Lavanderia Condominiale di Rossetti

In anteprima assoluta il video di  Gian-Luca Rossetti 

Venerdì 7/11/14 ore 14:00 Pisa Book Festival, Palazzo dei congressi, Sala Fermi.

Rossetti

Non solo libri al Pisa Book Festival 2014: nel primo pomeriggio della prima giornata della XII edizione, nella Sala Fermi, è stato proiettato in anteprima assoluta il cortometraggio Lavanderia condominiale, diretto e interpretato da Gian-Luca Rossetti, pisano ma residente in Svezia.

La Svezia, la Norvegia e la Danimarca sono state le nazioni ospiti dell’edizione appena conclusa della kermesse pisana e il video di Rossetti è da includere in questa sezione proprio per l’essere stato girato ed ambientato in Svezia.

La storia comincia con alcune inquadrature fisse riguardanti i piani bassi della palazzina in cui vive lo stesso Rossetti: corridoi, porte e tubature condominiali messe in sequenza come fece David Cronenberg per l’incipit de Il demone sotto la pelle (Shivers, David Cronenberg, 1975). Si prosegue poi con l’entrata in scena del protagonista nella sala delle lavatrici e da questo momento assistiamo ad una ripetizione costante di gesti precisi, puntuali e meccanici. Rossetti programma le lavatrici, si addormenta, si risveglia, le apre, prende gli abiti, apre le asciugatrici, le programma, le apre, pulisce il filtro, appende gli abiti nella “sala del vento”, rimette gli abiti nel carrello ed esce. Il videomaker toscano compie questa operazione in 15 minuti di girato, a camera fissa, senza alcun commento sonoro, lasciando alle macchine il ruolo di colonna sonora.

Dalle immagini traspare la volontà di unire un’esperienza visiva ad un’esperienza concettuale/sociale. Il condominio di cui fa parte la lavanderia è da considerarsi come un microcosmo della vita sociale svedese? Oppure la lavanderia è il solo luogo del vivere civile in cui la condivisione arriva a coprire ogni centimetro di pelle (non a caso si parla di vestiti)? È un caso che il protagonista sia così preciso nei suoi gesti in bilico tra il quotidiano e l’alienato? Oppure è soltanto la nostra idea di vivere mediterranea che non ci fa comprendere in toto i meccanismi di altri modelli di società europee? Come immaginavo, le domande sono molteplici e la visione del cortometraggio non spiega nulla – com’è giusto che sia – ma lavora per immagini.

Il paragone con Cronenberg deriva da una mia chiave interpretativa e forse non è quella che voleva dare il videomaker toscano; tuttavia ritengo utile tenere in considerazione l’opera prima del regista canadese se si vuol analizzare Lavanderia condominiale su vari piani di lettura. Il demone sotto la pelle cominciava, per l’appunto, con una serie di diapositive illustranti camere e luoghi di interesse del complesso residenziale ribattezzato “L’arca di Noè”, un condominio autosufficiente “…ideato per difendervi dalla contaminazione e dai pericoli della città…niente inquinamento, niente violenza, aggressioni, delitti, immoralità. La città è vicina ma la sua vita corrotta e corruttrice in tutti i sensi, sarà sempre lontana da voi…”. Molti di voi conosceranno sicuramente la deriva fagocitatrice e infettiva del film di Cronenberg, allo stesso modo spero che altrettanti impareranno a conoscere la fredda e rigorosa luce chirurgica di Rossetti: videomaker rispettoso di un “altro” invisibile nella lontana Svezia. Se il Cronenberg degli anni ’70 veicolava un “erotismo dei luoghi”, si potrebbe considerare Rossetti un “erotomane” dei gesti, del silenzio e della convivenza pacifica, alienata e suddivisa?

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Tomas Ticciati
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