La paura fa novanta
L’irriverente sitcom animata I Simpson, nata alla fine degli anni Ottanta dalla matita di Matt Groening, dedica un episodio di ciascuna stagione (esclusa la prima) allo speciale per la festa (tutta anglosassone, alla quale però tutto il mondo ha voluto uniformarsi) di Halloween, dal tiolo Treehouse of Horror, reso molto efficacemente in italiano con La paura fa novanta. Ciascun episodio è diviso in tre corti o sotto-episodi, in cui si dipanano tre situazioni diverse che hanno solitamente per protagonista un personaggio in particolare.
Tali puntate sono ricchissime di citazioni, principalmente cinematografiche e letterarie. Tralasciando qui i riferimenti e i chiari omaggi a film dell’orrore e di fantascienza (ma non mancano rimandi a commedie o film cult di vario genere), e in particolar modo alla serie televisiva Ai confini della realtà (The Twilight Zone), ci concentreremo sulle tante citazioni dal mondo della Letteratura presenti in questi episodi speciali. Anche se, c’è da dire, romanzi come Frankenstein di Mary Shelley o Dracula di Bram Stoker sono comunque ripresi attraverso la lente delle rispettive trasposizioni cinematografiche. Si escluderanno, inoltre, citazioni da forme affini alla letteratura, come le produzioni teatrali o i fumetti (ricordiamo che Matt Groening è innanzitutto un fumettista, oltre che l’ideatore dei Simpson e dei Futurama), su tutti Peanuts, in Italia più conosciuto col nome di uno dei protagonisti, Snoopy, il cagnolino che sogna di diventare scrittore.
Facciamo quindi una rapida carrellata dei riferimenti letterari presenti negli speciali di Halloween dei Simpson, passando in rassegna una serie di autori e titoli. Mettetevi comodi e, prima di entrare nel vivo, godetevi questa chicca, detta così, en passant: vi siete mai chiesti perché i Simpson sono gialli? Lo spiega il blog della Fox, l’emittente televisiva che manda in onda la serie negli USA, adducendo un motivo squisitamente commerciale: grazie al loro colore della pelle, la famiglia animata più famosa d’America è maggiormente riconoscibile da chi fa zapping!
Citazioni letterarie, dicevamo… Bene. Ne spulceremo un bel po’, cominciando proprio dall’inizio, ossia dall’introduzione al primo episodio di Halloween, ancor prima della sigla (chi non conosce lo jingle dei Simpson?), dove Marge compare sul palcoscenico di un teatro per avvertire che la puntata sarà particolarmente paurosa, e potrebbe impressionare in particolar modo qualche bambino. Ebbene, è la parodia della scena iniziale di Frankenstein, film del 1931 diretto da James Whale, tratto dal celeberrimo romanzo di Shelley.
Il topos del mostro creato dal dottor Victor Frankenstein, sempre attraverso la mediazione cinematografica, ritorna pure in altri speciali di Halloween, come nel terzo corto del secondo episodio, Se solo avessi un cervello, in cui la materia grigia di Homer è impiantata dal Signor Burns e il suo fedele Waylon Smithers in un robot da impiegare nella centrale nucleare di Springfield; oppure nel quattordicesimo speciale, in cui il goffo scienziato Professor Frink resuscita il cadavere del padre, manco a farlo apposta con la stessa energia elettrica con cui viene animato il mostro di Shelley, trasformandolo in Frinkenstein, nome a caso che dà il titolo anche al corto in questione. Tornando invece al primo episodio della serie horror dei Simpson, nella prima parte intitolata La casa dell’incubone (Bad dream house), le asce che brandiscono Homer, Maggie, Lisa e Bart, e il fatto stesso che la casa sia costruita su un cimitero indiano, sono chiaramente una citazione a The Shining, il romanzo di Stephen King, da cui Stanley Kubrick ha poi tratto il celebre film con uno straordinario Jack Nicholson. Tuttavia, dal romanzo e dal film prende ancor più a piene mani il corto della sesta stagione intitolato The Shinning (altro nome totalmente a caso), in cui il Signor Burns affida ai Simpson la custodia della sua dimora, un tempo luogo di sepoltura indiana…
Edgar Allan Poe, probabilmente sul podio tra i gusti letterari di Matt Groening, è l’autore più citato della prima puntata di Halloween. Nel primo mini-episodio, il già menzionato La casa dell’incubone, il fatto che la casa si autodistrugga rimanda in maniera lampante a La caduta della casa degli Usher, racconto dello scrittore statunitense; mentre in una scena della terza parte, Il corvo, si scorgono i nomi di alcune sue opere: Il pozzo e il pendolo, Il cuore rivelatore e La lettera rubata; infine, nelle prime scene della stessa sequenza, sul tavolino accanto a Homer compare un contenitore di liquore a forma di barile, con una targa che reca scritto “The Cask of Ammontillado”, ossia Il barile di Ammontillado, altro celebre racconto di Poe.
