Twin Peaks di David Lynch e il ritorno di Laura Palmer

Dopo un lungo silenzio David Lynch torna con l’attesissimo sequel di Twin Peaks.

Il regista di Mulholland drive aveva anticipato il ritorno di Laura Palmer durante l’edizione 2014 del Lucca Film Festival.

Ospite principale, a cui era stato dedicato anche un concerto musicale a cura del conservatorio Luigi Boccherini di Lucca, aveva rivelato di aver sempre apprezzato le storie che continuano per potersi addentrare nel profondo di questi mondi e consigliava allo spettatore di aspettare l’ipotesi di un imminente ritorno di Laura Palmer.

David Lynch

Poco tempo prima di volare a Lucca David Lynch aveva infatti accettato la proposta di Mark Frost di continuare la saga Twin Peaks per il canale tv Showtime, con cui aveva già collaborato nell’episodio pilota della serie I segreti di Twin Peaks e nel film Fuoco cammina con me. La serie Tv ambientata nella fittizia cittadina e realizzata tra il 1990 e il 1991 è un cult. Ha sicuramente mutato le regole della narrazione televisiva. La maggior parte delle serie tv ne ha infatti adottato i preziosi ingredienti: l’uccisione della ragazza della porta accanto che si rivela in realtà tutt’altro, una realtà di provincia bizzarra, elementi onirici, una borghesia oscura. Mark Frost e David Lynch hanno lavorato assiduamente, anche via skype, coinvolgendo gli attori precedenti ma anche volti nuovi e noti.

Massima intenzione del regista è sicuramente quella di creare un continum degno di originalità e elementi innovativi.

Inoltre Twin Peaks 3 si rivela essere un po’ la summa del linguaggio del regista, dove ripercorre le strane creature dei cortometraggi giovanili come Eraserhead, l’oscurità al di là della patinatura anni Ottanta di Velluto Blu, le doppie identità di Mulholland drive e la potenza visiva di Inland Empire oltre all’amore per la televisione. Non solo negli episodi di Rabbit si denota l’interesse per il regista verso le sit-comedy e i prodotti televisivi, ma David Lynch sembra prediligerla per la maggior libertà creativa rispetto al cinema, ancora dipendente dai voleri del botteghino.

Francesca Lampredi
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