Intervista allo studio UNOADUE.
Parlano Rita Giannandrea e Sara Pelacchi
Oggi si parla tanto di giovani donne imprenditrici e dell’importantza di tornare ad un artigianato di alta qualità che sappia far valere l’eccellenza del made in Italy, come è all’ordine del giorno il dibattito sulla necessità di dare spazio a giovani talenti, creando un mercato più stimolante e competitivo.
Ecco, a Pisa ci sono due talentuose model makers che hanno scelto di fare della loro passione la loro avventura lavorativa.
Si chiamano Sara Pelacchi e Rita Giannandrea, sono due giovani donne architetto e la loro sfida si chiama UNOADUE.
Arch. Sara Pelacchi nasce a Lecco (LC) il 6.6.1981, dopo la maturità scientifica si laurea in Architettura con il massimo dei voti all’Università degli Studi di Firenze nell’ a.a. 2007-2008. Collabora dai tempi dell’università con studi di architettura, società di ingegneria ed enti pubblici quali l’università. Negli anni ha progettato e realizzato con successo plastici e prototipi frequentando laboratori specializzati e acquisendo così una cospicua esperienza sul campo. Insegna Modellistica presso lo IED di Firenze.
Arch. Anna Rita Giannandrea nasce a Putignano (BA) il 23.5.1981, dopo la maturità artistica si laurea in Architettura con il massimo dei voti all’Università degli Studi di Firenze nell’a.a. 2006-2007. Collabora come architetto presso lo studio Stoppioni e, successivamente, come model maker nella sala plastici dello studio Massimiliano Fuksas e associati. Cresciuta in un paese di provincia noto alle cronache nazionali per il carnevale e per i suoi carri allegorici ha sempre pensato che nulla, men che meno la fantasia potesse essere ridotta a due dimensioni, ne occorrono almeno tre!
Il loro studio si chiama UNOADUE ed è un laboratorio artigiano specializzato nella realizzazione di modelli, plastici e prototipi, che nasce dalla passione di queste due giovani donne architetto. La qualità del lavoro è garantita dall’esperienza, dalla professionalità e dalla manualità coadiuvate dall’utilizzo di strumentazioni, di materiali e di tecnologie all’avanguardia. UNOADUE realizza modelli di studio, di presentazione, di vendita, destinati ad una committenza che va dallo studente universitario, al libero professionista, dagli enti pubblici e privati, ai cultori della materia in genere.
Due giovani donne architetto e imprenditrici in erba. Realizzazione di plastici e modelli in scala, un settore molto speciallizato. Perché questa scelta?
Quella di diventare model maker è stata una scelta ponderata ma allo stesso tempo quasi “obbligata” data la nostra forte passione nel realizzare plastici. Già durante gli anni universitari ci siamo dedicate alla realizzazione di modelli, prima per gli amici poi su commissione. Poi, dopo aver conseguito la laurea in architettura e dopo aver collaborato in studi di progettazione come architetti, abbiamo avuto le conferme che ci servivano. Quello che più ci piace di questa professione è il lato pratico, il poter “toccare con mano”, il veder crescere fisicamente un progetto per poi avere la possibilità di apprezzarlo nella sua interezza e tridimensionalità.
Come vi siete incontrate e da dove è nata l’idea di intraprendere questa avventura professionale?
Ci siamo incontrate durante gli anni dell’università, a Firenze, ma quello che ha fatto sì che ci conoscessimo non è stato tanto l’essere coetanee o l’avere degli amici in comune quanto la stessa propensione e passione nel fare plastici. Dopo un po’, infatti, attraverso il passaparola abbiamo appreso entrambe di non essere “sole”!!! Così abbiamo deciso di collaborare, all’inizio tutto è nato come un hobby, cui dedicarci nel fine settimana o nei ritagli di tempo libero, per poi giungere alla conclusione di volerne fare il nostro mestiere… e così è stato. Siamo cresciute professionalmente collaborando in studi specializzati nella realizzazione di plastici e con il giusto bagaglio di esprienza abbiamo deciso di fondare UNOADUE.
Qaunto è stato difficile mettere in piedi questo progetto in un momento di crisi economica e professionale così diffusa?
Effettivamente il momento storico che stiamo vivendo non è particolarmente florido nè tantomeno stimolante per chi decide di intraprendere “un’avventura lavorativa”. Agli occhi di molti la scelta di aprire un laboratorio artigiano in questo periodo sarà sembrata “coraggiosa” o “sciagurata”……a noi è sembrata, invece, l’unica decisione sensata, dettata in primis da un forte entusiasmo ma anche dalla consapevolezza di non avere una reale e concreta alternativa. C’è da specificare che, a parte la nostra determinazione e perseveranza, è stato provvidenziale l’esserci aggiudicate un finanziamento di fondi europei: non è stato facile, ci sono state imposte delle condizioni molto rigide, la trafila si è prolungata più del previsto e non abbiamo potuto pubblicizzarci per oltre un anno, ma l’esserci aggiudicate i fondi ci ha permesso di acquistare le strumentazioni del laboratorio.
