza è diventata una schiavitù senza uscita. Muore a Nervi, vicino a Genova, nel 1938.

Tadao Tsuge
Il lupo dei bassifondi

Coconino Editore
Or.: 日本語

2020

Dopo il grande successo de La mia vita in barca, il maestro del manga Tadao Tsuge torna per narrare il lato oscuro della storia del Giappone. Un’antologia di racconti ambientati nella Tokyo del dopoguerra: una città di sconfitti, reietti, vagabondi, prostitute e piccoli criminali, dove un personaggio come Sabu, ex kamikaze sopravvissuto, può diventare una leggenda popolare.
“La zona di Tokyo dove sono cresciuto era un agglomerato composto da un quartiere a luci rosse, un mercato delle pulci e una baraccopoli. Le case erano affastellate alla rinfusa, attraversate da vicoletti che finivano spesso per fungere da fogne… Oggi è difficile immaginare posti del genere, ma tra il 1950 e il 1955 quasi tutta l’area a est di Tokyo era così”. I ricordi d’infanzia del maestro del manga Tadao Tsuge sono il filo conduttore del suo capolavoro: Il lupo dei bassifondi, un ritratto crudo della vita di strada in Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale. Tra le baracche, nei vicoli più bui e violenti della Tokyo postbellica, dominano i fantasmi della povertà e della sconfitta. In questo teatro si aggirano i personaggi di questa antologia a fumetti: reietti, vagabondi, prostitute, truffatori e piccoli criminali come il teppista alcolizzato Sabu, il “lupo” sempre in cerca di risse, un ex kamikaze che diventa una leggenda tra gli emarginati.
In queste storie si trova il meglio dell’arte di Tsuge, con echi che rimandano al cinema di Ozu e Kurosawa, alla letteratura decadente di Dazai Osamu e alla fotografia sperimentale degli anni Sessanta e Settanta. Il lupo dei bassifondi è l’epopea minimalista, toccante, al tempo stesso poetica e violenta di un coro di disperati in cerca di se stessi e di un futuro migliore. Completano il volume una serie di articoli e illustrazioni dell’autore sulla Tokyo del dopoguerra e un saggio del noto critico americano Ryan Holmberg.

Noo Saro-Wiwa
In cerca di Transwonderland. Il mio viaggio in Nigeria

66thand2nd Editore
Or.: English (Nigeria)

2025

Da bambina le vacanze in Nigeria erano l’incubo di Noo: estati fatte di caldo e zanzare, senza elettricità né acqua corrente. Per lei e i suoi fratelli, abituati alla frescura del Surrey – un paradiso traboccante di Twix, cartoni animati e alberi rigogliosi –, il villaggio d’origine era una sorta di «gulag tropicale». Poi nel 1995 suo padre, l’attivista Ken Saro-Wiwa, viene assassinato e tutto finisce. Niente più vacanze, niente più estati torride, un esilio volontario che dura molti anni, finché Noo decide di tornare per scrivere una guida sui generis. Prima tappa Lagos: traffico, bancarelle, okada che schizzano a velocità assassina, minibus stracolmi assediati da predicatori e venditori. E ancora l’asettica Abuja e l’arido Nord musulmano, i bronzi dell’antico Impero del Benin, le splendide statuette di Nok, i monoliti di Ikom e il parco dei divertimenti Transwonderland, con le sue giostre fatiscenti, specchio della decadenza di un paese minato dalla corruzione e dai conflitti interni. Nel corso del viaggio l’autrice si infuria, si rammarica, con sguardo occidentale critica e disapprova, ma la Nigeria è pur sempre la sua terra e i nigeriani il suo popolo. È il momento di riconciliarsi con loro e con il ricordo del padre.

Suzanne Césaire
Il grande camuffamento. Scritti di dissidenza (1941-1945)

Jaca Book Editore
Or.: Français (Martinique)

2011

Suzanne Césaire (1915-1966) è stata, con suo marito Aimé, l’anima della rivista Tropiques, che all’inizio degli anni Quaranta, durante la guerra mondiale, pubblicò in Martinica alcuni numeri che furono un pilastro per il movimento della negritude e per il pensiero anticoloniale internazionale. Inediti in italiano, qui i testi di Suzanne, protagonista dell’avventura letteraria e culturale che costituì la base del movimento politico della decolonizzazione nella Martinica e nei Caraibi, e che ebbe enorme influenza sulla situazione africana. Il volume racconta con testimonianze pregnanti anche lo straordinario incontro tra i Césaire e un gruppo di intellettuali esuli dalla Francia occupata dai nazisti. Tra questi esuli, André Breton e altri surrealisti che trovarono per caso in libreria la rivista e il Diario del ritorno al paese natale, capolavoro di Aimé Césaire. Un incontro culturalmente epocale, un’amicizia che proseguirà nella Parigi liberata e renderà i surrealisti portavoce di quanto espresso da Tropiques e da Suzanne Césaire. Il colonialismo, che crea un’espropriazione radicale nei paesi colonizzati, produce altresì una cecità culturale nei paesi colonizzatori. Tutto viene camuffato. Suzanne svela con grazia e decisione le origini di questo imbroglio: antropologia, letteratura e politica sono gli ambiti del suo disvelamento.

consigli

Buona lettura.

Vi aspettiamo ad aprile

Il collettivo Tessera cura una selezione letteraria pubblicata in una newsletter mensile in tre lingue a cui potete abbonarvi

Consigli di lettura di Febbraio

Collettivo Tessera
Latest posts by Collettivo Tessera (see all)
Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.