Quando si parla di moda si parla di bello, ma soprattutto di un coefficiente di originalità e armonia, ed è una formula matematica perfetta. Non è dunque un caso che la fiera più importante dell’anno nel nostro territorio, e non solo, abbia dedicato ai numeri la sua esposizione: Pitti Lucky Numbers, ma ad avere i numeri fortunati non è solo il colosso fiorentino. Si chiama Matteo Proto è targato 1990 ed è l’ideatore di Bolgherieyeswear. Il giovane imprenditore toscano ha i numeri giusti per il successo e ha fatto dei suoi occhiali in ecowood la sua formula del bello, ecletticamente celata nei cinque piccoli cipressi del suo logo, nascosti nelle aste dei suoi capolavori, troviamo le sue carte vincenti: forte attaccamento all’avvolgente territorio toscano, mente brillante, voglia di innovazione, amore per la tradizione, e sfida a una vecchia icona per creare qualcosa di unico.
Come dice Robert Harling: «L’unica cosa che ci separa dagli animali è la nostra capacità di mettere accessori». Così il titolare del marchio di occhiali racconta quali sono i suoi segreti.
Matteo Proto quando e come nasce il suo progetto?
«Bolgherieyeswear nasce una domenica sera di maggio davanti ad una tavola imbandita e con un bicchiere di vino in mano. Tra una risata e una riflessione conviviale è scattato in me qualcosa, quel senso di sfida che mi ha spinto a dire: “Perché no? Voglio farlo!”. Per essere fedele alla mia promessa, dopo un altro bicchiere di vino e un grammo di coraggio in più, ho preso il telefono e ho inviato un sms all’unica persona che avrebbe potuto aiutarmi a rendere reale la mia idea: Francesco Belà. Il resto è storia di oggi».
Come è riuscito a reinventare e ad attualizzare un accessorio classico come l’occhiale, ma soprattutto quel è il punto di forza del suo prodotto?
«Un accessorio classico è qualcosa che non passa di moda, ma ogni tanto può passare inosservato. Un accessorio-icona è quello che rende la sfida più difficile: è icona, è ricercato, è riconoscibile, è unico. Senza le difficoltà non sarebbe stata una vera vittoria, non sarebbe stata una sfida vincente, ma soprattutto non avrei affrontato questa sfida con tutto me stesso nel cercare di ideare nuove forme e cercare nuovi materiali con i quali potermi distinguere dal resto della massa. Il nostro punto di forza è quello di dare al cliente un oggetto unico, creato interamente a mano e con pochi esemplari. Questo è quello che cerchiamo di fare ogni giorno per rendere il nostro prodotto unico e diverso».
In che modo Bolgherieyeswear è legato al territorio?
«Abbiamo usato un nome così importante nella storia del nostro territorio, Bolgheri, proprio perché tale doveva essere il nostro impegno. Il legame a questo piccolo luogo incantato, dove sembra che il tempo si sia fermato, nasce prima di tutto dal materiale. Al tatto sembra una barrique, per poi continuare sulle edizioni che presentiamo ogni anno, come la nuova Bolgherieyeswear2016 uvaggio, dove ogni occhiale prende il nome e il sapore di un vitigno. I sensi sono stimolati al tatto, al gusto creando così un mix di stile e trend».
Pensa che i materiali lignei ed eco-sostenibili soddisfino la clientela di tutte le età e perché?
«L’acquisto di un oggetto ecosostenibile gratifica tutte le persone indipendentemente dall’età, perché il gesto va ben oltre, ti lega in un certo senso alla natura che ti circonda e in cui vivi, è un gesto d’amore per te stesso oltre che per la natura».
Quali sono le difficoltà che deve affrontare un giovane imprenditore come lei, e che consigli dà a chi vorrebbe mettersi su questa strada?
«Non parlerei tanto di difficoltà quanto di spazio, ma soprattutto della capacità di formare squadre che credano nel progetto tanto da sentirsi partecipi di una stessa famiglia, con la consapevolezza di farla crescere e di crescere con lei. Se non ci fossero le difficoltà tutto rimarrebbe piatto e anonimo. Anche noi come brand abbiamo trovato e troviamo delle difficoltà, ma le usiamo per imparare e per meglio inseguire il nostro obiettivo. L’opportunità che noi cavalchiamo oggi è il cambiamento continuo e costante, mantenendo la nostra linea guida dritta e il nostro obbiettivo fisso. Il cambiamento ci permette di essere sempre pronti a cogliere opportunità e a vivere e a sognare nuove prospettive».
Quali progetti ci sono per il futuro di Bolgherieyeswear?
«I progetti per il futuro sono tanti. Il più importante, per adesso, è il primo monomarca Bolgherieyeswear. Come il nostro DNA vuole, dal momento che siamo legati a questo territorio, vogliamo riuscire a ricavare uno spazio nel centro storico di Bolgheri, anche se le richieste in altre città sono tante. Continueremo sì i contatti con i nostri dealer, ma cercheremo nei prossimi 12-18 mesi di dare spazio a una distribuzione più capillare sul territorio con il progetto dei franchisee. La novità più importante in questo futuro prossimo è di creare e lavorare su nuovi prototipi e campioni per altri accessori shoes&co. Molte sfide e molte ancora le nostre potenzialità in tal senso, ma il nostro credo rimane lo stesso: poche cose, fatte bene, distintive ed essenziali come i nostri valori e i nostri occhiali».
Eleonora Greco
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