Cosa vi appassiona del vostro lavoro? Gli aspetti più stimolanti?
Sono tanti gli aspetti dell’essere model maker che ci appassionano! Del nostro mestiere ci piace la varietà; il fatto che ogni giorno abbiamo la possibilità di lavorare al computer, magari di usare la sega circolare, per poi “settare” una macchina a controllo numerico, passando magari in cabina di verniciatura per dipingere un pezzo….insomma, non ci si annoia! Ma il fattore più stimolante è che ogni modello che ci viene commissionato sarà il risultato di una serie di scelte che porteranno ad un pezzo unico, frutto della competenza di due professioniste e della creatività e manualità di due artigiane.
Il progetto o lavoro che ad oggi vi ha dato maggiore soddisfazioni?
Non sono pochi i lavori che ci hanno dato soddisfazione (abbiamo realizzato ricostruzioni storiche, interi negozi a marchio Prada, modelli interamente in legno, ecc), ma uno in particolare ha segnato una svolta nella esperienza di UNOADUE. Nel 2012 abbiamo partecipato con uno studio di Pisa ad una gara di progettazione, in caso di vittoria avremmo realizzato il modello dell’edificio in scala molto dettagliata. La gara è stata vinta e il plastico aveva tutte le caratteristiche che un modello può avere (scala di dettaglio, parti realizzate con tecnologie diverse, porzioni apribili, illuminazione a led, ecc).
Per la prima volta insieme abbiamo avuto l’opportunità di ingegnerizzare e realizzare ingegnerizzato un modello molto complesso con grande soddisfazione per il risultato finale. Ma c’è un altro motivo per cui questo plastico ha segnato la storia di UNOADUE… eravamo ormai da diversi mesi alla ricerca di un fondo per il laboratorio con scarsi risultati. Le dimensioni di questo modello ci hanno obbligato a velocizzare la ricerca (sarebbe stato impossibile farlo uscire da qualsiasi porta “normale”) e, con un po’ di fortuna, non ci siamo dovute “accontentare” ma siamo riuscite a trovare quello che, tra tutti gli spazi lavorativi visti, aveva effettivamente tutte le caratteristiche che cercavamo e ad oggi è il nostro laboratorio!
Avete fatto una precisa scelta: il recupero di una dimensione più artigianale, dalla forte componente manuale? Quanto ciò vi aavvicina alla profesione di architetto?
Il mestiere dell’architetto è poliedrico e copre molti ambiti. Entrambe abbiamo avuto esperienze in studi avviati di progettazione, ma entrambe non ci siamo appassionate molto al lato burocratico e di compromesso che spesso caratterizza il mestiere. Al contrario grande fin da subito è stato il nostro interesse verso il lato più pratico in assoluto del mesteire di architetto, ovvero la modellistica. Il plastico è uno strumento fondamentale (anche se rappresenta uno dei primi tagli che vengono fatti nel settore) di affiancamento al progettista. Il model maker è un interprete del progetto, ovviamente non sul lato tecnico (il progetto non viene mai stravolto), ma ci sono una serie di scelte che posso portare a risultati diversi (in base alla scelta dei materiali, alla resa cromatica, alle lavorazioni, ecc). Se uno stesso progettista facesse fare il modello dello stesso progetto a più model makers, i risultati finali sarebbero diversi tra di loro (ripeto, non per l’oggetto rappresentato, ma per le modlaità della sua stessa rappresentazione). Il fatto di avere una formazione così tecnica rappresenta senza dubbio un punto di forza a nostro favore, a partire dal linguaggio per interfacciarsi alla committenza, passando alle competenze nella lettura dei supporti grafici, fino all’ interpretazione del disegno e alla capacità di sintesi nel realizzarlo.
I vostri strumenti del mestiere?
Il primo strumento che “ci appartiene” è senza dubbio il taglierino. All’interno del laboratorio abbiamo utensili e macchinari di micro – falegnameria (traforo, sega circolare, sega a nastro, pialla, ecc) e soprattutto due macchine a controllo numerico (una fresa e una macchina per il taglio e l’incisione laser). Abbiamo anche una piccola cabina di verniciatura. Uno strumento da non tralasciare è il computer, buona parte di ogni lavoro la passiamo comunque davanti ad uno schermo.
Prospettive di crescita e futuri progetti?
UNOADUE è ancora molto giovane, così come giovani siamo noi. Abbiamo molti progetti (e molte speranze!) per il futuro. La cosa importnte è non demoralizzarsi e non perdere l’entusiasmo, cosa non semplice a volte. L’esigenza primaria in questo momento è quella della visibilità, per questo partecipiamo a concorsi e/o ci iscriviamo a fiere dell’artigianato o comunque attive nel settore. Da poco siamo state selezionate per partecipare dal 14 al 17 maggio alla Mostra Artigianato e Palazzo che si svolgerà a Firenze.
Dalla prossima settimana avremo anche una tirocinante che “formeremo” al duro lavoro del “model maker”!
Contatti
UNOADUE
Via Nicola Pisano 2
56126 Pisa
050 3196729
info@unoadue.com
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Biancamaria Majorana
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