Mangiare una pappa al pomodoro con “l’olio bono” e ingredienti rigorosamente biologici a km. zero, seduti nel verde, ascoltando ottima musica e immersi tra profumi di erbe aromatiche, è possibile. Potete ordinare un panino con Olive nere, uovo sodo, pomodori e insalata, oppure insalate miste di vari tipi e centrifugati di frutta e di verdura, macedonie o frullati, ed ancora Grano etrusco con carote, zucchine, ravanello e uova sode. Le combinazioni in realtà sono molte e cambiano ogni giorno.
In Via Provinciale Vicarese, 62 a Ghezzano, dove i pisani ricordano “che c’era un distributore di benzina”, e, una volta dismesso l’area è rimasta abbandonata per anni e lasciata in completo disuso, l’Azienda Agricola Ti Coltivo, ci ha fatto la propria sede, o meglio, la propria Casa, come amano chiamarla i giovani soci: Alessandro Di Fonzo, Livio Usai, Valeria Morisco, Francesco Manciocco, Francesco Paolicchi, tutti agronomi.
In realtà l’ambiente trasmette proprio aria di casa, mangiare o fare la spesa è piacevole e confortevole. Lo spazio comprende aree all’aperto, aree coperte ed altre ancora chiuse. I 5 giovani soci, agronomi come abbiamo già detto, hanno iniziato fondando un Azienda Agricola Toscana che coltiva direttamente terreni situati in parte nel comune di San Giuliano Terme ed in parte a Follonica. I terreni sono stati scelti e analizzati per verificare che non ci fossero residui chimici pericolosi, dopodichè sono iniziate le coltivazioni, scegliendo un tipo di produzione naturale che esclude l’uso preventivo di fitofarmaci. La mission è semplice e chiara: coltivare nel massimo rispetto ambientale e vendere direttamente ai clienti.
Per arrivare a ciò i 5 giovani usano prepotentemente le nuove tecnologie, mail list, social, sito, e pubblicità outdoor tradizionale. Sviluppano anche una App per smartphone, ma quando sono sui loro terreni a coltivare dimenticano di essere proiettati nel futuro ed usano sistemi che pensavamo superati. Anche l’uso di serre è stato eliminato perchè Ti Coltivo ama un’agricoltura che non vuole forzare le colture ed i tempi. A questo proposito però facciamo qualche domanda ad Alessandro Di Fonzo.
Ciao Alessandro, parlando della vostra scelta di non usare le serre, volevamo chiedere, considerando i livelli a cui è giunta oggi l’agricoltura, (pesticidi, coltivazioni intensive, droni ecc) l’uso delle serre sarebbe comunque una pratica semplice e antica, non particolarmente aggressiva, perchè quindi avete scelto di eliminare anche queste? spiegate bene, ai nostri lettori, qual’è la filosofia che sta dietro alla vostra azienda e alla vostra idea di agricoltura
Facciamo un prodotto solo naturale e quindi senza alcuna forzatura dei cicli biologici non solo per avere la massima salubrità ma anche per avere un prodotto di elevata qualità organolettica. Di conseguenza anche se esistono tecniche non particolarmente impattanti il prodotto che ne deriva non è buono come quello fatto secondo natura.
Difficile spiegare questo concetto in poche parole, ci vorrebbe un trattato a parte. La biodiversità è fondamentale per l’equilibrio ecologico dell’ambiente, la cementificazione delle città e l’inquinamento la hanno ridotta in maniera ingente. Noi cerchiamo di ripristinarla non utilizzando prodotti chimici (tanti insetticidi usati in agricoltura uccidono non solo il patogeno di interesse ma agiscono a larga scala andando a colpire tutti gli insetti in genere anche quelli non dannosi per la pianta) e introducendo o reintroducendo insetti “buoni” nei ns terreni che poi vanno a combattere la presenza degli insetti cattivi. Ripristiniamo cioè un sistema predatori prede oramai scomparso.Contribuiamo ad aumentare la biodiversità in quanto non facciamo campi di monocoltura (specializzazione agricola sempre più diffusa) ma per esigenza di produrre tante verdure diverse utilizziamo ed andiamo a piantare tante specie vegetali distinte.
Abbiamo due grosse difficoltà: lavorare sotto il cielo e quindi avere delle difficoltà di raccolta in giornate come queste (ma questo è estendibile a maggio parte dell’agricoltura) e soprattutto, come indicato precedentemente nella risposta riguardo la biodiversità, coltivare un campo con tante specie vegetali differernti è molto complicato in quanto le necessità delle piante possono cambiare nell’arco di pochi metri invece che avere ad esempio un ettaro di piante tutte uguali e con la stessa medesima problematica o necessità
Sappiamo tutti quale sarà la fine mantenendo l’attuale condotta dell’uomo. Ovviamente non sarà solo un certo tipo di agricoltura responsabile della fine del mondo, ma da studi recenti di cui si è parlato in un convegno internazionale sull’ambiente si fa riferimento al fatto che se entro dieci anni non ci sarà un’inversione di tendenza importante siamo praticamente spacciati. Anche per questo, sapendo bene qual è il ciclo della plastica in negozio usiamo solo packaging biodegradabile e che quindi viene gettato nell’organico.
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