PISA – Tuttomondo si è addentrato nella Biblioteca Comunale di San Michele degli Scalzi, meglio conosciuta come SMS. Ci siamo fatti raccontare la sua storia e la sua politica gestionale, le sue attività e le proposte culturali che un luogo come questo cerca sempre di offrire, attraverso attività ed eventi, alla comunità cittadina. Un luogo di incontro e di riscoperta dove confluiscono numerosi stimoli culturali, ed uno spazio sempre aperto a tutti a partire dalla sua architettura fatta di trasparenze che si fonde con lo spazio circostante.
Qual è la storia della Biblioteca?
«La Biblioteca Comunale di Pisa nasce negli anni ’60, in una città universitaria ricca di biblioteche di tipo specialistico, per offrire a tutti i cittadini (bambini, lavoratori, anziani…) e non solo agli studenti universitari, un servizio culturale e di informazione a cui non avrebbero potuto accedere. Trova la propria sede a Palazzo Pretorio e, partendo da un primo fondo di libri di storia e cultura locale, via via si arricchisce di nuove acquisizioni librarie. Nel 1982 nasce la Biblioteca dei Ragazzi a Palazzo Lanfranchi, uno spazio dedicato ai bambini e ai ragazzi con attività di promozione della lettura rivolte anche alla scuola. Nel 2013, cinquanta anni dopo la sua apertura, viene realizzata questa nuova biblioteca comunale che rinnova completamente i servizi offerti dalla “vecchia biblioteca”: non più solo un luogo di documentazione libraria, ma un luogo multimediale aperto a tutti i cittadini, “una piazza del sapere” dove poter accedere liberamente per arricchire le proprie conoscenze, informarsi e trovare buone letture. Una biblioteca moderna, aperta e accogliente che vuole essere un luogo d’incontro per tutti».
So che vengono creati, organizzati e svolti degli eventi culturali al suo interno. Di che stampo sono questi eventi?
«Sì, in biblioteca cerchiamo di organizzare numerosi eventi culturali per far conoscere la biblioteca stessa e far avvicinare persone di tutte le età al libro e alla lettura. Presentazioni di libri e incontri a tema, incontri con gli autori, animazioni e letture, attività laboratoriali -soprattutto per la fascia dei bambini più piccoli – oltre a iniziative rivolte alle scuole. Gli argomenti trattati, naturalmente, variano in base alla fascia di pubblico a cui sono rivolti e interessano gli aspetti più vari: dai miti alla storia, anche locale, dall’arte alla cucina, agli hobby. Per farsi un’idea, lo scorso anno sono stati organizzati ben 98 eventi per gli adulti e 65 per i bambini».
Vi è molta partecipazione?
«La partecipazione agli eventi varia naturalmente dal tipo di evento e dall’interesse che può suscitare. Ad esempio, quando proponiamo cicli di eventi o attività che si ripetono quindi in un dato periodo, c’è sempre una buona affluenza. Ma anche le presentazioni di libri e le novità editoriali, anche di autori locali, spesso vedono una buona partecipazione del pubblico. Settimanalmente, poi, si riuniscono in biblioteca gruppi di lettura aperti a tutte le persone interessate».
Quali eventi hanno suscitato maggiore interesse e quali meno coinvolgimento?
«Chiaramente una serata dedicata al libro e al jazz riscuote una grandissima partecipazione da parte del pubblico, ma noi lavoriamo tutto l’anno su tanti eventi che trattano di argomenti culturali diversissimi. In generale le presentazione dei libri possono essere molto più di nicchia rispetto ad altro, però una buona affluenza l’abbiamo sempre avuta. Anche gli eventi dei bambini, tra cui le letture del giovedì, sono particolarmente seguiti. L’aver aderito come biblioteca a Nati per Leggere, un’associazione nazionale composta da pediatri, educatori e bibliotecari, ci ha dato nuovi stimoli e ha avvicinato molti giovani genitori al mondo del libro e della biblioteca».
Lo spazio della biblioteca è sfruttato al meglio? Cosa potrebbe essere incentivato e migliorato?
«La biblioteca è una bella struttura: luminosa, spaziosa e accogliente. Noi, come operatori, cerchiamo di utilizzare al meglio gli spazi anche se, naturalmente, essendo tutta aperta e collegata tra piani diversi, in certi momenti bisogna superare delle piccole difficoltà come il dover conciliare esigenze diverse: gli studenti e gli studiosi hanno bisogno di concentrazione e silenzio, cosa che può venir meno, pur con tutta la buona volontà, in caso di letture o attività laboratoriali con bambini piccoli o presentazioni e incontri supportati da video o musiche. L’open space può essere molto bello per certi versi ma poco funzionale per altri: noi cerchiamo di fare in modo che nessun utente sia penalizzato. Chiaramente si può sempre migliorare. E in ogni ambito: da nuove proposte culturali ad una migliore informazione e comunicazione. Noi cerchiamo di lavorare al meglio per rendere il tutto più funzionale e rispondente alle richieste ed esigenze dei cittadini.».
Ci sono state richieste di eventi che sono state accettate o rifiutate?
«Chiaramente le proposte di attività ed eventi che vedono coinvolta la biblioteca, e quindi l’amministrazione comunale, vengono vagliate attentamente, ma non ci sono preclusioni o chiusure. Gli eventi proposti vengono organizzati e realizzati in collaborazione con la biblioteca stessa. Per organizzare un evento in biblioteca basta solo compilare un modulo predisposto in cui si spiega in poche parole l’evento proposto per il quale è richiesta la collaborazione della biblioteca. Come unica consuetudine, finora in biblioteca non abbiamo svolto incontri a carattere prettamente politico o di partito».
Come operatori della biblioteca siete soddisfatti della partecipazione?
«Siamo soddisfatti ma naturalmente, come in ogni cosa, si può fare sempre meglio per raggiungere obiettivi sempre più alti, soprattutto riguardo alla frequentazione della biblioteca da parte dei cittadini pisani. Il nostro impegno è far conoscere e frequentare ancora di più la biblioteca».
Qualcosa da dire ai giovani e ai cittadini di Pisa riguardo i percorsi culturali della biblioteca stessa?
«La biblioteca è una struttura preziosa e con grandi potenzialità, ma sfruttata non appieno; è un luogo di valori, offre a tutti gratuitamente opportunità di conoscenza e crescita culturale, è uno spazio di libertà! Noi crediamo che sia un luogo da frequentare e sostenere anche con nuove proposte e idee, soprattutto da parte dei giovani che dovranno costruire la società di domani».
Foto: Elisa Berrugi
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