La prossima stagione

Un telo da proiezioni, rischiarato da una luce bluastra, se ne sta solo nello spazio apparentemente vuoto e buio.

Così ci accoglie la sala Cieslak del Teatro Era il 29 gennaio, al debutto de La prossima stagione di Michele Santeramo. Il drammaturgo pugliese è l’autore dello spettacolo Alla Luce, con la regia di Roberto Bacci, che ha debuttato solo pochi mesi fa nello stesso teatro. Un faro a pioggia illumina timidamente un leggio di ferro e da dietro le quinte esce lui, Michele, col suo passo calmo e l’espressione placida che lo contraddistingue.

Sorride e inizia a raccontarci una storia. O per meglio dire, presta la sua voce alle figure statiche che appaiono sullo schermo. L’intera piéce è infatti un dialogo tra Santermo e le suggestive illustrazioni di Cristina Gardumi che si susseguono di fianco a lui. Ci raccontano la storia di Viola e Massimo, con un appuntamento fisso ogni dieci anni, dai loro trent’anni nel 2015 ai loro ottanta nel 2065.

La prossima stagione è una storia d’amore tenera e instancabile attraverso cinquant’anni, in un futuro drammatico e alienante, dove gli umani arriveranno a sostituire i soldi con i pagamenti in sangue, dove il grano scomparirà per sempre e sarà possibile nutrirsi solo con barrette energetiche al sapor di peperone, dove si faranno figli grazie alle pillole contenute in piccole scatole bianche e dove la morte andrà prenotata in anticipo.

Santeramo non è un attore, nel caso volessimo confinarlo in una categoria, lui stesso si definisce piuttosto un narratore. Ma questo non cambia, anzi, semmai arricchisce, l’effetto. La sua lettura drammatica affascina e commuove, la semplicità della relazione che da subito instaura con il pubblico è disarmante, rapisce.

Perfetta la sintonia con le immagini, i due delicati umanoidi che rappresentano Viola e Massimo prendono corpo e quasi si inchinano insieme a lui sul finale, al momento degli applausi.

Uno spettacolo assolutamente da non perdere.

Qui un’intervista all’autore

Chiara Lazzeri