Il Trio Cantagallo è un Trio acustico pisano che nasce nel novembre del 2015, formato da Andrea Giorgelli (voce), Giovanni di Bella (chitarra) e William Succi (cajon).
Anche se nato da poco il Trio è riuscito ad esibirsi live in molti locali di Pisa, provincia e oltre (Caffè Letterario Voltapagina, Leningrad cafe, Porton Rosso, Ex Wide, Circolo Bouffet, Circolo “Il botteghino”, Neibar Laboratorio, Musica W Festival e altri) e a farsi conoscere suonando in modalità “cappello” per le strade della città di Pisa e non, portando la propria musica anche all’orecchio di un pubblico molto più vario e più ampio. Il repertorio del gruppo è il frutto dello studio e della rivisitazione di pezzi che spaziano nel tempo e nelle culture musicali, dalla musica più attuale e conosciuta fino a swing, jazz e musica leggera.
Andrea, voce del gruppo, racconta un po’ di storia e aspettative riguardo il futuro di questo scoppiettante trio
Trio Cantagallo: come mai la scelta di questo nome? Vi siete giurati fedeltà musicale presso l’Autogrill del Cantagallo?
«In realtà la storia è anche più semplice, l’autogrill non c’entra. E ti dirò anche che stiamo pensando di cambiare il nome.
Inizialmente non sapevamo ancora come chiamarci e stavamo per cominciare a fare le prime serate, diciamo che non è il massimo non avere un nome se devi andare a suonare da qualche parte.
Quindi abbiamo scelto Trio Cantagallo cercando di rappresentarci. Ci piaceva l’idea di cantare per le strade e coinvolgere la gente che passava. Come il Cantagallo di Robin Hood, musicare il pomeriggio o la serata di qualcuno, dargli qualcosa di nostro».
Come nasce il progetto e con quali obiettivi?
«Il progetto nasce dalla voglia di cantare e suonare insieme, di girare un po’ per i locali e di trovare una propria personalità musicale. Da quando abbiamo cominciato circa un anno fa siamo cresciuti tanto dal punto di vista musicale, ed ogni volta che suoniamo cerchiamo nuovi spunti. Quindi il nostro progetto in realtà siamo anche un po’ noi stessi, ci aiutiamo fra di noi e ci arricchiamo un po’, sia da un punto di vista musicale che personale».
Come mai la scelta di fare Busking? Vi sentite più artisti di strada oppure band da locale?
«A noi piace tanto il Busking, o cappello, perché ci permette di suonare (che è una delle cose che ci piace fare) e di entrare nell’orecchio delle persone, anche se per poco tempo. C’è chi si ferma ed ascolta un pezzo o due o chi passa di sfuggita. Chi vuole lascia qualcosa, un contributo, qualsiasi cosa. E’ per questo che ci piace molto, perché è per tutti e nessuno è costretto a pagare un biglietto.
Nell’ultimo periodo abbiamo suonato prevalentemente nei locali di Pisa e provincia anche perché il freddo invernale rende più difficile suonare all’aperto. Lo spettacolo, a seconda se siamo in Busking o in un locale, cambia. Ma sappiamo già dirvi che torneremo sicuramente a suonare per le strade con l’arrivo della primavera».
Quali sono i pezzi che eseguite più spesso nel vostro repertorio?
«Quando suoniamo cerchiamo di variare spesso la scaletta, per fare in modo di rendere lo spettacolo sempre accattivante. Se dovessimo dire quali pezzi eseguiamo più spesso direi che fra questi ci sono quelli del repertorio della musica leggera, Swing, Jazz e Bossanova, ma non tralasciamo mai pezzi più nuovi, il pubblico reagisce bene ad entrambi, principalmente perché è un pubblico attento il più delle volte. Per noi è importante rendere ogni pezzo nostro; nostro arrangiamento e nostro stile».
Avete in cantiere dei vostri inediti e/o la previsione di realizzare un vostro disco originale?
«Abbiamo fatto un inedito che potete sentire ogni tanto durante i nostri concerti. Per quanto riguarda il disco direi che sicuramente registreremo qualcosa, anche perché è molto utile sia per strada che nei locali. Sarà uno dei prossimi passi».
Qual è la sfida del Trio Cantagallo per il 2016?
«Ovviamente suonare il più possibile nei locali e per le strade d’italia!».
Chi è il vero gallo del trio?
«Direi che ognuno di noi ha la sua parte di gallo in sé. Presi da soli siamo tre giovani musicisti con tanti progetti, ma tutti e tre insieme diamo vita al gallo che scorrazza, suona e canta per le vie della città».
Virginia Villo Monteverdi
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