Toscana Pride – Una Pisa favolosa ribelle

Immagini e sensazioni dal Toscana Pride 2019

PISA –  10.000 presenze erano attese a Pisa per il Toscana Pride. E, 10.000 presenze non sono poche. Ma i lungarni pisani, quelli amati dal Leopardi, sono stati letteralmente invasi da oltre 20.000 persone. Un successo oltre ogni aspettativa. 20.000 persone allegre, colorate, felici che hanno dato e trasmesso gioia in ogni modo possibile. Questo potrebbe essere il solo commento che riassume un’intera giornata.

Potrebbe essere proprio questa – e probabilmente lo sarà – l’unica vera risposta che la città ha voluto dare alla propria amministrazione, che ha negato anche il patrocinio alla manifestazione (forse logica conseguenza per i nuovi amministratori dopo aver scelto, qualche mese fa, di uscire dalla Rete Ready, il network nazionale delle amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere). 

Toscana Pride

La scelta della città, non è stata casuale, perché – come riportato nel manifesto ufficiale della manifestazione – il 24 novembre 1979 fu proprio Pisa ad accogliere la prima marcia omosessuale autorizzata in Italia. Dopo quarant’anni i cittadini pisani il 6 luglio – pur potendo arrivare al mare in poco più di dieci minuti – hanno scelto, in un sabato pomeriggio caldissimo, di scendere in piazza e manifestare in difesa di diritti che dovrebbero essere ormai acquisiti e per ricordare che un diritto è tale solo quando lo è per tutti. La presenza cittadina è stata massiccia, dai circoli arci a una miriade di associazioni culturali e non solo, dalle presenze istituzionali di tantissimi comuni limitrofi alla rappresentanza dell’ANPI, della CGIL alle famiglie arcobaleno e a tutta la comunità LGBT+. Non per tutti è stato semplice trovare spazio nell’enorme corteo ma le manifestazioni di solidarietà all’evento non sono mancate e i pisani hanno voluto salutare i manifestanti dai balconi, dai negozi, dalla strada. Una Pisa festosa come non si vedeva da anni.

Prima di lasciare spazio alla galleria fotografica, che meglio di qualunque parola può raccontare l’atmosfera di questa giornata, riportiamo qualche commento raccolto tra i partecipanti alla manifestazione.

«Nel fiume colorato del Pride mi sono sentita a casa, ho ritrovato la mia Pisa. Un corteo cui ho partecipato dando una mano come volontaria. Un dovere partecipare per rivendicare i diritti, per condannare le discriminazioni di genere e rispondere al clima di odio e segmentazione sociale creato da chi ci governa». (Veronica)

«10, 100, 1000 Pride! Mentre percorrevo a gran fatica via Benedetto Croce affollata per raggiungere insieme a marito e amici il carro che avevamo scelto di seguire, mi è venuta in mente una frase celeberrima di De Gregori: “L’Italia che resiste”. Perché in quella moltitudine giovane e meno giovane, sorridente, esuberante e colorata la sensazione è stata di trovarmi in mezzo all’Italia che non perde tempo ad inveire sui “social” contro questo o quel bersaglio da eleggere ad alibi per coprire i propri fantasmi, ma ha la voglia e il coraggio di dire che a questo mondo c’è posto per tutti, con pieno diritto, c’è la comunità, anzi ci sono LE comunità, e insieme stanno benissimo, se facciamo funzionare cuore, cervello ed Istituzioni. E questa è Politica». (Franca)

Toscana Pride«Una manifestazione bellissima! Una fiumana colorata di gente di ogni tipo: uomini e donne, ragazzi e ragazze, famiglie con bambini, giovani e anziani. Ma soprattutto allegra e piena di gioia persone che non stavano “sfilando” ma “manifestando”. In maniera pacifica e ordinata, ma ferma e determinata, nel pretendere uguali diritti per tutti. A tratti irriverente e ironica ma mai becera e offensiva. Fino a quando due persone dello stesso sesso non saranno libere di camminare per strada tenendosi per mano, senza paura di essere aggredite o insultate, ci sarà bisogno di un Pride. Sono felice di averne, orgogliosamente, fatto parte». (Silvano)

«È stata una bellissima manifestazione. La nostra città, rilucente di tutti i colori dell’arcobaleno, era favolosa e si è civilmente ribellata contro l’oscurantismo, anche in tema di diritti, che l’amministrazione comunale leghista sta, ahinoi!, perseguendo». (Fabiano)

«Ho trovato molto pieni di senso la ricchezza di persone di tutte le età, con tanti tanti tanti giovani e giovanissimi, l’allegria, la fantasia, la gioia dell’essere insieme, la lievità profonda e la profondità lieve, la molteplicità che ha carattarizzato tutto il percorso dell’iniziativa. Una Pisa diversa e bellissima. E sono proprio felice di esserci stata». (Maria Valeria)
 
«Sono stato molto combattuto se venire subito al Pride oppure aspettare un’ora più fresca. Alla fine sono arrivato verso le 17 e ho incontrato il corteo alla fine di via Bovio. È stato un impatto fortissimo, all’improvviso mi sono trovato immerso nella musica e nei colori. Il corteo era fermo. Dal corteo hanno lanciato un tubo ad una signora su un balcone al secondo piano di via Bovio e gli hanno chiesto di azionare il marchingegno: è esplosa una cascata di colori e coriandoli e strisce colorate e contemporaneamente è iniziata fortissima la musica; a quel punto mi sono sentito completamente coinvolto e partecipe e ho cominciato a incontrare persone che conoscevo, tutti ballavano e battevano le mani e in un baleno mi sono trovato sui gradini del Rettorato ed ho visto sfilare 10-12 carri con persone che ballavano, cantavano e si divertivano. Ho guardato l’ora ed erano le 20 e non me ne ero accorto! Stanco ma appagato sono tornato verso casa con in testa tutte le immagini e la musica che avevo visto e sentito in quelle tre ore e mi sono sentito finalmente, dopo tanti mesi, nella mia città d’elezione dove vive e ha sempre vissuto la mia compagna e dove sono nati i miei figli e dove ogni giorno vado a fare uno dei lavori più belli del mondo. Bastano tre ore vissute bene e nel modo giusto». (Francesco)
 
Grazie Pisa favolosa ribelle come solo tu sai essere quando vuoi!
 

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