Sta per cominciare la stagione estiva e c’è un gran fermento nelle piazze: i festival dell’estate toscana, dai più famosi e longevi alle nuove leve, stanno sistemando le ultime questioni prima di far uscire i programmi.
Ma qualche teatro è ancora aperto, nonostontante il caldo si faccia già sentire.
Diamo un’occhiata allora a quello che è rimasto in città:
Al Teatro Rossi Aperto di Pisa, sabato 16 maggio, va in scena Mi chiamo Egon, Storia di un transessuale, un monologo a cura di Laura Rossi e di Egon Botteghi, nell’ambito della giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia del 17 maggio.
Il teatro Era di Pontedera invece ripropone il suo progetto di Notti a Teatro: per i bambini dai 6 ai 10 anni, c’è Il sogno di Alice, liberamente ispirato al più famoso romanzo di Lewis Carrol, il 15, 16 e 17 maggio.
Per gli adulti invece è in fase di preparazione Sognare a Teatro, dal 22 al 24 maggio e dal 28 al 31 maggio, un percorso, della durata di una notte, guidato da Michele Santeramo, Silvia Pasello, Savino Papparrella, Luigi Lombardi Vallauri e Augusto Timperanza.
Due occasioni per vivere una notte diversa dalle altre.
Il 7 maggio è iniziato, a Firenze, il festival Fabbrica Europa, ne avevamo già fatto cenno nello scorso numero.
Il programma è lungo e variegato, data l’importanza dell’appuntamento internazionale. Noi vi suggeriamo alcuni appuntamenti che proprio non potete perdervi:
il 16 maggio, al Cantiere Florida, va in scena KK, I’M KOMMUNIST KID del danzatore e coreografo italo-albanese Glen Çaçi, una riflessione politico-performativa sulla proprietà territoriale e sull’identità culturale, filtrata da un’ironia cruda e pungente. Una tematica attuale e spinosa che si incarna sulla scena.
Sempre al Cantiere Florida, il 21 maggio, troviamo R_ESISTERE di Giulio D’Anna, un dance-concert sul tema della resistenza, un progetto che nasce dal desiderio di dare corpo allo spirito di protesta come parte essenziale dell’essere umano.
Il 12-13 e 14 giugno al Teatro Goldoni va in scena THE LIVING ROOM del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards.
THE LIVING ROOM ci porta a casa, nel luogo in cui accogliamo l’altro. Lo spettatore viene invitato ad un piccolo banchetto domestico dove può sbarazzarsi del suo anonimato, e diventare un ospite. Il motore di tutto è una costante ricerca sulle potenzialità del mestiere dell’attore e su come queste si arricchiscano delle relazioni interpersonali quotidiane.
Tenetevi pronti.
L’estate è alle porte,
ma il teatro non va mai in vacanza!
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