Pubblichiamo il comunicato stampa che ci è arrivato sul Convention Pisa Tatoo
Si è chiusa il 21 settembre la quarta edizione del Pisa Tattoo Convention, manifestazione di tre giorni interamente dedicata alla cultura del tatuaggio che si è svolta, per il secondo anno consecutivo, negli ampi spazi dell’area Pisa Fiere (Area Ex Mitsuba), a pochi chilometri dalla città.
Ho seguito la Convention pisana sin dalla prima edizione, e al quarto anno dal suo esordio posso dire che il salto di qualità è stato fatto, e se ancora non può competere con le analoghe manifestazioni che si svolgono nelle grandi città, quella Pisa è sulla buona strada per farlo.
Al solito, varcata la soglia, a prevalere sulla musica e sul vociare dei visitatori è stato il concerto dei motorini a bobine delle tattoo machines, il continuo ronzìo ben noto a chi frequenta gli studi dei tatuatori.
Subito ho avuto la percezione che l’arte fosse presente in ogni sua forma: nelle performance di body modification di Alexandre Fuser, docente di Tecnica del Piercing, nel Burlesque sempre divertente e mai volgare di Lily de Non, nel didgeridoo di Jacopo Matti, nella mostra permanente Arti del corpo a cura dell’Associazione Arti e nell’art show Inspire, evento curato dall’artista pisano Luca Scopetti, che ha visto venti artisti provenienti da tutta Italia cimentarsi nella decorazione di grandi sagome a forma di teschio, leitmotiv della cultura del tatuaggio sin dalle sue origini.
I veri protagonisti della manifestazione, naturalmente, sono stati i tatuatori, che hanno dato spettacolo tatuando pezzi di altissima qualità. A rappresentare Pisa erano presenti, tra gli altri, Andrea Ganora e Francesca Bottone. Andrea è il primo tatuatore ad aver aperto uno studio a Pisa (nel 1993), Francesca è l’autrice della bellissima locandina di questa edizione della Convention.
Anche i servizi offerti meritano una nota positiva: parcheggi gratuiti, ristorazione varia ed impeccabile (c’era persino il carretto dei gelati), negozi di accessori, dischi e abbigliamento.
Un vero successo, insomma, riconosciuto anche a livello istituzionale: lo dimostrano il patrocinio del Comune di Pisa e le parole dell’assessore alla cultura Dario Danti, intenzionato a valorizzare questa espressione d’arte che, per dirla con parole sue, «significa anche socialità, incontro e cultura».
Roberto Cappai
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