Lucca Teatro Festival, i risultati

Quasi duemila presenze, decine di classi e di studenti coinvolti. Sedici spettacoli, quattro incontri pubblici, un laboratorio di critica e workshop per bambini: è questo il bilancio finale del Lucca Teatro Festival, svoltosi nella città medievale nell’arco di una settimana, e organizzato dalla Cattiva Compagnia teatro.

image«Tutto è iniziato con un gruppo informale di ventenni appassionati di recitazione – spiega Giovanni Fedeli, uno dei componenti della Compagnia. – Poi il rapporto si è stabilizzato e se ne sono aggiunti altri, con alle spalle una formazione: per noi il Festival rappresentava l’opportunità di emergere e di crescere, avviando un percorso professionalizzante».

Obiettivo raggiunto, sembra. Il Lucca teatro festival ha attirato l’attenzione dei media, ospitato artisti del calibro di Stefano Benni e Mariano Dolci, connettendo il livello locale a quello nazionale e coinvolgendo le scuole. «Siamo felicissimi dei risultati – esulta Tiziana Rinaldi, ideatrice dell’evento, nello stilare un bilancio a kermesse compiuta. – Per essere la prima edizione, la partecipazione è stata alta. In settimana l’affluenza era un po’ più bassa: ad esempio, avremmo gradito un pubblico maggiore per l’incontro di giovedì con Mariano Dolci, un uomo di spessore, che ha saputo trasmettere davvero tanto. Il sabato in compagnia Mario Bianchi è andato alla grande: il critico teatrale ha presentato un lavoro incentrato sui luoghi dell’immaginario giovanile, dal Mago di Oz ad Alice nel Paese delle meraviglie. E anche l’apertura con Benni è stata un successo, ma questo ce lo aspettavamo, conoscendo il personaggio».

All’interno del Festival si è svolto un concorso per studenti, invitati a produrre elaborati sul tema del Festival, Che cosa sono le nuvole: «Il titolo si riferisce al celebre cortometraggio di Pasolini – spiega Tiziana. – Ci piaceva, un po’ come per il Giffoni Film Festival, al quale ci siamo ispirati, che i ragazzi incontrassero e vivessero il teatro. Perché, a differenza del cinema, ogni rappresentazione è unica, ed è reale. In Italia non c’è una cultura diffusa del teatro. Lavorare con le scuole potrebbe essere una soluzione».

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Da qui, l’idea di coinvolgerle. Tre scuole per l’infanzia, elementari, medie, liceo artistico e scientifico hanno preso parte alla sfida: «Sono arrivati lavori di alta qualità – continua Tiziana – quadri complessi, elaborazioni artistiche da appendere al soffitto e vari cortometraggi. Gli insegnanti del liceo, come noi, temevano che i ragazzi snobbassero il festival perché troppo legato ai bambini, invece anche i grandi hanno partecipato con entusiasmo». Ogni istituto per grado è stato premiato: infanzia e elementari hanno vinto materiale didattico, ai singoli vincitori di medie e liceo sono stati invece offerti ingressi al Lucca Comics.

Il Festival ha promosso anche un senso di appartenenza al territorio: «Abbiamo le nostre radici a Lucca – conclude Rinaldi – e speriamo di far crescere il Festival, negli anni, fino a renderlo un’attrattiva nazionale. C’è ancora molta strada da fare, ma siamo ottimisti. Vorremmo espandere il raggio d’azione, coinvolgendo scuole al di fuori della Provincia, e ci auguriamo che le istituzioni continuino a supportare il progetto, come accaduto per questa prima edizione».

Filippo BernardeschiIO

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