Ahi Pisa, vituperio de le genti
del bel paese là dove ’l sì suona,
poi che i vicini a te punir son lenti,
muovasi la Capraia e la Gorgona,
e faccian siepe ad Arno in su la foce,
sì ch’elli annieghi in te ogne persona!
A Pisa, dal 25 al 28 maggio, Dante posticipato, una serie di incontri, lezioni, mostre, tavole rotonde e spettacoli teatrali che celebrano il 751esimo anniversario della nascita di Dante Alighieri.
Certo un anniversario non proprio tondo: infatti, quel “posticipato” indica che questa ricorrenza viene dopo quella dell’anno scorso, quando è stato commemorato il 750esimo del Sommo Poeta. E quando, anche per onorare l’anno dantesco, Marco Santagata ha presentato al Pisa Book Festival il suo romanzo sulla vita di Dante, Come donna innamorata (finalista al Premio Strega nel 2015).
In quella occasione, dopo aver sottolineato come uno degli aspetti che più hanno colpito i lettori è stata l’epilessia di Dante, sulle celebrazioni per il 750esimo aveva scherzosamente dichiarato: «750 anni io spero che finiscano prima o poi, perché è stata ed è una vera alluvione! Purtroppo il ’21 è vicino [700esimo anniversario della morte, nda], perché lì sarà anche peggio. Insomma, Dante è celebrato non solo in tutta Italia, ma in tutto il mondo. Non mi sembra però che finora queste celebrazioni abbiano prodotto qualcosa di durevole…».
Ora, proprio Marco Santagata, dantista di caratura internazionale (→ leggi Parlando con Marco Santagata…), si fa promotore di questa serie di eventi per celebrare, ancora una volta, il Sommo, cui ha dedicato una vita di ricerche, e che sicuramente conosce meglio di chiunque altro studioso. E perché, in fondo, anche al di fuori degli anniversari tondi, Dante è un autore imprescindibile, e quindi talvolta anche – forse provocatoriamente – posticipato.
Altra provocazione, stavolta verso il diretto interessato, sembrerebbe proprio la stessa città che ospita tale iniziativa: Pisa, “vituperio de le genti” come recita uno dei passi più famosi della Divina Commedia, e che sicuramente tutti i pisani conoscono bene. Infatti, nel canto XXXIII dell’Inferno, vv. 79-84, dopo che il conte Ugolino termina il racconto della sua tremenda morte e riprende a rosicchiare il cranio dell’arcivescovo Ruggieri, Dante prorompe in una tutt’altro che pacata invettiva contro Pisa, augurandosi addirittura – laddove i vicini tardassero a punirla – che le isole della Capraia e della Gorgona blocchino l’Arno alla foce, facendolo così straripare, per annegare tutti gli abitanti di una città tanto crudele. Il motivo, quantomeno pretestuoso, sta nel fatto che, seppur Ugolino si fosse macchiato di tradimento, non avrebbero dovuto pagare per lui anche i figli, rinchiusi a morire di fame nella stessa torre, là dove oggi sorge la Torre dell’Orologio in Piazza dei Cavalieri.
Il motivo profondo di quest’odio, in realtà, sarà stato piuttosto di natura politica. Ma la potenza della sua creazione letteraria ha fatto sì che proprio la città di Pisa, a distanza di 751 anni, s’inchinasse a Dante – e senza straripamenti d’Arno – per celebrare l’uomo e il poeta, con sua buona pace!
Moltissimi gli appuntamenti previsti da Dante posticipato in soli quattro giorni, a partire dalla lezione di apertura mercoledì 25 maggio, in Sala delle Baleari a Palazzo Gambacorti (sede del Municipio), di Walter Siti, intitolata “Dante o la nostalgia di una struttura”. Un’occasione per incontrare un grande critico letterario e scrittore, vincitore del Premio Strega nel 2013 con il romanzo Resistere non serve a niente, o anche solo per ammirare i bellissimi affreschi sulle vittorie pisane.
Poi giovedì 26, dopo l’inaugurazione a Palazzo Blu della mostra “Smarrimenti” di Guido Scarabottolo, e una serie di tavole rotonde cui interverranno, tra gli altri, professori dell’Università di Pisa quali Fabrizio Franceschini, Giuseppe Petralia, Mirko Tavoni, lo stesso Santagata e Adriano Prosperi (che ha insegnato anche alla Scuola Normale), Alessandro Tampieri ci porterà dritti all’inferno (ma leggi Giardino Scotto e Bastione San Gallo) con la sua “Discesa agli inferi”.
Venerdì 27, insieme ad Alberto Casadei e Salvatore Settis, altri illustri professori del nostro ateneo, parleranno di Dante ospiti d’eccezione come il regista Pupi Avati, il fumettista Sergio Staino (al Pisa Book Festival nel 2014) e Valerio Massimo Manfredi, scrittore e conduttore televisivo.
Sabato 28 itinerario dantesco per le strade di Pisa con il professor Franceschini come guida, nel pomeriggio tavola rotonda su “Dante e i media” in Sala “Titta Ruffo” (Ridotto del Teatro Verdi) dove interverrà, tra gli altri, Concita De Gregorio, giornalista di Repubblica. Infine segnaliamo anche la proiezione, al Cinema Arsenale, del film muto in bianco e nero La mirabile visione di Caramba (Luigi Sapelli), occasione davvero più unica che rara per guardare, attraverso un capolavoro d’altri tempi, come era visto e rappresentato Dante nel 1921, ossia nel sesto centenario della morte.
Non resta quindi che augurarsi una partecipazione numerosa, ricordando che l’hashtag ufficiale per seguire e condividere sui social Dante posticipato (ah, se Dante sapesse…) è #DAntePost.
→ Leggi il programma dettagliato
→ Scarica la locandina Dante 751
Francesco Feola
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