PISA – Il 31 dicembre 2016 sarà l’ultimo giorno da direttore artistico per le attività musicali del Teatro Verdi di Pisa del M° Marcello Lippi che dovrà passare il testimone ad un nuovo direttore artistico che entrerà in carica il prossimo 1 gennaio 2017. Una scelta senz’altro sofferta da parte dell’amministrazione del teatro pisano, dato l’ottimo risultato dell’operato di Lippi nelle sei Stagioni Liriche che portano la sua firma (o, come lo definisce il Presidente della Fondazione Teatro di Pisa Giuseppe Toscano, «il miracolo»), ma inevitabile e che in ogni caso ci si augura che porterà nuove energie al Teatro Verdi.
Augurio che al momento attuale sembra doversi concretizzare, dato che la nomina di direttore artistico è stata conferita al M° Stefano Vizioli. Diplomato in pianoforte col massimo dei voti e la lode al Conservatorio di San Pietro a Majella in Napoli, la figura di Vizioli è principalmente nota per la sua attività di regista operistico, carriera pressoché ininterrotta dal debutto nel 1979 con L’impresario delle Canarie di Domenico Sarro per il Festival di Opera Barga. A questa produzione sono seguiti circa cinquanta spettacoli operistici, allestiti in Italia e all’estero: dal Teatro alla Scala di Milano (ricordiamo il Don Pasquale del 1994, diretto dalla formidabile bacchetta di Riccardo Muti) al Théâtre des Champs Elysées di Parigi, dal Teatro dell’Opera di Roma al Teatro Colon di Buenos Aires, per non citarne che alcuni.
Interessante ricordare la sua presenza in qualità di regista nelle scorse Stagioni Liriche del Teatro Verdi di Pisa, dove ha diretto gli allestimenti de L’Incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi (1993), Acis and Galatea di George Friedrich Handel (2004), Semiramide di Gioachino Rossini (2005) e Falstaff di Giuseppe Verdi (2006), fattore che gli sarà senz’altro d’aiuto nella sua futura attività di direttore artistico.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione, il M° Vizioli ha sottolineato la sua volontà di porre il proprio operato come direttore artistico nel segno della continuità rispetto a quello di Marcello Lippi, andando a implementare o migliorare le situazioni che lo necessitano, ad esempio intrecciando ancor di più le tre Stagioni del Teatro Verdi (lirica, prosa e danza) al fine di realizzare spettacoli di livello sempre maggiore, oppure rendendo ancor più affiatata la collaborazione con i teatri di Lucca e Livorno e aggiungendo collaborazioni con teatri al di fuori del territorio toscano.
Quello di Vizioli è un doppio sguardo, doppiamente penetrante e doppiamente interessante: da una parte rivolto verso la continuità con la passata direzione artistica, dall’altro cercando già nuovi orizzonti, prestando attenzione ora alle realtà culturali locali (associative e istituzionali), ora a quelle extra-regionali se non addirittura internazionali. Solitamente non è lecito fare pronostici, ma in questo caso credo di poter affermare con tranquillità che il futuro del Teatro Verdi ci riserverà grandi sorprese e soddisfazioni e che riuscirà davvero a integrarsi totalmente con il tessuto culturale cittadino fino a diventare, per usare le parole del M° Vizioli, «la casa della città».
Luca Fialdini
lfmusica@yahoo.com
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