Momenti di trascurabile felicità

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“La soddisfazione di infilare il braccio in fondo al frigorifero del bar o del supermercato e tirare fuori la bottiglia del latte con la scadenza più lontana, che qualcuno ha volontariamente coperto per farmi comperare la bottiglia con la scadenza più vicina”.

 

Momenti di trascurabile felicità: questo potrebbe essere uno di quelli.

Almeno, per me lo è nelle mie esplorazioni, munita di carrello, tra i vari ipermercati che affollano le nostri piccole e grandi città.
La conquista del prodotto con la scadenza più tarda, una passeggiata in una città liberata dal traffico che la intasa in una giornata di piena estate: questi, e molti altri, sono i momenti di trascurabile felicità che Francesco Piccolo tratteggia, come tante tessere di un puzzle ora salace, ora ironico, altre volte acutamente pungente, nelle pagine del suo libro, pubblicato da Einaudi nel 2012.

”Accompagnare al bancomat qualcuno che si conosce da una vita e non sentirsi obbligati a fare un passo indietro.”

Ai ”dieci minuti di felicità” di Chiara Gamberale, di cui abbiamo parlato il mese scorso, facciamo ora seguire le trascurabili felicità di Francesco Piccolo.

La ricerca di una felicità perduta lascia il passo qui al sapore agrodolce di una felicità quotidiana, da scoprire sotto la lente d’ingrandimento di chi sa svelarne rituali, piaceri… e certi inconfessabili segreti.
Questa è la felicità che trapela dalle pagine di Piccolo: una felicità fatta di cose semplici, di esperienze comuni, di piccoli gesti. Gesti compiuti da tutti, almeno una volta. E dei quali tutti, almeno una volta, abbiamo sorriso, con quel misto di soddisfazione e quel certo senso di onnipotenza che proviamo quando le cose vanno per il verso giusto. E sembrano andare così per un non precisato mirabolante caso del destino.

“Quando le persone che ti stanno facendo vedere le foto si rendono conto all’improvviso e dicono: e poi le altre sono tutte uguali, e la smettono”.
”«Gli sms dopo le undici di sera che dicono: dove sei?, che significano molto di più di quello che dicono»”.
Piccoli momenti di trascurabile felicità è una rassegna del quotidiano, nella quale ci riconosciamo e grazie alla quale – guardandoci dentro con una certa empatia – ci sentiamo vicini e simili al mondo che ci circonda.
Momenti da leggere con calma o tutti d’un fiato, uno di seguito all’altro, o ritornandoci di tanto in tanto, per scoprirci un pezzettino alla volta.
In questo vortice di pensieri, riflessioni, esperienze, ricordi e desideri, Francesco Piccolo sceglie una scrittura semplice, immediata, precisa e essenziale. E parlando a ognuno di noi, forse parla prima di tutto di se stesso, mettendosi in gioco, senza il bisogno di nascondersi dietro qualsivoglia autorità di scrittore.
“Quando quelli che ti salutano con i bacini ti danno davvero dei bacini con le labbra umide, sono molto abile a individuare il momento giusto in cui non mi guardano per passare il dorso della mano sulla guancia nel punto dove mi sembra di sentire l’umido.”
Piccolo offre ai suoi lettori un catalogo acuto, pieno di ironia, in cui piaceri nascosti, gioie inaspettate, desideri inconfessabili, pensieri illuminanti, si alternano e si passano fra loro il
testimone, tra parole piene di ironia ed altre che offrono pause di pensosa riflessione su di noi e gli altri.
Un libro in cui trascurabili felicità diventano la, non trascurabile, felicità di guardare con indulgenza e con un certo benevolo sorriso le piccole gioie che costellano il nostro personalissimo quotidiano.

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