“Il potere di una fervida fantasia è la componente principale di ogni operazione di magia.” Paracelso
Quanti di voi da bambini hanno sognato di diventare dei maghi? Il numero della donna tagliata a metà ha affascinato un po’ tutti nell’infanzia. Scommettiamo che qualcuno si è fatto perfino regalare per Natale il kit del piccolo prestigiatore!
C’è però chi questa passione l’ha nutrita con audacia ed impegno e ne ha fatto un mestiere. In questo numero vogliamo parlarvi di Federico Pieri, anche detto Mago Chico, classe 1978, un artista fuori dall’ordinario.
Federico vive a Collesalvetti, in provincia di Livorno, ma da anni gira l’Italia con il suo lavoro. È un prestigiatore professionista dal 1997 e nei suoi spettacoli combina molte discipline teatrali come la clownerie, la pantomima e la commedia dell’arte. È un artista poliedrico e sempre alla ricerca di nuovi stimoli, qualcuno di voi potrà perfino ricordarselo all’edizione 2011 del format televisivo Italian’s got talent.
Gli abbiamo fatto qualche domanda, incuriositi da questo insolito mestiere.
Ciao Federico, partiamo dal principio: quando hai capito che volevi fare il mago nella vita? C’è stato un episodio particolare?
Ho capito che volevo fare il mago alle scuole superiori. Ho iniziato ad appassionarmi a questa disciplina da solo. I primi giochi di prestigio li ho imparati registrando le performance di tutti i maghi che passavano in televisione e riguardando le immagini a rallentatore. Inoltre compravo libri e riviste che trovavo un pò ovunque. Inizialmente, mi vergognavo di questa mia passione e per diversi anni ho tenuto nascosto alla mia famiglia il fatto che volevo diventare un mago. Non so perchè, ma lo trovavo un hobby strano. Sono arrivato al punto di nascondere la mia attrezzatura magica ed andare a vedere i primi spettacoli di magia di nascosto. Poi, un giorno, mentre facevo un gioco di prestigio in classe (chiaramente i banchi di scuola, sono stati il mio primo palco), la mia professoressa di italiano mi vide e decise di presentarmi un ragazzo che aveva la mia stessa passione. Il mio nuovo amico mi fece entrare alla Corte dei Miracoli, un’associazione di prestigiatori livornesi, che tuttora sto frequentando.
Dove trova l’ispirazione per i nuovi numeri il Mago Chico?
Trovo ispirazione cercando di documentarmi il più possibile su nuove tecniche ed idee, tenendo sempre d’occhio il panorama internazionale. Io non mi definisco propriamente un prestigiatore, più che altro sono un fantasista. Questo vuol dire che non mi sento legato unicamente al gioco di prestigio, ma se vedo una performance che mi emoziona, mi metto in moto immediatamente per reinterpretarla a modo mio. Per questo motivo nel mio show coesistono diverse tipologie di spettacolo: bolle di sapone, ombre cinesi, disegni con la sabbia, giochi di prestigio, trasformismo.
Chi sono i tuoi punti di riferimento, i tuoi maestri (conosciuti dal vivo e non)?
Ho molti punti di riferimento e molti maestri ai quali devo rendere merito. In età adolescenziale sono stato follemente innamorato di Charlie Chaplin. Ricordo ancora quando vidi Luci Della Città: quella comicità e quella poesia mi colpirono al cuore. Per diversi anni sono stato affascinato da David Copperfield. Negli anni ’80 e ‘90 era la star della magia. Fece sparire la statua della libertà e in un’altra occasione volò sulla platea stupita del teatro come un novello Peter Pan. Parlando di maestri più “vicini” mi sento di dovere ringraziare Alberto Giorgi, un illusionista livornese, anche lui socio della Corte dei Miracoli, che, soprattutto all’inizio della mia carriera, mi è stato molto vicino, aiutandomi nelle prime regie.
Qual è la parte che preferisci del tuo lavoro?
Questo lavoro mi permette una molteplicità di esperienze diverse ogni giorno. Sono circa 20 anni che mi esibisco ed ho lavorato praticamente ovunque, dagli asili nido, alle case di riposo per anziani, sulle navi, sul treno, in grandi hotel a 5 stelle, nei più grandi teatri e nelle piccole sale di paese, in televisione e per strada. Grazie a questo lavoro ho avuto la possibilità di girare l’Italia, da Mondello a Bergamo. È questo soprattutto che amo, viaggiare.
Il Mago Chico che progetti ha per il futuro?
Per quando riguarda i progetti per il futuro, vorrei riuscire ad uscire fuori dall’Italia e portare la mia arte anche in giro per l’Europa. Unire il lavoro alla passione per i viaggi è un piccolo sogno nel cassetto che ho intenzione di realizzare a breve.
È bello poter vivere della propria arte.
Che dire di più?
Continua così Chico!
Chiara Lazzeri
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