#ExpoMilano2015. Ma quale Expo?

 Tutte le contraddizioni di Expo

A soli 15 giorni dall’inaugurazione ufficiale di #ExpoMilano2015 siamo già in overflow di informazioni e come sempre leggiamo tutto ed il contrario di tutto. Questa considerazione deve essere estesa anche a tutto ciò che gira intorno ad Expo. Cominciando ad esempio dalla manifestazione del primo maggio no Expo con relativa incursione dei black bloc, proseguendo poi con la successiva marcia dei cittadini milanesi del tre maggio per pulire la città. Senza dimenticare i fiumi di inchiostro spesi dai media per l’inaugurazione ufficiale di Expo.

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La caratteristica mediatica che accomuna tutto ciò che viene scritto su Expo è quella di essere dogmatico e totalizzante. I social, poi, che ormai sono sopratutto una cassa di risonanza di qualsiasi fenomeno ed hanno la funzione di amplificare a dismisura tutto, contribuiscono a esasperare ciò che è già categorico e pare che si possa solo aderire o boicottare un determinato pensiero.

Nella fattispecie il fenomeno per cui sei contro Expo o a favore di Expo è l’unico che pare destare interesse.

In questo contesto, vogliamo invece affermare il diritto a non aderire a tesi precostituite e siamo convinti che viviamo in un’epoca e in una società caratterizzate dalla complessità. Spesso, niente è come appare e anche quando lo fosse le relazioni e le connessioni sono talmente complicate e complesse che dare giudizi apodittici porta con sè il fatto di trascurare aspetti che trascurabili non sono.

Premetto che ancora nessuno della Redazione ha visitato Expo, qualcuno dovrebbe farlo nelle prossime settimane ma  ciò non impedisce alcune riflessioni. La prima di queste è: Quale Expo?

L’Expo degli appalti truccati, delle infiltrazioni mafiose che hanno iniziato a far parlare di Expo, quando ancora mancavano anni all’apertura? Oppure l’ Expo di chi già anni prima dell’apertura lavorava per stilare un Manifesto o una Carta che fossero l’emblema di Expo 2015? L’ Expo dei giovani ragazzi sfruttati, sottopagati e spesso non pagati, l’Expo della mancata sicurezza sui cantieri che hanno lavorato 24 ore al giorno mettendo a rischio la vita degli operai, o l’ Expo che rimarrà ai posteri con le sue opere innovative e architettoniche (non è importante se piacciono o no, vorrei ricordare che nel 1889 la Tour Eiffel costruita in occasione di Expo – il nome era diverso ma la sostanza no – ebbe un coro di critiche quasi unanime)

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Potremmo scrivere pagine continuando ad evidenziare tutte le contraddizioni di Expo, ma, il messaggio che in realtà vorremmo che arrivasse è proprio questo che Expo è pieno di contraddizioni e come tale va analizzato nella sua totalità e nella sua complessità.

Facile e scontato dire che non vogliamo l’Expo con gli stand di MacDonald, CocaCola, Monsanto, Nestlè e tutte le altre multinazionali, e quello che divulghiamo tutti i mesi dalle nostre pagine è sufficiente a testimoniare cosa pensiamo del cibo/spazzatura. Ma Expo è anche altro. Expo è anche Cascina Triulza con tutte le sue iniziative, Expo sono tutti i dibattiti e le iniziative collaterali che vengono e verranno organizzate nei prossimi sei mesi, c’è Expo Dei Popoli con il suo Manifesto e i suoi eventi.

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Al centro di tutto ciò e al centro dei prossimi sei mesi ci sarà il Cibo e l’Alimentazione, con tutte le sue declinazioni e tutte le sue contraddizioni: l’obesità infantile – una delle maggiori emergenze sanitarie dei paesi occidentali, e la fame nel mondo – la più grave emergenza sanitaria dei paesi in via di sviluppo. Occorre veramente un nuovo paradigma economico, per invertire la follia che ci attanaglia e riempire di contenuti il grande contenitore di Expo potrebbe essere la vera sfida.

imagesQuesto Expo così carico di contraddizioni andrebbe vissuto ed il modo in cui verrà vissuto dai cittadini del mondo potrebbe essere una chiave di lettura importante. A quali iniziative collaterali verrà data più importanza dai visitatori farà forse la differenza, quanto spazio la stampa darà ad alcuni eventi e a quali ospiti e personaggi i media daranno più risalto aiuterà o meno quello che dovrebbe essere lo spirito di Expo.

Da parte nostra non vogliamo dare risposte definitive ma solo spunti di riflessione, per far ciò, per aiutare ciascuno di voi a farsi una propria idea su Expo ma sopratutto sul dibattito che in questi sei mesi dovrebbe svilupparsi intorno ad esso pubblichiamo per intero tre documenti che sono fondamentali per la riflessione e l’approfondimento delle tematiche di Expo: La Carta di Milano, Terra Viva e il Manifesto dei Popoli.

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Carta di Milano: è un documento realizzato nei mesi precedenti a Expo che elenca diritti e impegni che i cittadini e le imprese possono sottoscrivere per trovare un modo di risolvere il problema del cibo e della malnutrizione in alcune parti del mondo. È un manifesto collettivo che cerca di sensibilizzare le persone sul tema alla base di Expo – “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” – per cercare di educare ogni cittadino a evitare gli sprechi di ogni giorno. È conservata a Expo, nel Palazzo Italia, e si può consultare e firmare sul posto ma anche online,   Leggi il testo integrale della Carta di Milano.

terra-viva-225x225Terra Viva: Presentato a Cascina Triulza, il padiglione della Società Civile ad Expo 2015, “Terra Viva”, è il manifesto per un nuovo patto sociale, economico, agricolo. Alla presentazione erano presenti l’ambientalista Vandana Shiva, Ugo Biggeri di Banca Etica, Don Luigi Ciotti di Libera e Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con delega a Expo Milano 2015. Il manifesto, indica una nuova strada per superare la crisi ambientale ed economica che colpisce il pianeta, nella visione proposta dal manifesto l’agricoltura ha un ruolo determinante. Puoi leggere il testo integrale di Terra Viva ma ti consigliamo di scaricarlo in pdf .

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Expo dei Popoli: L’Expo 2015 sarà l’occasione, secondo quanto dichiarato, per condividere con i popoli del mondo intero esperienze, progetti e strategie per nutrire il pianeta e per garantire energia per la vita alle future generazioni. Il manifesto vuole condividere, un senso di forte responsabilità nei confronti di chi ancora soffre a causa delle conseguenze e degli effetti del degrado ambientale, piuttosto che dell’estrema povertà e delle diseguaglianze di genere.
L’incapacità di garantire la sicurezza alimentare e una vita almeno decorosa a oltre un miliardo di persone riguarda tutti cittadini e governi di un mondo ancora troppo ingiusto e squilibrato a favore di una minoranza apparentemente più fortunata. Leggi il manifesto di Expo dei Popoli

Maf

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