E ancora: l’episodio La zampa di scimmia, all’interno del secondo speciale della serie La paura fa novanta, in cui Lisa sogna di essere in Marocco con la sua famiglia, e Homer compra da un misterioso venditore una zampa di scimmia che si rivelerà essere magica, è tratto dall’omonimo racconto dello scrittore inglese William Wymark Jacobs.
La trafila potrebbe continuare ancora a lungo, tra scrittori e opere più o meno noti. Ricorderemo Dracula di Bart Simpson, terzo episodio del quarto speciale, che sia nel titolo sia nell’aspetto del Signor Burns in versione vampiro (anche se già normalmente il vecchio miliardario ne assume le sembianze), è un omaggio a Dracula, il popolare romanzo scritto dall’irlandese Bram Stoker nel 1897 e liberamente ispirato alla figura di Vlad III principe di Valacchia, ma certo anche in questo caso filtrato attraverso la restituzione cinematografica, riferendoci qui in particolar modo al film del 1992 prodotto e diretto da Francis Ford Coppola.
Nel secondo episodio dell’undicesimo speciale di Halloween, intitolato I racconti paurosi possono avverarsi, c’è posto anche per la versione horror di alcune celebri fiabe, citate sempre in chiave parodica, o meglio tragicomica, tra cui Riccioli d’Oro e i tre orsi (in cui la piccola Riccioli d’Oro finisce però con l’essere sbranata dagli orsi), Hänsel e Gretel, interpretati da Bart e Lisa, e Raperonzolo, con Homer che tenta di arrampicarsi lungo la treccia della principessa, ma essendo troppo pesante finisce solo per strapparle i capelli e lo scalpo!
Non manca neppure la parodia dei personaggi di Harry Potter, protagonisti dei libri di Joanne Rowling, dei quali Matt Groening e company si fanno beffe con la loro versione simpsoniana nel terzo segmento del dodicesimo capitolo dell’orrore, intitolato Maghi maghetti. Il risultato è una spietata caricatura della saga sul giovane apprendista mago, che fa la sua comparsa tra gli studenti della scuola di una fantomatica Springwart (leggi in realtà scuola elementare di Springfield).
Tra gli altri romanzi variamente citati, ma sempre attraverso i rispettivi film che ne sono derivati, troviamo Io sono leggenda di Richard Matheson (anche se tutti, compreso chi scrive, collegano questo titolo piuttosto alla brillante performance di Will Smith) e Fight Club di Chuck Palahniuk nel celebre episodio di Homer e i suoi cloni che escono da un’amaca (ma credo che stiamo pensando piuttosto all’interpretazione di Brad Pitt ed Edward Norton, diretti da David Fincher).
Come non associare, poi, Montgomery Burns allo Scrooge di Christmas Carroll, il famoso romanzo di Charles Dickens? E infatti, in Quattro decapitazioni e un funerale (il titolo ricalca quello del film Quattro matrimoni e un funerale), secondo spezzone del quindicesimo episodio di Halloween, il proprietario della centrale nucleare si chiama proprio Ebenezer, nome di battesimo dell’avaro finanziere londinese protagonista di Canto di Natale.
Peraltro, nella prima parte della medesima puntata, La zona Ned (Flanders, ovviamente), parodia di un altro libro di Stephen King, La zona morta, il titolo del corto riprende quello originale del romanzo, The Dead Zone, ripresa ancor più evidente e divertente se si mette a confronto col titolo inglese della vicenda narrata dal cartone animato, The Ned Zone!
Infine, notiamo come la citazione letteraria, e quindi l’omaggio a grandi scrittori della letteratura di tutti i tempi da parte degli sceneggiatori dei Simpson, passi in alcuni casi anche attraverso la finezza del richiamo al solo titolo, a prescindere dalla trama: nel quinto episodio de La paura fa Novanta, il titolo del secondo corto, Tempo e punizione, si rifà a quello di Delitto e castigo dell’immenso Fedor Dostojevskij, romanzo che nella traduzione inglese è reso con Crime and punishment, come appunto fedelmente titola l’originale storia dei personaggi gialli più amati della TV (da leggere tivì con la caratteristica intonazione di Tonino Accolla, voce storica di Homer nel doppiaggio italiano, fino alla sua prematura scomparsa nel luglio del 2013).
Francesco Feola