“Si corre verso l’amore come gli scolari scappano dai libri, ma andare via dall’amore è come tornare a scuola.”
Così proclamava Shakespeare in una delle sue tragedie. E’ un sentimento, quello che accompagna il ritorno a scuola, da secoli caratterizzato da una connotazione nostalgica e prostrante paragonabile solamente alla privazione di ciò che si ama di più.
Non è così per tutti gli studenti, o almeno non dovrebbe essere stato così per gli studenti di un liceo di Fermo, a cui sono stati assegnati dei compiti per le vacanze davvero singolari.
L’autore di questo insolito prontuario per le vacanze è Cesare Catà, professore marchigiano: ispirandosi a “L’attimo Fuggente” ha provato ad infondere nei suoi alunni un’esigenza di vivere pienamente che può rivelarsi assordante durante l’estate, ma solamente se siamo capaci di ascoltare.
Quanti di noi, ai tempi del liceo, avrebbero avuto bisogno di consigli come questi?
Eppure una tale lista di compiti per le vacanze è stata talmente unica nel suo genere da aver creato un vero e proprio boom mediatico. Per settimane infatti la notizia si è diffusa viralmente sia sui social network sia in numerosi articoli sul web e non solo.
Le occasioni non sono certo mancate per gli abitanti di Fermo e dintorni. Cesare Catà ha infatti organizzato altrettanti originali eventi durante il periodo estivo:
- Location: Porto San Giorgio, on the beach, proprio in riva al mare.
- Tema: rivisitazione di grandi classici, in particolare Shakespeare, ma anche C.S. Lewis, Hemingway e Fitzgerald.
- Modalità: lezione a tema intervallata da excursus teatrali preparati ad hoc, reading e spettacolo.
Le sue iniziative hanno riscosso un poderoso seguito e hanno coinvolto un pubblico sempre più numeroso e appassionato.
Shakespeare, colui che più di tutti ebbe il merito e la capacità di sondare l’animo umano, è stato uno dei protagonisti indiscussi della rassegna estiva, Magical Afternoon. Come lui il professore marchigiano è stato in grado di indovinare e comprendere a fondo le esigenze dei suoi alunni e del suo pubblico.
Gli abbiamo rivolto qualche domanda per farci svelare alcuni dei suoi segreti e provare a diffonderli fuori dal contesto locale.
Cos’è che l’ha spinta a stilare quella lista di compiti per le vacanze?
Ho creduto che fosse più formativo e funzionale da un punto di vista didattico puntare, per l’estate, non su di un sovraccarico di esercizi, bensì sul fare esperienza di quanto studiato in ambito umanistico, riconoscendo i significati, la bellezza, le difficoltà del mondo e delle relazioni umane, nella ferma convinzione che scuola e vita non dovrebbero mai essere cose distinte.
E’ stata una scelta derivata da un backgroun personale o piuttosto scaturita da un riscontro in classe?
Non si tratta di una impostazione data in risposta a un particolare background, ma frutto di un preciso paradigma pedagogico che si rifà al Romanticismo e al Trascendentalismo.
Rimane davvero solo ai classici il potere di aprire le giovani menti?
Non soltanto i classici, ma soprattutto i classici, a mio avviso, sono in grado di avere un impatto formativo decisivo sugli alunni. Per questo, secondo me, occorre studiare sempre più profondamente i testi della nostra tradizione, rapportandoli però alle questioni più urgenti e toccanti della contemporaneità che viviamo, e che i classici toccano direttamente. Ciò detto, sono anche convinto che i curricula didattici dovrebbero subire, nelle scuole italiane, un grandissimo cambiamento di riforma in chiave europea.
Com’è stata la sua estate?
La mia è stata un’estate piena di emozioni forti e fantastici momenti. Ho tentato anche io di fare i “miei compiti”, e ci sono riuscito, in parte. Poi quest’anno ci confronteremo con gli alunni.
Il fatto che le azioni di Cesare Catà abbiano generato una così vasta eco è senz’altro un sintomo del periodo storico e culturale in cui viviamo. Forse gli studenti, e in una più ampia prospettiva tutte le persone, sono stanchi di vivere passivamente, come meri ricettori di nozioni e imposizioni esterne; forse sta davvero nascendo l’esigenza, sempre più dilagante, all’interno dell’uomo contemporaneo, di reagire attivamente agli stimoli culturali, di cercarli anche esternamente, di trasformare ciò che si è recepito aggiungendovi una connotazione personale.
Questo spiega il successo e la diffusione delle idee del professore marchigiano, e conseguentemente come sia necessario un cambiamento orientato verso un diverso sistema di istruzione sia in ambito scolastico che universitario, un sistema che permetta agli studenti di riconoscere se stessi in ciò che studiano e di applicare quelle nozioni alla vita reale, un sistema in grado di aprire le menti alla ricezione del mondo attraverso lo studio attivo di coloro che quel mondo lo hanno vissuto pienamente.
E’ un metodo di insegnamento contemporaneo che ci auguriamo cominci a diffondersi capillarmente proprio attraverso quegli strumenti mediatici in grado di raggiungere tutte le persone, così che studenti e professori imparino a camminare con lo stesso passo verso un mondo dove solo una mente giustamente stimolata diventa capace di godere concretamente della vita.
Qui di seguito i link per chiunque avesse voglia di approfondire.
https://www.facebook.com/cesare.cata?fref=ts
Maria Cristina Impagnatiello
Foto realizzate da Barbara Tanucci
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