Una creazione corale firmata da Marco Martinelli ed Ermanna Montanari per raccontare il “pantano” delI’Italia di oggi in relazione alla “speranza” risorgimentale inscritta nella musica di Verdi.
PISA – Dopo l’intenso ed emozionante Maryam che ha aperto la Rassegna Teatri di Confine martedì sera al Nuovo, il Teatro delle Albe è ora in scena al Verdi, in cartellone nella Stagione di Prosa con Va Pensiero: sabato sera ( 2 febbraio) alle ore 21 e domenica pomeriggio (3 febbraio) alle ore 17.
Va Pensiero, produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro delle Albe /Ravenna Teatro, in tournée fin dall’ormai lontano debutto in prima nazionale al Teatro Storchi di Modena nel novembre del 2017, è una creazione corale, ideata e diretta da Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, che racconta il “pantano” delI’Italia di oggi in relazione alla “speranza” risorgimentale inscritta nella musica di Giuseppe Verdi. Uno spettacolo popolare ed epico, autentico ed arioso, diretto e asciutto, di cui è intensa protagonista Ermanna Montanari (che proprio per la sua interpretazione in Va pensiero – e in Fedeli d’Amore – ha vinto il Premio UBU 2018 come miglior attrice) insieme con Alessandro Argnani, Salvatore Caruso, Tonia Garante, Roberto Magnani, Mirella Mastronardi, Ernesto Orrico, Gianni Parmiani, Laura Redaelli, Alessandro Renda, con incursioni sceniche di Fagio e Luca Pagliano. La compagine corale cui sono affidate le arie verdiane è il Coro Laboratorio Lirico San Nicola diretto dal Maestro Stefano Barandoni (durante la tournée lo spettacolo si avvale della collaborazione di cori di volta in volta legati al territorio). Le musiche originali sono di Marco Olivieri; arrangiamento e adattamenti musicali sono di Stefano Nanni, accompagnatore e Maestro del coro; scene di Edoardo Sanchi, costumi di Giada Masi, disegno luci di Fabio Sajiz.
Il testo si ispira ad un fatto di cronaca accaduto alcuni anni fa, quando Donato Ungaro, vigile urbano a Brescello, si fece licenziare pur di mantenere la propria integrità di fronte agli intrecci di mafia, politica e imprenditoria collusa, quegli intrecci poi emersi clamorosamente nel processo “Aemilia” contro la penetrazione ‘ndranghetista. In Va pensiero la vicenda di Ungaro «è trasfigurata, – spiegano Marco Martinelli ed Ermanna Montanari – spostata in una cittadina immaginaria dell’Emilia-Romagna, intrecciata ad altre storie e altre figure di questo conflitto che sporca e insanguina la nostra terra che ha visto nascere il socialismo e le cooperative. Il modello era quello di Charles Dickens, era il romanzo dell’Ottocento. Verdi, come musica in cui è inscritta la “speranza” risorgimentale, Dickens come modello narrativo, che nel suo grandioso raccontare la Londra nera, cupa, degli assassini, del malaffare, riesce sempre a trovare il modo di far passare la luce. La storia di Ungaro dà speranza, è un racconto alla Dickens due secoli dopo: paesaggio in nero con fiammella finale.»
«Uno dei più importanti tentativi di questi anni di cogliere il tempo che stiamo attraversando, forse del primo vero dramma scritto oggi sull’Italia di oggi – ha scritto Renato Palazzi – Un affresco vasto e ambizioso di ciò che siamo, costruito con un’asciuttezza rigorosamente brechtana, didascalie luminose che annunciano il tema delle varie scene, piccoli cori dei personaggi che riassumono e commentano ciò che accade. L’andamento è interrotto di tanto in tanto dagli interventi di un vero coro, che in uno struggente contrasto intona intense arie verdiane, e da spezzoni onirici, soprattutto apparizioni notturne mascherate che si presentano alla coscienza della “zarina”, potente sindaco della cittadina, complice dei profittatori, ma in un suo modo stranamente sfuggente e contradditorio. »
È davvero da non perdere Va pensiero, 2 ore e mezzo che coinvolgono, emozionano, catturano, in una sapiente alternanza di toni ora lirici ora grotteschi ora cupi. Un atto poetico di resistenza civile.
Biglietti in vendita al Botteghino del Teatro Verdi e nel circuito Vivaticket.
Per informazioni tel 050 941 111 www.teatrodipisa.pi.it
Fonte: comunicato stampa
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