Tuscania Festival: musica e arte tra le strade di Peccioli

PECCIOLI (Pisa) – Sabato 25 e domenica 26 giugno si è tenuta la prima edizione del Tuscania Festival nella suggestiva cornice del borgo medievale di Peccioli. L’iniziativa aveva lo scopo di riunire nelle strade della cittadina arte, musica e teatro, creando un connubio di artisti di vario genere provenienti da tutta Italia e dedicando ampio spazio anche all’artigianato artistico e alla cucina con moltissime bancarelle, postazioni attrezzate e laboratori artistici e teatrali che si snodavano per tutto il paese, dalla piazza principale alle strade più nascoste.

tuscania fest

L’ingresso principale del festival

Per l’occasione sono stati istallati vari palchi in diversi punti del borgo in modo da permettere ai visitatori di godere non solo della bellezza del paese, ma anche del suo splendido panorama e della buona musica che faceva da cornice. Dalle 18 fino alle 24 di sabato e domenica fino a tarda notte, Peccioli si è riempita di magia, regalando un clima di serenità, gioia e curiosità.
La serata di sabato, affollatissima, ha visto esibirsi diversi gruppi spesso in contemporanea ma disseminati all’interno del borgo, chi in palchi centrali, chi in stradine meno affollate. Musica e architettura urbana hanno dialogato in un modo veramente suggestivo e sorprendente conducendo il pubblico in una scoperta continua. Il Central Stage, palco situato nella piazza principale, ha ospitato i concerti di vari artisti come Arcambold, Lorenzo Niccolini, i Fuochi di paglia e i Double Trouble, tra jazz, swing e rock classico, cover e brani inediti, con una risposta del pubblico decisamente positiva e coinvolgente. Ampio spazio è stato dedicato ai progetti in acustico On the road disseminati per le vie di Peccioli, che hanno visto la partecipazione di I ragazzi del Green, i bravissimi The Brothers in Law (un duo composto da Matteo Quiriconi alla chitarra e da Paola Bivona alla voce), Alabama & Cocaines, Grizzly Bears & Vanashree (progetto di musica indiana tutta strumentale), I Falsi Moralisti e le Belle di Mai. Queste ultime si sono esibite solo con fisarmoniche e voce in una bellissima cornice all’interno di un cortile chiuso dai soffitti bassi, sedute ad un tavolo al lume di candele, raccontando storie lontane nella tradizione del canto popolare.

Il Central Stage con i Fuochi di paglia

Il Central Stage con i Fuochi di paglia

Il Terrace Stage, affacciato direttamente sul panorama ha ospitato invece la Corale Valdera, Giulia Pratelli & Giacomo Bagnoli, Simon and the Strangers e ancora Lorenzo Niccolini. In una zona più interna, nascosta al caos umano delle vie principali il Soft Stage ha invece ospitato due interessanti spettacoli a rotazione de I Rumori del Tempo (band folk elettro-ascustica) e dei Frames. Per ogni spettacolo c’era ovviamente un orario di inizio, ma la struttura a camminata libera del festival dava l’idea di una musica in continua evoluzione, una musica che compariva e scompariva a libera scelta del visitatore, e che riempiva tutta l’atmosfera, mai senza un attimo di silenzio. Tutti i gruppi dispersi nelle strade erano come un’apparizione momentanea senza l’obbligo di un ascolto continuo, ma con la possibilità di fermarsi, apprezzare e continuare a camminare.
La serata di domenica è stata un altro grande successo e ha visto nuovi artisti affiancarsi ad alcuni che già si erano esibiti la sera precedente. Nel Central Stage, luogo più adatto per la fruizione tipica del concerto rock, hanno suonato I Dans La Rue, i Pijama Party, i Menestrelli di Banafratta e i Capabrò. Questi ultimi si sono rivelati i più eccentrici e hanno indossato delle buffe maschere durante tutta l’esibizione, dando vita ad uno spettacolo ironico e surreale che ha coinvolto il pubblico di tutte le età, con ironia e divertimento spensierato.

I Ragazzi del Green in Corso C. Matteotti

I Ragazzi del Green in corso Matteotti

Niente è mancato al Tuscania Festival, neanche le note del country americano. Con un evidente influsso di skiffle, i Keet and More, trio romano, hanno coinvolto il pubblico con tanta ironia e sarcasmo portando la folla a scatenarsi in una atmosfera da balera anni ’50. Importante presenza del festival è stata quella del cantautore Matteo Fiorino, in tour in questi mesi, e finalista ad Arezzo Wave e al Premio Buscaglione, che ha suonato nella suggestiva cornice del Terrace Stage.
Nel Soft Stage l’atmosfera è stata invece scaldata dai giovanissimi The Brum’s Machine: tre trombe, tre tromboni e una batteria, magistralmente suonati da ragazzi dai 13 ai 19 anni e coordinati dal batterista Matteo Spolveri. La band ha riproposto i grandi classici delle colonne sonore, fino alla rivisitazione di brani attuali, come ad esempio Cheerleader di Omi.
Nell’Urban Stage, situato in un bel giardino con una vista mozzafiato, si sono esibiti i bravissimi Finister. Artisti fiorentini dal respiro internazionale, vincitori dell’Arezzo Wave Band del 2015 hanno riempito il palco incantando il pubblico con sonorità dallo stampo rock, imbevute di flussi psicheledici e a tratti prog. La serata si è conclusa con diversi Dj set di musica elettronica che hanno fatto ballare tutto lo stage fino a tarda notte. Tuscania Festival è stato questo, ma anche molto di più. Un bel momento di condivisione e socialità all’insegna della creatività e della cultura. Un festival che è stato capace di stimolare le menti di grandi e piccini, riunendo il pubblico sotto l’unico abbraccio caldo dell’arte.

Daila Gracci e Virginia Villo Monteverdi

 

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